Dopo una prima edizione con Francesco Lauretta, Fabrizio Prevedello e La Scuola di Santa Rosa, il format La poesia della terra ospita Flavio Favelli e Luca Bertolo
“La caratteristica principale de La poesia della terra è la continuità: non abbiamo mai pensato ad eventi ‘one shot’, noi vogliamo continuare a coinvolgere artisti. Vederli all’opera, in sintonia con il nostro territorio e con la nostra realtà”. La realtà in questione è quella de La Colombiera, azienda agricola e cantina di Castelnuovo Magra, nell’entroterra spezzino. E a parlare del format in mostre e residenza artistica da questa promosso è in una recente intervista la co-titolare Valeria Ferro, storica dell’arte e figlia di collezionisti. “L’idea è quella di invitare artisti diversi a realizzare opere – site specific – per il posto, il territorio, per l’azienda. Di fare in modo che vengano per emozionarsi, realizzare opere a partire da quello che il paesaggio comunica”.
Da questa intuizione nasce il progetto La poesia della terra: “ne abbiamo parlato con Giovanni Bonelli, amico e gallerista. È lui che poi ci ha presentato ad Antonio Grulli, oggi curatore de La poesia della terra”, ricorda ora Valeria. La prima edizione, lo scorso anno, ha ospitato Francesco Lauretta, Fabrizio Prevedello e La Scuola di Santa Rosa. Per la seconda edizione, appena inaugurata, i protagonisti sono Flavio Favelli e Luca Bertolo, con un progetto a quattro mani, ancora pensato per l’azienda e installato tra esterni ed interni. “Sono tutti autori capaci di entrare in connessione con noi, con il territorio, con l’azienda”…