L’autnno di kurimanzutto si apre con Petrit Halilaj (che ha in corso anche la Roof Garden Commission al MET) e Danh Vo con due personalii rispettivamnete nelle sedi della galleria a New York e Città del Messico. Ecco qui sotto le anticipazioni sulle mostre nelle parole della galleria.
«”Abetare (Noisy Classroom)” sarà la prima mostra personale di Petrit Halilaj presso kurimanzutto New York, dal 12 settembre al 19 ottobre 2024. Halilaj – ha anticipato la galleria – esporrà banchi in disuso, ricoperti dai graffi e dagli scarabocchi dei bambini, che ha trovato nelle scuole kosovare dopo una lunga ricerca nel Paese per acquisirli e portarli poi nel suo studio di Berlino. A Berlino ha rielaborato e assemblato i vecchi banchi in oggetti scultorei, i cui scarabocchi accumulati sono l’ispirazione per la nota serie di sculture in bronzo e acciaio dell’artista intitolata Abetare, alcune delle quali sono attualmente esposte al Metropolitan Museum of Art come Roof Garden Commission (in mostra fino al 27 ottobre 2024). Accanto e addirittura incorporate in questo nuovo corpo di opere, le sculture in bronzo di Abetare trasformano in forme tridimensionali i disegni casuali dei bambini sulle loro scrivanie. Halilaj reimmagina il kurimanzutto come un’aula scolastica in cui le sculture riflettono sul linguaggio, sulla gioventù e sulla comunità nel contesto della storia recente del Kosovo, nonché sul potere della fantasia di superare, sia che si tratti di una banale lezione scolastica o della minaccia della guerra, e infine di vitalizzare».
«Questa mostra ludica – ha proseguito la galleria – amplia la serie Abetare di Halilaj, che prende il nome dal libro di testo che i parlanti albanesi, compreso Halilaj, usavano per imparare l’alfabeto a scuola. Abetare prende le sue forme varie e vivaci da disegni e schizzi di scolari incisi sui loro banchi; Halilaj trasforma questi sogni ad occhi aperti e piccoli atti di ribellione in creazioni spaziali tridimensionali ed espansive. “Noisy Classroom” segna un’importante impresa artistica per Halilaj. È la prima volta che i banchi appaiono come oggetti scultorei montati a parete. In precedenza, i banchi sono stati elementi integrati in installazioni più grandi, ma mai sono stati integrati, combinati e modificati per diventare opere d’arte a sé stanti».
«“Per Noisy Classroom” – ha spiegato Halilaj – ho riportato questo progetto alle sue radici: l’aula scolastica’, e ciò si riflette nello spazio stesso della galleria, trasformato in un’aula tradizionale ispirata ai ricordi e alle esperienze dell’artista. A differenza di un’aula standard, Halilaj riempie le pareti di banchi di scuola scarabocchiati con colori vivaci. L’inserimento dei banchi come elemento di conversazione con le sculture è una novità, realizzata appositamente per questa iterazione di Abetare. Da lontano appaiono come quadri minimalisti, ma a un’osservazione più attenta lo spettatore può vedere gli scarabocchi e gli schizzi dei bambini che decorano le superfici di legno.
Accompagnano queste scrivanie le riconoscibili sculture in bronzo di Halilaj della serie Abetare, che rendono in tre dimensioni i motivi ricorrenti – cuori, case, stelle, tra gli altri – e che, secondo le parole di Halilaj, sono presentati “in vari stati di desiderio e di rottura”. Insieme, le sculture e i banchi creano una propria logica spaziale: giocano attraverso le pareti, i pavimenti e il soffitto della galleria, reimmaginando l’aula come un paesaggio onirico».
«Per accompagnare la mostra, Halilaj ha invitato la curatrice albanese Eriola Pira a programmare una serie di tre laboratori durante il periodo della mostra (14 settembre, 28 settembre e 19 ottobre, ciascuno con inizio alle 15.30), attivando l’aula scolastica come spazio esperienziale per l’impegno e l’incarnazione della lingua albanese. Attraverso attività uditive, orali e di movimento, i partecipanti di tutte le età sono invitati a ricreare e sperimentare un ricordo formativo dell’infanzia di Halilaj e Pira in Kosovo e in Albania. Vivendo entrambi nella diaspora, questa collaborazione rende omaggio al ruolo che gli intellettuali e gli artisti albanesi della diaspora hanno svolto nella creazione, nella pratica e nella resilienza».
Nella sede di Città del Messico, invece, dal 17 settembre al 19 ottobre 2024 kurimanzutto presenterà la terza mostra personale di Danh Vo in galleria. «La selezione di opere esposte comprende dipinti a olio, litografie, sculture in bronzo e oggetti trovati che riflettono le continue esplorazioni artistiche che Vo ha sviluppato nel corso della sua carriera. Queste opere diverse, plasmate dalla comprensione dell’ambiente circostante da parte dell’artista, si confrontano con le storie globali di colonizzazione, il movimento di conoscenze e beni attraverso il tempo e lo spazio e il modo in cui questi elementi fungono da testimoni dei loro contesti storici», ha anticipato la galleria.