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In Uzbekistan si sta tenendo la più grande conferenza mondiale sull’economia creativa

Professionisti dell’arte sono arrivati a Tashkent, Uzbekistan, da tutto il mondo per condividere idee e prospettiva sull’economia creativa, dunque legata alle industrie culturali. La quarta edizione della World Conference on Creative Economy (2-4 ottobre 2024) vede anche alcuni importanti ospiti italiani.

Alcune delle più importanti figure dell’arte mondiale sono riunite in questi giorni a Tashkent, in Uzbekistan, per la quarta edizione della World Conference on Creative Economy. Nel mezzo di un Paese in cui si respira una coinvolgente voglia di connettersi, crescere, svilupparsi, più di 2 mila professionisti del mondo dell’arte condividono tre giorni di incontri e conferenze aperte (gratuitamente) al pubblico.

Al centro delle conversazioni, uno dei temi più attuali per il presente e il futuro del mondo della creatività e non solo: l’impatto della tecnologia e dell’Intelligenza Artificiale. Infatti, in un’epoca segnata da una rapida digitalizzazione, i settori creativi non solo stanno subendo una trasformazione, ma possono essere a loro volta una forza trasformativa per una crescita economica inclusiva e sostenibile. Dati alla mano, le industrie culturali e creative sono tra i settori in più rapida crescita a livello globale, generando ricavi annuali di quasi 2,3 trilioni di dollari a livello globale e contribuendo al 3,1 percento del PIL globale, con proiezioni che prevedono un aumento al 10 percento entro il 2030.

Difficile che questo scenario si concretizzi senza un’integrazione con ciò che la modernità sempre con più forza suggerisce. Dall’altra parte sono proprio le stesse nuove tecnologie a necessitare del pensiero creativo e laterale per muoversi in un mondo-mercato sempre più complesso. Una mutua necessità che trova modo di evidenziare i propri punti d’incontro durante WCCE. L’evento ha visto come primo appuntamento proprio una riflessione precisa su questo tema –TechTales: Transforming Museums Wth Cutting-Edge Innovations– con protagonisti Mariët Westermann, direttrice e CEO del Solomon R. Guggenheim Foundation & Museum, Simone Verde, Direttore delle Gallerie degli Uffizi e Amin Jaffer, Direttore della The Al Thani Collection.

Se Naomi Campbell ha dialogato con Ali Y. Khadra, Fondatrice di Canvas & Sorbet magazines sull’impatto che la moda può avere sull’economia creativa, Princess Dana Firas, Presidente del Board of the Petra National Trust (PNT) and UNESCO Goodwill Ambassador for Cultural Heritage, Hala Badri, Direttore Generale del Dubai Culture & Arts Authority e Hangjun Lee, Direttore Global Network Division, Korea Foundation for International Cultural Exchange hanno discusso sul ruolo fondamentale che l’arte può avere nella democrazia.

Nel programma dei prossimi giorni spicca l’incontro Metropolis Muse: The City as a Haven for Artists and Creators, una conversazione tra Toto Bergamo Rossi, Direttore del Venetian Heritage, Wael Al Awar, architetto vincitore del Leone d’Oro alla Biennale di Venezia 2021, Jean-Michel Crovesi, General Manager di Hangar Y, Carlo Ratti, architetto, ingegnere e curatore della Biennale di Venezia 2025 e Takhmina Turdalieva, architetto e fondatrice di Tatalab.uz.

IL PROGRAMMA COMPLETO

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