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Quel pasticciaccio brutto della Mostra sul Futurismo

Umberto Boccioni, Autoritratto, 1908, olio su tela, Milano, Pinacoteca di Brera Umberto Boccioni, Autoritratto, 1908, olio su tela, Milano, Pinacoteca di Brera
Umberto Boccioni, Autoritratto, 1908, olio su tela, Milano, Pinacoteca di Brera
Umberto Boccioni, Autoritratto, 1908, olio su tela, Milano, Pinacoteca di Brera

Intervengono su Artslife i protagonisti Alberto Dambruoso, Gabriele Simongini, Ester Coen, Fabio Benzi, Giancarlo Carpi, Fabrizio Russo

Dopo il controverso servizio di Report sulla mostra Il Tempo del Futurismo, che sarà inaugurata il 2 dicembre alla Galleria Nazionale D’arte Moderna di Roma, ArtsLife ha raccolto le voci di chi è coinvolto nella vicenda dando spazio alle diverse versioni per offrire una panoramica completa e imparziale. Mentre si attende la replica della Direttrice della Galleria d’Arte Moderna, Renata Cristina Mazzantini, e del Direttore generale Musei, Massimo Osanna, pubblichiamo un servizio riassuntivo e le interviste integrali con il critico e storico dell’arte, esperto di Boccioni, Alberto Dambruoso, il critico e storico esperto di Futurismo, Giancarlo Carpi, il critico e storico dell’arte, tra i massimi esperti internazionali di Futurismo, Fabio Benzi, il critico e storico dell’arte, esperto di arte astratta italiana e curatore della mostra in oggetto, Gabriele Simongini, il gallerista romano, Fabrizio Russo e la critica e storica dell’arte, esperta di Futurismo e Metafisica, Ester Coen.

Tra accuse di conflitti di interesse, presunti sabotaggi e tagli nelle selezioni di opere, emergono rivalità personali e critiche verso un settore difficile da decifrare, segnato com’è da presunte pressioni politiche e troppa competizione interna.

Il Tempo del Futurismo: sunto e panoramica sul dibattito emerso

Da alcuni mesi il mondo dell’arte italiana è scosso dalle polemiche sulla mostra Il Tempo del Futurismo, un evento fortemente voluto dal Ministero della Cultura e curato dal critico e storico dell’arte Gabriele Simongini. La pianificazione ed organizzazione dell’esposizione ha coinvolto diverse figure di spicco del panorama culturale – dalle istituzioni museali ai curatori, dai critici ai collezionisti – ed è diventata oggetto di un intenso dibattito, anche a seguito di un servizio della trasmissione Report, andato in onda sui Rai Tre il 27 ottobre. L’indagine televisiva è stata solo l’ultimo degli atti di contestazione legati alla mostra. Le presunte problematiche emerse hanno suscitato reazioni e risposte diversificate tra gli esperti del settore. Di seguito trovate il video di ArtsLife che riassume i punti salienti della vicenda, raccontati dai protagonisti.

 

Conflitti di Interesse e Scelte Curatoriali

Come emerge nel servizio, gli ex membri del comitato scientifico, Alberto Dambruoso e Giancarlo Carpi, che per mesi hanno contribuito alla raccolta delle opere in preparazione della mostra, hanno lamentato la mancata formalizzazione del comitato scientifico, sollevando interrogativi sui metodi di scelta adottati e sui possibili condizionamenti da parte di gallerie e collezionisti privati. Mentre Carpi si è spinto a manifestare preoccupazione riguardo ai criteri di selezione delle opere.

Presunte Pressioni e Rivalità

Un altro tema di rilievo sembra essere la competizione interna tra critici ed esperti di Futurismo, con divergenze profonde tra i curatori, che hanno creato tensioni e che hanno contribuito al mancato consolidamento di un comitato scientifico ufficiale per la mostra.

Ruolo delle Istituzioni

Le istituzioni culturali italiane vengono più volte chiamate in causa, con varie personalità del settore che hanno messo in discussione la gestione della mostra e chiesto maggiore trasparenza sui processi decisionali. Ministero della Cultura e Galleria Nazionale d’Arte Moderna sono stati invitati a chiarire i criteri di selezione e le dinamiche organizzative della mostra.

