Oltre 2,6 milioni di biglietti venduti per 3746 spettacoli registrati. Sessanta paesi rappresentati e 1800 accrediti per 900 testate con un incremento del 6% rispetto al 2023. Inaugurato come tradizione il 2 agosto con il Royal Military Tatoo – quasi 1000 musicisti, suonatori di cornamusa, percussionisti, cantanti e ballerini – l’edizione 2024 che è stata un crescendo di emozioni, presenze ed echi internazionali (Festival collaterali ad esso ispirati, anche in Italia). “Il Fringe è speciale perché non c’è niente di simile al mondo.
La nostra visione è dare a chiunque un palco e a tutti un posto e ci impegniamo a rendere il Fringe un luogo di inclusione, libertà di espressione e gioia” spiega Shona McCarthy, amministratore delegato della Fringe Society del Festival di Edimburgo. “Ai margini del festival ufficiale, sembra che ci siano molte più iniziative rispetto al passato… Temo che alcuni di noi non staranno a casa queste sere! ” Era il 1948 quando il drammaturgo e giornalista scozzese Robert Kemp commentò il secondo festival internazionale di Edimburgo nato l’anno prima quando otto compagnie teatrali scartate dalla prima edizione decisero di avviare un’attività indipendente rappresentando una versione alternativa della moralità medievale in “Everyman” nella Cattedrale di Dunfermline. Questi gruppi miravano a sfruttare le grandi folle riunite nei teatri per mostrare il proprio talento alternativo. Un successo che dura ancora oggi con arte, musica e teatro di strada che fa del Fringe il festival internazionale più importante del mondo superato solo dalle Olimpiadi per presenze e dalla Coppa del mondo in termini di biglietti venduti per i singoli spettacoli. Sperimentazione ed avanguardia a portata di tutti e capace di capovolgere i canoni estetici legati a figure simbolo della storia.
Una su tutte, la figura di Giovanna D’Arco, eroina emancipata nella sua seconda comparsa al mondo nello spettacolo di Catinca Maria Nistor sul copione della pluripremiata Carolyn Gage. Un’eroina indipendente, intelligente e coraggiosa a combattere contro il patriarcato e la discriminazione di genere in nome della libertà e dell’uguaglianza. Un humor britannico capace di porre al centro dell’attenzione l’universo femminile, come in Karen (spettacolo che ha registrato il sold out nel precedente tour di Birmingham) con una protagonista nelle vesti di un esilarante Bridget Jones dei giorni nostri dal quale l’emittente CNC – come dichiarato dall’autrice Sarah Cameron in esclusiva ad Artslife – vorrebbe trarre una serie televisiva. DOTTORE FAUSTUS di Christopher Marlowe in The Fancy Room al Just The Tonic – The Caves (253 Cowgate, Edimburgo EH1 1NN, Regno Unito), prodotto da Dandelion Theatre e Apothecary Theatre è invece uno dei racconti più enigmatici della storia di negromanzia e riti demoniaci, per molti tra le migliori rappresentazioni viste al Fringe. Un dottor Faust magnetico, sicuro di sé, recitato, diretto e concepito in modo fantastico. “Assolutamente eccezionale. “è “dannatamente geniale!” andato in scena fino a domenica 25 agosto.