Audrey Flack, artista fotorealista celebre per i suoi dipinti dettagliati che raffigurano cianfrusaglie, ninnoli e fotografie, è morta giovedì 28 giugno a Southampton, New York, all’età di 93 anni. La notizia della sua scomparsa è stata annunciata dal commerciante Louis K. Meisel, la cui galleria di New York ha esposto le opere di Flack prima che lei ottenesse una rappresentanza con Hollis Taggart.
L’arte di Flack sfida consapevolmente gli standard tradizionali del buon gusto, confondendo i confini tra alto e basso, pittura e fotografia, kitsch e avanguardia. Sebbene inizialmente non sempre apprezzata dalla critica, che talvolta la disprezzava per non essere al passo con le tendenze artistiche, il lavoro di Flack ha raccolto consensi incrementali negli ultimi anni.
Niente di scontato, dato che l’artista ha sempre sfidato le convenzioni: era figurativa quando l’astrazione e il minimalismo dominavano la scena, utilizzava aerografi che altri artisti evitavano, e le sue nature morte con rossetti, rose e collane di perle si discostavano dai soggetti dei suoi colleghi fotorealisti. Quando ha deciso di dedicarsi alla scultura, ha creato opere policrome che si distinguevano ancora una volta per la loro originalità.
Tra le serie più importanti di Flack ci sono i suoi dipinti «Vanitas», prodotti tra il 1976 e il 1978. Queste opere sono gigantografie di nature morte, una sorta di memento mori per lo spettatore. Flack affiancava teschi a oggetti caduchi, soggetti allo scorrere del tempo. Le sue «Vanitas» includevano fotografie di Marilyn Monroe, collane, candele accese, fiori freschi, frutta succosa, orologi da tasca e rossetti.
Una corrente femminista permea i suoi dipinti, distinguendoli da quelli dei colleghi uomini. Alcuni suoi lavori sono infatti stati ospiti della galleria dedicata all’arte femminista presso lo Smithsonian American Art Museum di Washington, D.C., che ha persino acquisito un’opera della serie «Vanitas» nel 2022.
Nata a New York nel 1931, Audrey inizialmente non pensava di diventare un’artista, ma l’ammissione alla Cooper Union nel 1950 diede una svolta alla sua vita. All’epoca, l’Espressionismo astratto dominava la scena artistica di New York, ma Flack non apprezzava la sregolatezza associata a figure come Jackson Pollock e Willem de Kooning, cercando una strada diversa. Dopo la laurea, frequentò la Yale University, studiando con Josef Albers, e poi tornò a New York, dove si unì a un gruppo di pittori figurativi. Iniziò a dipingere utilizzando fotografie che scattava personalmente, sviluppandole nel bagno del suo studio trasformato in camera oscura.