Impatto sul Futurismo in Italia e in Europa

L’incertezza organizzativa e le polemiche sorte attorno alla mostra preoccupano soprattutto sul fronte della percezione internazionale del Futurismo. Critici ed esperti di rilievo, Coen, Benzi e Carpi, temono che la controversia possa influenzare negativamente la diffusione dell’immagine del Futurismo a livello globale, compromettendone il valore culturale.
Nonostante ciò, la mostra, che aprirà il 2 dicembre presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna, potrebbe riscuotere un ampio successo di pubblico proprio grazie al clamore mediatico generato dalla vicenda. Secondo il curatore Gabriele Simongini e l’esperto di Futurismo Giancarlo Carpi, lo stesso Filippo Tommaso Marinetti, fondatore del movimento futurista, coerente con lo spirito dinamico e provocatorio del Futurismo, avrebbe goduto della confusione che circonda l’esposizione.
Di seguito trovate le interviste integrali, pubblicate nell’ordine cronologico in cui sono state realizzate, con i protagonisti del servizio di Report.

Intervento del Prof. Alberto Dambruoso sulla mostra Il Tempo del Futurismo

Alberto Dambruoso, noto critico e storico dell’arte specializzato in Boccioni, commenta la sua esperienza come membro del comitato scientifico della mostra Il Tempo del Futurismo, evidenziando la propria esclusione dalle fasi finali del progetto, nonostante le iniziali aspettative di coinvolgimento. Durante l’intervista, Dambruoso discute questioni relative alla gestione delle opere e alla trasparenza dei contratti, sottolineando come alcune scelte curatoriali siano state, a suo avviso, influenzate da interferenze politiche e interessi privati.
Il critico ha fatto riferimento a dichiarazioni e decisioni di figure istituzionali di rilievo, tra cui il Ministro Giuli e la direttrice Mazzantini, le cui posizioni, secondo Dambruoso, avrebbero contribuito a creare tensioni interne e ambiguità nei ruoli e nelle responsabilità all’interno del comitato. Il suo intervento ha sollevato dubbi sul processo decisionale della mostra e sulla necessità di maggiore chiarezza nella definizione degli incarichi e dei criteri di selezione, al fine di garantire integrità e trasparenza in progetti artistici di questo livello.

L’intervento di Giancarlo Carpi, critico e storico dell’arte esperto di Futurismo, ex membro del comitato scientifico mai formalizzato

In questa intervista Giancarlo Carpi si è concentrato sulle difficoltà incontrate dal comitato scientifico nella preparazione della mostra sul Futurismo. L’esperienza di lavoro, iniziata nell’ottobre 2023, secondo quanto riporta lo storico, è stata segnata da pressioni ricevute dal Ministero riguardo alla selezione delle opere. È emerso, a conferma di quanto sostenuto da Alberto Dambruoso, che, nonostante il lavoro svolto, il comitato non ha ricevuto un riconoscimento formale e che le scelte curatoriali sono state influenzate da fattori esterni, inclusi collezionisti e direttori di museo. Sono state scritte lettere al ministero per esprimere preoccupazioni sui tagli delle opere e sulla direzione della mostra, che si è spostata da un focus sul futurismo a una visione più ampia e meno scientifica. La situazione ha portato a un deterioramento della comunicazione tra il comitato e la direzione della mostra, culminando in una mancanza di accesso ai documenti e alle decisioni finali.

Cancellazione della mostra Il Futurismo e l’Europa di Fabio Benzi e il suo impatto sul Futurismo internazionale

