Con un’esposizione di lavori pittorici e scultorei, l’artista Tal R per la prima volta alla Tim Van Laere Gallery di Roma
Con “Boy looking at the sun”, l’artista danese Tal R presenta una serie di lavori che introducono in un mondo di forme dipinte e scolpite, in un’atmosfera familiare ma allo stesso tempo estraniante, fatta di colori forti e linee spesse. A Tal R piace sperimentare con tecniche e materiali: in “Boy looking at the sun” le sue sculture sembrano a tratti pennellate, le figure dei suoi dipinti d’altro canto sembrano cariche di materia grezza da plasmare. Così, la Tim Van Laere Gallery di Roma nella sua sede in Via Giulia, ci porta alla scoperta della pittura nordeuropea.
Tal R: dipinti come individui a sé
«Quando si crea un dipinto o una scultura, bisogna lasciare dietro di sé il sentimento umano. I dipinti possono provenire in un certo senso dal nostro mondo, ma sono anche individui a sé stanti» spiega Tal R. Figure umane e animali sono i personaggi sulle tele di Boy looking at the sun per cui l’artista si è ispirato alla sua vita familiare: i figli, la moglie, gli amici. A prima vista identifichiamo perfettamente delle figure nelle sue opere ma osservando più a lungo queste sembrano eludere il nostro sguardo, suggerendosi altre da ciò che appaiono. I contrasti, l’immobilità, la sconnessione dalla realtà, suggeriscono un’atmosfera irreale in cui gradualmente sembra che sia il colore a umanizzarsi e comunicare delle sensazioni, non le forme che tendono alla semplificazione, non le figure quasi del tutto inespressive. È il caso di Little boy with bunny ears, il ragazzo con la testa di coniglio che sembra quasi un fantoccio, in un interno domestico fatto di pennellate cariche e dense o di Sleeping woman with dandelions, dove una donna dorme in un’espressione impenetrabile, stringendo tra le mani un fiore di tarassaco.
I personaggi di Boy looking at the sun alla Tim Van Laere
Più li guardiamo da vicino e più sembrano allontanarsi i personaggi di “Boy looking at the sun”, le loro emozioni sono indecifrabili e si nascondono nelle campiture di colore fino a fondersi con l’intorno. Se in Henry ogni parte di distingue dall’altra e la persona seduta sulla poltrona gialla si stacca dal fondo, in Emma and cotton flower i colori dell’ambiente raffigurato e i colori dei fiori di cotone diventano anche i colori di Emma: i suoi capelli blu, il suo volto per metà verde, il suo mezzo busto marrone. Le forme del corpo e degli oggetti si fondono progressivamente: dalla tela di Boy looking at the sun a quella di Boy’s Afternoon si mescolano in una soluzione quasi astratta. Infatti, se alcuni dipinti ci ricordano l’espressionismo francese, altri richiamano una certa pittura astratta della seconda metà del Novecento. Tal R dipinge un mondo a sé, con uno stile pittorico ricco di suggestioni e nuovi stimoli, in un’interpretazione del tutto soggettiva del colore e della forma.
La figura dell’animale, i ritratti di donna come statuetta votiva in stanze con motivi orientali, i colori terrosi che ricordano tessuti nordafricani, del Medio Oriente, del Sud-est asiatico ci rimandano a storie lontane, immaginari primitivi, magici e misteriosi. Le facce inespressive, incantate, criptiche, i contrasti, la freddezza e la distanza ci riportano a un presente alterato, enigmatico. Le sculture di “Boy looking at the sun” sintetizzano tutto ciò che fluttua tra le tele, tra le forme, i colori. Spiega Tal R: «Questa è la cosa complicata del fare arte. Prendere qualcosa che è prezioso in un modo specifico per te in un mondo e tradurlo in un altro mondo dove devi essere specifico e sensibile in un modo completamente diverso».