L’attore è morto all’età di 88 anni, era da tempo malato: l’annuncio dato dai tre figli alla France Presse. Stella del cinema, protagonista di film indimenticabili (a partire da «Il Gattopardo» e «Rocco e i suoi fratelli»), è stato al centro di una violenta lite familiare tra i figli e l’ultima compagna. Pochi mesi fa aveva detto: «Voglio morire, la mia vita è finita». «Io ho sempre vissuto i miei ruoli, non li ho mai interpretati». Alla fine di una carriera fatta di più di cento film, visti secondo alcuni calcoli da almeno 130 milioni di spettatori, Alain Delon ha voluto ribadire, durante un incontro con dei futuri attori, la sua specificità, il suo non essere assimilabile a nessuna scuola o movimento (a differenza per esempio di Belmondo). Il suo essere unico.
Il commuovente ricordi di Mereghetti sul Corriere
E in effetti è impossibile immaginare che qualcuno ne possa raccogliere l’eredità, e non solo per la bellezza sfacciata e sfuggente, da cui non sai mai cosa davvero aspettarti. Forse non lo immaginava neanche lui quando, a quattro anni, la sua famiglia piccolo borghese si dissolve e lui si trova a passare attraverso una serie di esperienze (famiglia adottiva, collegio autoritario, servizio militare, sempre vissuti come costrizione e obbligo) che hanno finito per segnare quella malinconica strafottenza, quell’indefinibile sfrontatezza, capaci di illuminare i suoi ruoli più celebri.