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COLLECTIBLE, il design contemporaneo in fiera: com’è andata la prima edizione a New York

Studio S II at COLLECTIBLE New York 2024, Photo, Simon Leung. Studio S II at COLLECTIBLE New York 2024, Photo, Simon Leung.
Studio S II at COLLECTIBLE New York 2024, Photo, Simon Leung.
Studio S II at COLLECTIBLE New York 2024, Photo, Simon Leung.

COLLECTIBLE, la fiera internazionale dedicata al design contemporaneo da collezione, ha tenuto la sua prima edizione a New York dal 5 all’8 settembre al Water Street Associates (WSA). Com’è andata?

118 espositori, provenienti da 25 paesi, sono stati protagonisti della prima edizione di COLLECTIBLE nella Grande Mela, dopo anni in cui ha consolidato, nel consueto appuntamento di Bruxelles, il proprio ruolo di leader nel campo del design e dell’arte. Anche a New York, la formula è stata quella già ampiamente rodata: molti pezzi unici, commissioni ad hoc, edizioni limitate, nuove produzioni.

L’espansione di COLLECTIBLE negli Stati Uniti è un nostro obiettivo da molti anni, poiché abbiamo visto la continua crescita della fiera in Europa e siamo immensamente orgogliosi di aver portato con successo COLLECTIBLE a New York City“, hanno affermato Clélie Debehault e Liv Vaisberg, co-fondatrici di COLLECTIBLE. “Come nuovi arrivati, siamo estremamente grati per la partecipazione, la curiosità e l’accoglienza che abbiamo ricevuto dalla comunità del design di New York e non solo. Per noi e per i nostri espositori, molti dei quali hanno fatto il loro debutto negli Stati Uniti questa settimana, questa è una pietra miliare che segna un nuovo capitolo di esplorazione, scoperta e scambio culturale, con vista sulle edizioni future“.

Tra i momenti salienti di questa prima edizione oltreoceano, c’è sicuramente il debutto negli Stati Uniti della galleria di Anversa St Vincents, che ha collaborato con il designer di San Francisco Michael Hilal per realizzare un’edizione esclusiva. “Il design da collezione, in quanto campo relativamente giovane e diversificato, prospera su una ricca miscela di influenze. Mentre le tendenze e la domanda spesso plasmano la creazione, qui c’è un notevole senso di libertà e accettazione“, hanno affermato Geraldine Jackman e Henri Delbarre, co-fondatori di St Vincents. “Ciò che è più stimolante della scena del design di New York è il suo mercato aperto e solidale, un luogo in cui artisti e designer di ogni estrazione vengono accolti e celebrati“.

Naturalmente, la fiera ha attivato e coinvolto anche le realtà locali, dalle gallerie ai professionisti del design, che hanno partecipato a panel e incontri. Tra questi la Senior Design Editor di Architectural Digest, Hannah Martin, e Tione Trice di Of the Cloth, che ha parlato dell’intersezione tra artigianato africano e spazi architettonici. Oltre al programma di conferenze in fiera, il VIP Program di COLLECTIBLE ha compreso anche una serie di eventi fuori sede, tra cui tour, visite in studio e cocktail con espositori e partner di New York come Emma Scully Gallery e Studio Giancarlo Valle.

Il prossimo appuntamento con COLLECTIBLE è per Bruxelles 2025.

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