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Da Sophie Calle a Doris Salcedo. Ecco i vincitori del Premium Imperiale 2024

Sophie Calle nel suo atelier a Parigi, maggio 2024, foto Shun Kambe © The Japan Art Association Sophie Calle nel suo atelier a Parigi, maggio 2024, foto Shun Kambe © The Japan Art Association
Sophie Calle nel suo atelier a Parigi, maggio 2024, foto Shun Kambe © The Japan Art Association
Sophie Calle nel suo atelier a Parigi, maggio 2024, foto Shun Kambe © The Japan Art Association

La Japan art Association celebra la trentacinquesima edizione del prestigioso praemium. Per la prima volta, tra i vincitori ci sono tre donne

Si è svolta nei giorni scorsi a Roma la proclamazione dei vincitori della trentacinquesima edizione del Praemium Imperiale, promossa dalla Japan art Association, la più antica fondazione culturale del Giappone. Il Praemium Imperiale è il premio d’arte internazionale più significativo e viene assegnato in 5 discipline: pittura, scultura, architettura, musica e teatro/cinema. Ciascun vincitore riceve in premio 15 milioni di yen (circa 90.000 euro), un diploma e una medaglia. Quest’ultima è conferita dal Patrono onorario della Japan Art association, il principe Hitachi, durante la cerimonia che si svolge a Tokyo. Quest’anno la premiazione si terrà il 19 novembre. Per la prima volta, tra i vincitori ci sono tre donne. Le vincitrici del Praemium Imperiale sono Sophie Calle per la pittura, Doris Salcedo per la scultura e Maria Joao Pires per la musica. Gli altri vincitori sono Shigeru Ban per l’architettura e Ang Lee per il teatro/cinema.

Durante la conferenza stampa, presieduta da Lamberto Dini, ex primo ministro d’Italia sono emersi due fatti importanti. Il primo, come già accennato, riguarda l’importanza di avere, per la prima volta, tre donne come vincitrici. Giulio Paolini, invitato onorario ed ex vincitore del Praemium Imperiale nel 2022, ha messo in luce la spiritualità e l’intellettualità del genere femminile, che per questi motivi merita una riscossa considerevole nel campo dell’arte. L’altro aspetto riguarda Il tratto comune di tutti i vincitori: la sensibilità dimostrata riguardo le vicissitudini umane e l’impegno sociale a cui i vincitori hanno dedicato il loro impegno artistico. In virtù di questo, il Praemium Imperiale è significativo perché premia l’intera carriera dell’artista.

Sophie Calle

Artista concettuale francese, è nota per le sue esplorazioni tra le relazioni personali e gli eventi casuali. Attraverso la fotografia e i testi, le sue opere implicano una documentazione voyeuristica della vite di altre persone e delle sue interazioni con loro. Tra i suoi lavori: Les Dormeurs (1979) in cui fotografa degli sconosciuti mentre dormono nel suo letto, intervistandoli successivamente. In Douleur Exquise (1999-2000) tramite l’uso di fotografie e parole, Calle esprime il dolore provato per la fine di una relazione. In Les Aveugles (1986) chiede a diverse persone nate cieche, come immaginano la bellezza. Prenez soin de vous (2007) è un’opera creata per il padiglione francese della Biennale di Venezia: Calle, a chiesto a 107 donne selezionate, di dare la loro interpretazione ad una lettera con cui un amante pone fine alla relazione.

Doris Salcedo

Scultrice e creatrice di istallazioni, vive e lavora a Bogotà. Per le sue opere, utilizza materiali familiari, come i mobili in legno, abiti, e fiori, come metafore per le tematiche della violenza, della perdita, del ricordo e del dolore. La guerra civile che si è protratta per oltre cinquant’anni in Colombia tra le FARC (guerriglieri di sinistra) e le forze dello Stato, è stata la base del suo lavoro creativo. «Essere cresciuta in Colombia -ha affermato- mi ha permesso di sviluppare una prospettiva da cui guardare il mondo. Ha definito la totalità del mio lavoro». L’opera di Salcedo, in questo senso, è testimone della violenza nel mondo. Tra i suoi lavori: l’istallazione Shibboleth (2007) che viene esposta alla Tate Modern di Londra. E ‘caratterizzata da crepe nel pavimento della Turbine Hall, che rappresentano i temi della schiavitù e del razzismo frutto della storia coloniale. Fragmentos (2018) commemora la fine della guerra civile in Colombia, ed è realizzata con tonnellate di armi fuse cedute dai guerriglieri, poi assemblate a creare la pavimentazione della sala espositiva. Attualmente la Salcedo sta lavorando ad un’opera fatta di capelli umani tramite cui narra la distruzione di massa delle abitazioni civili, crimine che ad oggi rimane impunito. Salcedo è la prima artista colombiana a cui è conferito il Praemium Imperiale.

