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Joan Mirò e la scultura: la maggior retrospettiva nei Paesi Bassi al Museum Beelden

Couple d’amoureux aux jeux de fleurs d’amandier / Joan Miró, Lovers playing with almond blossom, 1975. Painted synthetic resin, 299.5 x 160 x 140 cm. Fundació Joan Miró, Barcelona. © Successió Miró c/o Pictoright Amsterdam 2024.
Couple d’amoureux aux jeux de fleurs d’amandier / Joan Miró, Lovers playing with almond blossom, 1975. Painted synthetic resin, 299.5 x 160 x 140 cm. Fundació Joan Miró, Barcelona. © Successió Miró c/o Pictoright Amsterdam 2024

Al Museum Beelden aan Zee de L’Aia sta per inaugurare la mostra “Joan Miró – Sculptures“,  che si configura come la maggior retrospettiva dedicata all’opera scultorea dell’artista catalano in un museo dei Paesi Bassi. La mostra è organizzata in collaborazione con la Fundació Joan Miró di Barcellona e sarà visitabile dal 20 settembre 2024 al 2 marzo 2025.

«Grazie alla stretta collaborazione con rinomati partner museali e collezioni pubbliche e private, tra cui la Fundació Joan Miró di Barcellona e la Fondation Maeght di Saint-Paul-de-Vence, saranno esposte 55 sculture: dai primi esperimenti di Miró con la ceramica e gli studi in gesso agli assemblaggi e alle opere monumentali. Un catalogo metterà in evidenza, tra l’altro, i metodi di lavoro dell’artista e il simbolismo delle sue sculture», ha anticipato il museo.

«Questa mostra continua la serie di mostre monografiche – Henry Moore (2023), Niki de Saint-Phalle (2019), Ossip Zadkine (2018) e Pablo Picasso (2016) – che il museo Beelden aan Zee ha organizzato con successo sin dalla sua fondazione nel 1994. Negli ultimi trent’anni, il museo de L’Aia, con la sua posizione unica sul mare e la sua notevole architettura, si è costruito una reputazione di vetrina leader per la scultura moderna e contemporanea nei Paesi Bassi e non solo», ha ricordato l’istituzione.

«Miró (1893, Barcellona – 1983, Palma di Maiorca) – ha proseguito – ha infranto i confini artistici con le sue rappresentazioni surrealiste piene di segni e simboli misteriosi. Questa forza immaginativa caratterizza anche le sue sculture, in cui era costantemente alla ricerca di nuove idee, materiali e tecniche. Ispirandosi agli oggetti quotidiani del suo studio e agli elementi naturali, il maestro catalano ha creato un linguaggio visivo non convenzionale per i suoi uccelli, donne e personaggi».

Contemporaneamente alla retrospettiva dedicata a Mirò il museo presenterà anche la prima mostra personale di Vera Gulikers (1991): “Vera Gulikers – Love over Gold“, dal 20 settembre 2024 al 2 marzo 2025. «Come Miró, l’artista è sia pittrice che scultrice. Con i suoi dipinti dai colori vivaci e le sue sculture inedite, rende omaggio al femminile, con un riferimento ironico all’ideale di bellezza dominante, ha anticipato il museo.

 

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