Il professor Fabio Benzi, uno dei principali esperti di Futurismo a livello internazionale, aveva pianificato insieme all’ex Presidente del MaXXI, Alessandro Giuli, di portare la sua mostra Il Futurismo e l’Europa in Italia, in collaborazione con il museo olandese Kröller-Müller. Il progetto prevedeva un budget di 2,5 milioni di euro stanziato dall’istituzione olandese, cifra nettamente superiore agli investimenti standard italiani per mostre di questo calibro. L’Italia avrebbe contribuito con un ulteriore investimento di 700 mila euro per coprire i costi logistici dello spostamento delle opere.
Nonostante le lunghe trattative e il raggiungimento di un accordo quasi definitivo, Benzi sostiene che l’ex Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, abbia deciso di cancellare la mostra, motivando la scelta con l’esigenza che l’evento fosse realizzato esclusivamente con risorse italiane. La decisione ha provocato conseguenze economiche e reputazionali significative per tutte le parti coinvolte, ovvero la mostra stessa, il museo Kröller-Müller, il curatore Benzi e l’immagine del Futurismo in Europa.
Benzi ha espresso profondo rammarico per l’annullamento, sottolineando come il progetto fosse frutto di oltre cinque anni di lavoro. La mostra avrebbe esplorato aspetti inediti del Futurismo, portando un contributo unico e non replicabile ad altre esposizioni sull’avanguardia futurista.

Gabriele Simongini e le controversie sulla mostra Il Tempo del Futurismo

Nel suo intervento il professor Gabriele Simongini, critico e storico dell’arte, nonché curatore della mostra Il Tempo del Futurismo, ha chiarito le controversie che hanno accompagnato l’organizzazione dell’evento. In particolare, Simongini ha spiegato che, nonostante mesi di lavoro da parte dei membri del comitato scientifico e la raccolta di numerose opere, la formalizzazione del comitato è stata ostacolata da divergenze interne, specialmente sulla scelta di includere artisti meno noti. Alcuni esperti di Futurismo hanno espresso riserve sia riguardo alle decisioni curatoriali sia al possibile ruolo di collezionisti privati, sollevando dubbi su potenziali conflitti d’interesse.
Simongini ha risposto a tali critiche, evidenziando la propria indipendenza e neutralità rispetto al mercato dell’arte e ribadendo di aver lavorato per assicurare il valore artistico e storico della mostra. Ha inoltre spiegato che il progetto era stato inizialmente proposto dall’ex Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, con l’intento di rendere il Futurismo interessante anche per i giovani e coinvolgere un pubblico più ampio.
Questa nuova mostra si propone, ha concluso Simongini, di “offrire un’esperienza innovativa rispetto alle esposizioni passate, mirando a una platea più diversificata e non limitata agli specialisti, affinché il Futurismo possa essere apprezzato in tutta la sua rilevanza storica e artistica”.

Intervento di Fabrizio Russo sulla mostra Il Tempo del Futurismo

Fabrizio Russo, noto gallerista romano di quarta generazione, chiarisce in questa intervista la sua posizione riguardo alla mostra Il Tempo del Futurismo. Il gallerista conferma che la sua galleria ha contribuito come intermediario con collezionisti privati, rendendo disponibili gratuitamente otto opere, sulle 350 complessive che saranno in esposizione alla Gram. Ha sottolineato come questa partecipazione rientri nella lunga tradizione di collaborazione della sua galleria con prestigiose istituzioni artistiche internazionali.
Riguardo alle discussioni su presunti conflitti con altre figure del settore, tra cui Dambruoso e Carpi, Russo ha dichiarato di voler evitare ogni polemica, preferendo concentrarsi sull’auspicato successo della mostra. Ha espresso fiducia nel fatto che la qualità dell’esposizione saprà attrarre un pubblico ampio, superando le controversie e le voci infondate che sono circolate nel settore.

Intervento della Professoressa Ester Coen sulla tutela dell’arte e la trasparenza nel settore artistico

In questa intervista Ester Coen affrontata con ArtsLife la controversia legata all’autenticità di alcune opere attribuite a Boccioni da Alberto Dambruoso. Coen ha ribadito la necessità di garantire trasparenza e chiarezza nelle procedure di attribuzione, segnalando come le attuali polemiche distolgono dall’obiettivo prioritario della tutela del patrimonio artistico italiano.
Ha inoltre espresso perplessità sull’assenza di un comitato scientifico formalmente riconosciuto, una mancanza che, secondo lei, ha aperto la strada a possibili attribuzioni non verificate e potenzialmente dannose per il mercato dell’arte.
L’intervento di Coen si è concluso con un appello a valorizzare i principi autentici dell’arte, evitando conflitti di interesse e polemiche non costruttive che rischiano di compromettere la credibilità del settore e l’immagine dell’arte italiana nel mondo.

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