A settembre il Kunstmuseum di Basilea presenterà la mostra di Paula Rego (1935-2022), «una delle pittrici figurative più importanti ed emozionanti degli ultimi decenni». La mostra, a cura di Eva Reifert, «si intitolerà “Power Games”, sarà la prima dell’artista in Svizzera» e riunirà «lavori chiave dell’opera che ha realizzato in oltre mezzo secolo», ha anticipato l’istituzione. Sarà aperta al pubblico dal 28 settembre 2024 al 2 febbraio 2025.
«Questa mostra completa e speciale al Kunstmuseum di Basilea – ha spiegato il museo – è la prima presentazione in assoluto della sua opera in Svizzera. Il suo cosmo di dipinti, oggetti simili a manichini e opere grafiche è esposto in una serie di sale tematiche, tutte incentrate sulle lotte di potere, sull’Io, sull’intimità della famiglia, sulle relazioni tra i sessi e sulla violenza politica».
«Il favoloso mondo dell’artista portoghese-britannica Paula Rego – ha proseguito l’istituzione – ci affascina con una frenesia di immagini, piene di umorismo criptico e tanto francamente drammatiche quanto struggenti. L’opera di Rego ha un potere enorme, soprattutto quando sono in gioco i destini delle donne. Le figure che nel mondo di Walt Disney rappresentano principesse perfette o streghe ultraterrene, nelle mani di Rego sono rappresentate come donne perfettamente naturali. Nel suo lavoro, sono le donne – che nutrono, aiutano e affrontano la vita quotidiana – a meritare di essere ritratte. Una cosa che non compare mai nelle sue opere, tuttavia, è il lieto fine. Nel corso dei decenni, Rego ha creato scene complesse e cariche di proporzioni da incubo, rivelando profonde intuizioni sulle relazioni umane, sulle dinamiche del potere sociale, politico e sessuale. La Neue Zürcher Zeitung (quotidiano di Zurigo, ndr) ha definito le sue opere come “scene del crimine”».
«Paula Rego è nata a Lisbona. Di fronte alla dittatura di Antonio de Oliveiro Salazar, suo padre decise che il Portogallo non era un Paese per donne. Iniziati gli studi a Londra, Rego vi si stabilisce definitivamente nel 1975. In questo periodo inizia a creare opere di grande impatto visivo utilizzando pennelli e pastelli: Con un forte senso dell’irrisione, della satira e del teatro e con un istinto inquietante per la narrazione, i suoi soggetti sono intrappolati in mondi fantastici o angoscianti, afflitti dalle esperienze e dai conflitti che la nostra società continua a infliggere alle donne. Nella sua arte, Rego esplora temi come la tirannia, la partecipazione dell’Inghilterra alla guerra in Iraq e il rafforzamento delle leggi sull’aborto. I suoi mondi pittorici sono caratteristici, agghiaccianti e spesso brutali, scatenando un tremendo vortice, al tempo stesso magnifico e allarmantemente attuale», ha ricordato il museo.