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La natura catturata in uno schermo. Fabrizio Plessi installa sei portali a Como

TUTTOPLESSI, Como, Palazzo del Broletto, foto t-space studio TUTTOPLESSI, Como, Palazzo del Broletto, foto t-space studio
TUTTOPLESSI, Como, Palazzo del Broletto, foto t-space studio
TUTTOPLESSI, Como, Palazzo del Broletto, foto t-space studio

Sessant’anni di carriera di Fabrizio Plessi raccolti in una mostra simbolo a Palazzo del Broletto di Como, con sei installazioni video dedicate ad altrettanti elementi naturali. Dal 5 ottobre al 17 novembre 2024.

La soglia è per sua natura uno spazio liminare, spesso così sottile da non essere nemmeno uno spazio, piuttosto un’idea di spazio. Una considerazione che diventa ancora più vera quando questo confine non possiamo nemmeno superarlo, quando le condizioni ci condannano a un perenne desiderio, a una tensione continua. Una sensazione che proviamo di fronte ai sei enormi portali tecnologici che Fabrizio Plessi ha installato a Palazzo del Broletto di Como, dove è in scena TUTTOPLESSI. Mostra dal titolo ambizioso, onnicomprensivo, che mira a coinvolgere tutti i temi più caratteristici della sua ricerca.

E difatti le installazioni videografiche raccontano proprio degli elementi naturali su cui l’artista ha spesso insistito, se non altro per il carattere ancestrale che li rende particolarmente adatti alla sua ricerca: l’acqua, il fulmine, il fuoco, la lava, l’oro, il fumo. La natura più essenziale, così antica da far dimenticare la sua origine, riprodotta nei più raffinati manufatti tecnologici che la contemporaneità mette a disposizione. “L’energia dirompente e la luce abbacinate del fulmine, la vitalità dell’acqua, il calore del fuoco, la caligine del fumo, effimero e impalpabile, che avvolge di mistero immagini antiche, la lava che implacabile distrugge e trasforma tutto ciò che incontra”, racconta il curatore Giovanni Berera.

TUTTOPLESSI, Como, Palazzo del Broletto, foto t-space studio
TUTTOPLESSI, Como, Palazzo del Broletto, foto t-space studio

Quel che nasce come un paradosso, la natura primigenia espressa per mezzo della tecnologia, gode a prima vista di una teatralità barocca, un’esuberanza visiva che ribolle dietro quella soglia impalpabile. Il suono ipnotico che avvolge l’esposizione, unita alle vasche poste alla base di ogni portale, ne ridondano l’aura magnetica, mistica, che attira il visitatore verso le strutture, quasi lo invita a sfiorarle per comprenderle appieno. Il movimento sullo schermo si dirama nella superficie ai suoi piedi, come una danza flessuosa che mira a sedurre. E se la nostra condizione di spettatori non consente il gesto, almeno non dobbiamo vergognarci della tentazione di afferrare ciò che nella soglia galleggia. È Plessi stesso a raccontare come “disegnare il carbone, la paglia, il marmo, il ferro, la terra diventa un mezzo per avvicinarmi e capire fino in fondo la fisicità ancestrale di questi materiali, rappresentati sempre e comunque a contatto o a confronto con i mezzi in uso della tecnologia“.

Il contatto presupposto ma interdetto è quindi alla base si una serie di contrasti a cui lo stesso artista fa riferimento raccontando del suo modo di operare: “Da questo “scontro” solo apparente di sostanze così diverse, da queste “convivenze impossibili” tra povertà del naturale e ricchezza cangiante dell’elettronico, da questi forzati assemblaggi divenuti poi quasi biologicamente vasi comunicanti, da tutti questi “diversi possibili”, sono nati nel corso degli anni molteplici, infiniti progetti, perfettamente studiati e rappresentati, moltissimi dei quali ancora non realizzati”.

TUTTOPLESSI, Como, Palazzo del Broletto, foto t-space studio
TUTTOPLESSI, Como, Palazzo del Broletto, foto t-space studio

Progettati per il Broletto di Como, ovvero la sede medievale del governo comasco, gli schermi ad altissima risoluzione contrastano, ovviamente, anche con il contesto circostante. Eppure, è proprio questa distanza che sembra paradossalmente annullare il tempo, lo spazio, le conoscenze e gli immaginari che riferiamo alle rispettive dimensioni. Per Paolo Bolpagni, anch’egli curatore, esse “sono, al di là del medium e del linguaggio impiegati, come le pitture rupestri di Lascaux: racconti, narrazioni di verità mitiche, di archetipi, e al contempo strumenti gnoseologici, che ci parlano di noi e della natura, e di noi in quanto natura”.

Il doppio binario avviato da Plessi, sembra così suggerirci due considerazioni tutt’altro che superficiali. La prima è l’autonomia che l’argomento artistico conserva sul medium: nel pieno dell’evoluzione tecnologica, che di qua e di là minaccia il mondo della creatività, l’artista ne sfrutta gli strumenti per ritornare all’origine, che dunque mantiene il suo valore ontologico. La seconda deriva dalla precedente e assume le sembianze di un’ulteriore consacrazione per la videoarte, che agli occhi dei meno esperti ancora è vista con scetticismo. Cosa chiediamo alle migliori forme d’arte? Di raccontare la natura intima, nostra e di ciò che ci avvolge. E non è forse questo che, con potenza e luminosità, l’arte di Plessi fa da oltre sessant’anni?

Informazioni utili
Como | Palazzo del Broletto, Piazza Duomo
5 ottobre – 17 novembre 2024
Fabrizio Plessi. TUTTOPLESSI
A cura di Paolo Bolpagni e Giovanni Berera
info@comoarte.org

Con il coordinamento scientifico di Ilaria Bignotti
Progettazione, allestimento, editing video Voxel Studio
Promossa e organizzata da Fondazione Como Arte ETS

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TUTTOPLESSI, Como, Palazzo del Broletto, foto t-space studio
TUTTOPLESSI, Como, Palazzo del Broletto, foto t-space studio

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