Ducôté de chez Swan. È debitore a Marcel Proust il titolo della nuova mostra di Giovanni Frangi alla Galleria Antonella Cattani di Bolzano. Ma rispetto al titolo del volume da cui prende avvio la Récherche, qui è caduta una “n”. Non dunque Charles Swann, nome del protagonista proustiano, ma “swan”, che è cigno in inglese.
I cigni infatti sono il tema di un ciclo avviato nel 2023, quadri dipinti tutti su tela blu, ispirati da immagini intercettate e fotografate sulle sponde del Lago di Viverone, vicino a Ivrea, nelle cui vicinanze l’artista ha stabilito da qualche anno un nuovo studio complementare a quello milanese. L’attenzione di Frangi, oltre che sull’eleganza di questi uccelli acquatici che del resto avevano stregato anche Proust, si è concentrata sulla natura fluida dei loro movimenti. Il ciclo è infatti un esercizio sull’idea di movimento e su come questo possa essere tradotto in pittura. Come è accaduto ad altri artisti prima di lui, Edgard Degas e Francis Bacon in particolare, anche Frangi si è rifatto all’esperienza del grande fotografo inglese Edweard Muybridge che nel 1878 aveva fotografato con successo un cavallo in corsa utilizzando 24 fotocamere sistemate parallelamente lungo il tracciato.
Quell’esperimento di importanza storica aveva in un certo senso corretto l’occhio dei pittori e aveva dimostrato come i segreti del movimento fossero rivelatori della natura e della bellezza di tanti soggetti, animali in particolare.
Nelle sue tele Frangi ha puntato a cogliere questo inesausto dinamismo dei cigni, che scivolano elegantemente davanti ai nostri occhi, solcando il blu della tela-acqua e in certi casi uscendo dallo spettro visivo della tela.
In occasione della mostra verrà pubblicato un catalogo per presentare questo ciclo di nuovi lavori di Frangi, di cui una prima parte è stata esposta nella Galleria Comunale di Arezzo in occasione della mostra Le mille vite di Showboat(aprile-giugno 2024, a cura di Giovanni Agosti). Il catalogo avrà un testo di presentazione firmato da Federico Tiezzi, uno dei maggiori registi italiani con il quale Frangi ha in più occasioni collaborato: nel 1999 aveva realizzato il fondale per uno “Zio Vanja” con la regia di Tiezzi e nel 2022 aveva dipinto i costumi per tre video tratti dalle Vite di Giorgio Vasari, con le storie di Buffalmacco, di Rosso Fiorentino e di Pontormo. Lo stesso Tiezzi all’inizio della sua carriera registica aveva dedicato grande attenzione al movimento dei corpi e degli animali, avendo anche lui come riferimento le immagini di Eadweard Muybridge.