Doris Salcedo cammina su un pavimento di 1.296 piastrelle realizzate con 37 tonnellate di armi fuse, Espacio de Arte y Memoria, Bogotà, maggio 2024 © The Japan Art Association - The Sankei Shimbun
Doris Salcedo cammina su un pavimento di 1.296 piastrelle realizzate con 37 tonnellate di armi fuse, Espacio de Arte y Memoria, Bogotà, maggio 2024 © The Japan Art Association – The Sankei Shimbun

Shigeru Ban

Architetto giapponese, è noto per l’uso innovativo dei materiali e per l’originalità dei suoi progetti. Si è formato prevalentemente negli Stati Uniti, ma dopo aver terminato gli studi, fa ritorno in Giappone, dove apre il suo studio di architettura. L’uso di materiali economici e umili è diventato un aspetto centrale della sua filosofia, orientata alla promozione di un’architettura socialmente responsabile, in particolare per fornire alloggi alle persone rimaste senza casa a causa di conflitti o disastri naturali. Ban ha cominciato, infatti, a realizzare strutture in tubi di cartone nel 1994, per i rifugiati dalla guerra in Ruanda. In seguito al terremoto che ha colpito la città di Kobe, in Giappone, Ban ha fondato il Voluntary Architects Network (VAN): un organizzazione no profit che offre sostegno a tutte le ragioni del Giappone e del mondo colpite da disastri. Ban ha progettato, inoltre, musei e teatri. Tra i più noti, il Centre Pompidou-Metz (2010) e la Seine Musicale (2017).

Maria Joao Pires:

Nata a Lisbona, Pires ha iniziato a suonare all’età di tre anni. Si forma al conservatorio di Lisbona; a 17 anni, tramite una borsa di studio dalla Fondazione Gubelkian di Lisbona, studia in Germania, seguita dal maestro Karl Engel. Dal 1999 dirige, in Portogallo, il Belgais Centre for the Study of the Arts, dove ha creato cori per bambini svantaggiati, e tiene cori sperimentali tanto per professioni quanto per artisti amatoriali. Nel 2012 ha integrato al Belgais Centre, il Partitura Choris e i Partitura Worksops, per cui generazioni diverse condividono il palco per trovare delle alternative alla competizione e creare una dinamica altruistica tra gli artisti.

Ang Lee

Regista taiwanese, lavora principalmente negli Stati Uniti. È noto per creare film originali, in cui coniuga perfettamente immaginazione e narrazione. Ha vinto l’orso d’oro al festival di Berlino per Il banchetto di nozze nel 1993, e nel 1996 per Ragione e sentimento. Tra le sue produzioni cinematografiche più significative, ricordiamo la Tigre e il Leone (2000), I segreti di Brokeback Mountain (2005), e Vita di Pi (2012), film grazie ai quali ha vinto gli oscar. Lee è molto sensibile alle tematiche di genere ed uno dei primi registi ad aver messo in scena la storia d’amore tra due uomini, nel film I segreti di Brokeback Mountain.

Oltre ai premi su citati, la Japan Art Association assegna annualmente anche una Borsa di Studio per Giovani Artisti. Quest’anno, il riconoscimento è stato attribuito al Komunitas Salihara Arts Center in Indonesia, un centro artistico interdisciplinare inaugurato nel 2008 a Jakarta. Il centro, il cui obiettivo è promuovere la creatività e il dialogo culturale tramite festival ed eventi, riceverà un contributo di 5 milioni di yen (circa 30.000 euro).

www.praemiumimperiale.org

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