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WUF Basel 2024 #18: ROSALIA PASQUALINO DI MARINEO interview

WUF Basel 2024 #18: ROSALIA PASQUALINA DI MARINEO interview

Dedicata al mondo dell’arte WUF è pensata come un dispositivo contemporaneo di connessione tra giornalisti e protagonisti dello scenario artistico e ha debuttato con uno speciale appuntamento e due intense giornate di attività martedì 11 e mercoledì 12 giugno 2024. La nuova organizzazione WUF (We Understand the Future) è dedicata a connettere voci creative e valorizzare progetti artistici emergenti attraverso un approccio guidato dall’arte e dalla tecnologia. L’edizione inaugurale prende vita con un evento esclusivo per la stampa realizzato negli spazi dell’iconico Bar Rouge, con la partnership di ArtsLife e de La Lettura de Il Corriere della Sera.

La parola ai protagonisti: ROSALIA PASQUALINO DI MARINEO

Non è soltanto un ‘Ok, quello che facevo col pennello adesso lo faccio con un computer’, perché a quel punto diventi un bravo artigiano del computer, ma di una determinata tecnica.

Rosalia Pasqualino di Marineo, direttrice della Fondazione Piero Manzoni di Milano. Siamo qui nella sede di WUF a Basilea. Sei un personaggio un po’ particolare, perché in teoria qui si parla di innovazione, di realtà virtuale, di realtà aumentata, di intelligenza artificiale, di new media applicati all’arte, alla creatività e alla cultura. Piero Manzoni, per chi non sapesse chi è, è stato uno dei più grandi artisti italiani del ‘900, un artista mondiale, mi viene da dire. Puoi raccontarci i vari progetti che fate nella fondazione e come vi confrontate con i temi della contemporaneità?

Sono troppe domande tutte insieme. Parliamo della fondazione. Facciamo tante cose. Intanto la ricerca. Tutte queste tematiche di innovazione sono sempre un po’ strane per un artista storico. Lui muore nel ’63, non nel ’61, ma ok. Alcuni progetti sono legati alla contemporaneità. Ad esempio, stiamo lavorando ormai da anni a un catalogo generale che sarà solo online. Non è una cosa straordinariamente nuova ormai, moltissimi artisti storici hanno il catalogo online, però è sicuramente un passo che fino a dieci anni fa era impensabile e per alcune fondazioni è ancora ostico. Quindi questo è un esempio.

WUF Basel 2024 #18: ROSALIA PASQUALINO DI MARINEO interview

Perché avete scelto di fare un catalogo online?

Perché i cataloghi generali sono tutti per forza vecchi il giorno in cui li stampi, perché le cose cambiano. Si fanno nuove mostre, si scoprono nuove informazioni, la ricerca ti permette di correggere i dati sulle opere che magari sono imprecisi perché hai notizie vecchie. Ci sono quadri che magari erano ‘spariti’ nel ’67 o nel ’75 e poi li ritrovi. Un catalogo di carta è statico, mentre online è dinamico. In un catalogo online puoi perfezionarlo ogni giorno. Anche dal punto di vista della critica d’arte, con l’online puoi ogni anno chiedere un testo nuovo a un curatore, anche giovane. È molto più dinamico e diventa un oggetto contemporaneo. Inoltre, dà la possibilità a tutti di consultarlo in qualsiasi posto e momento.

Quali sono i vantaggi di un catalogo online rispetto a uno cartaceo?

Ci sono vantaggi enormi. Un catalogo online è più dinamico, accessibile a tutti, e puoi continuamente aggiornarlo e perfezionarlo. Inoltre, anche se non è la ragione principale, c’è una differenza di costo: i cataloghi cartacei costano di più.

Parliamo dell’innovazione nel lavoro di Piero Manzoni e nella fondazione.

Piero Manzoni è stato un artista assolutamente innovativo per i suoi tempi. Ha lavorato tra il ’57 e il ’63. Un artista mi ha detto una volta che l’arte non è più stata la stessa dopo Manzoni. Ha portato molta libertà e senso del nuovo. Anche nel nuovo mondo digitale, è importante che l’innovazione non sia solo una tecnica diversa per fare le stesse cose, ma deve dire cose nuove. Manzoni diceva che la trasformazione deve essere totale.

WUF Basel 2024 #18: ROSALIA PASQUALINO DI MARINEO interview

Come la fondazione può innovare e rinnovarsi?

Lui era un artista filosofo. Diceva che chi ama l’arte antica e non la contemporanea non capisce né dell’una né dell’altra. Capire un quadro non è vedere il soggetto, ma assumerne il significato. Manzoni ha scardinato i temi della riconoscibilità nell’arte. Ha usato materiali poveri e quotidiani come cotone, piume, uova, rompendo con l’arte aulica.

Cosa pensi della realtà virtuale e dell’uso delle nuove tecnologie nell’arte?

La realtà virtuale e le nuove tecnologie vanno benissimo, ma devono dire cose nuove, non solo replicare ciò che si faceva con altre tecniche. Altrimenti, si diventa solo bravi artigiani del computer.

Voi come fondazione come vi rapportate con le nuove tecnologie per l’autenticità delle opere e per i prestiti?

Non facciamo autentiche di carta da anni perché vengono falsificate. Preferiamo che la gente passi direttamente da noi per controllare l’autenticità. Per quanto riguarda la blockchain, ci abbiamo pensato ma non abbiamo ancora deciso sull’utilità per noi. Preferisco rimanere sul classico per evitare di fare cose inutili. Il nostro sistema è archiviare l’opera, creare un record nel nostro database e dare un numero all’opera.

Pensi che le opere di Manzoni e le tecnologie odierne possano coesistere nel futuro?

Non so cosa rimarrà delle tecnologie odierne. L’importante è il pensiero dietro le opere. Dove c’è un pensiero, l’oggetto può cambiare, sparire o essere trasformato, ma l’essenza rimane. Non è importante il materiale o la tecnologia in sé, ma il pensiero che ci sta dietro.

Manzoni è un artista molto ironico. Pensate mai a una ‘Manzoni Experience’?

Dipende da come è fatta. Mi interessa l’idea della fruizione da parte di un pubblico non specialistico. Potrebbe essere una buona idea se fatta in modo intelligente e rispettoso. Abbiamo già fatto esperienze simili, come la carta da parati ispirata alla ‘Merda d’Artista’ e collaborazioni con stilisti. L’importante è mantenere sempre il rispetto per l’opera.

Come vedi il futuro delle opere di Manzoni e delle tecnologie artistiche?

Il futuro è incerto, ma l’importante è mantenere il pensiero e la libertà di espressione. La tecnologia cambia, ma ciò che conta è il pensiero e la riflessione che rimangono dietro le opere.

WUF Basel 2024 #18: ROSALIA PASQUALINO DI MARINEO interview

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