Provengono tutti dalla stessa collezione i lotti che compongono l’asta di opere del XIX secolo che Lempertz ha in programma il 26 ottobre 2024 a Berlino.
Per quasi cinquant’anni un collezionista della Westfalia ha assemblato una collezioni di dipinto del XIX secolo, perlopiù opere cruciali che raccontano di decenni ricchi di sconvolgimenti sociali e artistici. Dal paesaggio alle scene di genere, nel mezzo dell’avvento del Romanticismo, la raccolta tocca tutti i temi principali del tempo, oltre che mettere in scena gli artisti più rilevanti del periodo.
Tra questi vi è l’architetto Leo von Klenze, che ha svolto un ruolo fondamentale nel caratterizzare il classicismo in Germania e che ha plasmato il paesaggio cittadino di Monaco in stile italiano. Ma ha anche lasciato un limitato ma significativo corpus di dipinti, tra cui Veduta di Atrani vicino ad Amalfi (stima 150-200 mila euro), dove emerge l’interesse di Klenze per la giustapposizione della natura con l’architettura urbana densa e verticale, che nei suoi dipinti attraverso l’uso di punti di vista bassi. Soluzione che ritroviamo anche ne Il Foro Romano stima 300-340 mila euro), tra le pochissime vedute riguardanti l’antica Roma che l’artista realizzò. Tanto da conservarla nella sua tenuta. Per lui il Foro Romano, centro architettonico e politico della città antica, rappresentava la grandezza dell’antichità romana, che riecheggia ancora oggi.
Rimanendo in Italia, troviamo in catalogo la Veduta del Bacino di San Marco a Venezia (stima 250-300 mila euro) di Friedrich Nerly, che racconta l’immagine della città lagunare nel XIX secolo. Di un italiano, ma si va in Germania, con Ad arricchire l’asta di Berlino è l’opera di Domenico Quaglio e la Veduta di Köbelingerstraße e della Marktkirche di Hannover (stima 80-120 mila euro), in cui ritrae la piazza della città tedesca brulicante della sua vita quotidiana.
Tra i più popolari pittori di genere del XIX secolo c’è Carl Spitzweg, in asta con Il cannoniere (stima 250-300 mila euro), in cui propone un’immagine di un artigliere che lavora a maglia, risalente al 1846. Il soldato, in piedi accanto a un imponente cannone, guarda lontano, con la mano destra alzata per proteggersi gli occhi dal sole. In lontananza, nuvole di fumo che si alzano verso il cielo. Ma quel che conta è tra le sue mani, dove sta lavorando a maglia: un’istantanea comica e ironica dell’assurdo militarismo tedesco.
Quasi documentaristica l’opera Leone e leonessa osservano l’ambiente circostante da una collina (stima 120-160 mila euro), in cui Wilhelm Kuhnert ritrae un leone e una leonessa nel loro habitat naturale. L’unico modo, al tempo, per portare i paesaggi dell’Africa e la loro spettacolare fauna in Europa.
