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WHAT’S A BORDER? Paolo Manazza e La Lettura insieme per un evento storico. E l’NFT diventa tridimensionale

10 EURO UN NFT CHE DIVENTERA’ STORICO.

IL PRIMO AL MONDO ANCHE IN 3D SENZA AUSILIO DI VISORI

DA MARTEDI’ 19 NOVEMBRE IN EDICOLA

“LA LETTURA” (“CORRIERE DELLA SERA”)

-IN EDIZIONE SPECIALE DA COLLEZIONE-

PRESENTA

“WHAT’S A BORDER?” IL NUOVO NFT DI PAOLO MANAZZA

Ci sono giorni in cui si fa, o perlomeno si scrive, o meglio ancora si minta, un pezzo di storia. Lo è stato per i 69 milioni di dollari di Beeple nel marzo 2021 o per la Marilyn Monroe di Warhol aggiudicata lo scorso anno a 250 milioni di dollari a New York. Ci risiamo di nuovo. Ora è uno di quei momenti che vanno cerchiati e celebrati, ancora una volta. Novembre 2024. C’è un confine da superare per risiedere nell’Olimpo dei Maestri, e quel “border” è andare oltre i paletti dei linguaggi e della materia. Infrangere le regole del “sistema”. Quel confine è farsi simultaneamente pittura, scultura, installazione, essere digitale e tangibile, eterno. E ancora una volta oltrepassare i limiti imposti. Potenziandoli. Carpendone la realtà. Esplorandone i confini, sia fisici che psicologici e concettuali. Così, la estrema combinazione tra due top class del settore, La Lettura e Paolo Manazza, dà vita a un’opera “nuova”, a una nuova era: un’opera d’arte digitale che esce dai confini rettangolari della carta grazie a un’innovativa tecnologia 3D che rende il tutto “magico”. Visionabile solo da chi acquisterà la speciale edizione da collezione dotata di QR code, da oggi 19 novembre in poi.

“What’s a Border?” è proprio l’evocativo titolo dell’opera in copertina su La Lettura, in vendita a soli 10 euro, che vuole rappresentare perfettamente due cose: uno, un capolavoro dell’astrazione, di cui Manazza è punto di riferimento da decenni; due, il superamento di un confine che nel tempo sarà storia. Ad accompagnare l’opera ci sono i contributi video di Ilvio Gallo, con una colonna sonora di Steven Piccolo con Sergio Armaroli al vibrafono. L’edizione con la versione digitale da collezione della copertina, completa di un certificato di autenticità digitale e un innovativo rendering 3D dell’opera d’arte, è in edicola per tutto novembre. Una “storia” composta da dense pennellate a olio di rosa, rosso e grigio, costellato da striature di blu, bianco e verde, come a delineare simboliche frontiere della pittura e, a sua volta, della mente, come spiega Gianluigi Colin a corredo della cover. Perché, continua Colin, come sappiamo, i confini dividono lo spazio, ma non sono semplici barriere; sono più spesso connessioni che creano nuove possibilità attraverso la separazione.

Paolo Manazza (Milano, 1959), si sa, lavora da molti anni nel campo dell’Astrattismo e questo ne è l’ennesimo saggio di bravura. La sua esplorazione del campo astratto è riconosciuto in tutto il mondo, per la forza di unire l’intensità gestuale a una vibrante poesia del colore. I suoi dipinti approfondiscono i temi della divisione e della connessione, utilizzando il colore e la forma per evocare risposte emotive e intellettuali. Esaminando il paradosso della separazione come mezzo di connessione, il suo lavoro invita gli spettatori a contemplare le complessità dell’esperienza umana. Ha creato appositamente per il magazine culturale de Il Corriere della Sera l’opera, che -è bene specificarlo ancora una volta- è stata creata con una avveniristica tecnologia 3D che potrà essere visionata solo da chi acquisterà la speciale edizione da collezione dotata di QR code. Manazza è una figura poliedrica: è allo stesso tempo pittore, giornalista, saggista e imprenditore nel mondo della cultura: artisticamente, si è distinto attraverso la sua ricerca pittorica che unisce la tensione del gesto a una vibrante poesia del colore. E forse per questo, tutta la sua opera sembra incarnare le parole del religioso Enzo Bianchi: “Il dolore e l’amore non hanno confini, anche se costruiamo muri per non vedere il dolore e poniamo confini per non riconoscere l’amore”. Manazza rappresenta una figura di spicco nel panorama artistico italiano, celebrato per i suoi profondi contributi sia come pittore che come giornalista specializzato in economia dell’arte. La poliedrica carriera di Manazza abbraccia oltre tre decenni, durante i quali ha scritto per il Corriere della Sera dal 1992. Le sue analisi perspicaci lo hanno reso una voce estremamente rispettata nel mondo dell’arte. Oltre al giornalismo, Manazza ha condiviso la sua competenza come educatore presso la prestigiosa Accademia di Brera a Milano, insegnando corsi di editoria d’arte e teoria e pratica del mercato dell’arte multimediale. Il suo impegno nel promuovere una comprensione più profonda dell’arte ha portato al suo riconoscimento da parte del Presidente Carlo Azeglio Ciampi nel 2005, che lo ha onorato con il titolo di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Come fondatore e direttore di ArtsLife.com, Manazza continua a influenzare il discorso sull’arte contemporanea a 360 gradi. Il suo duplice ruolo di creatore e commentatore gli consente di colmare il divario tra espressione artistica e analisi critica.

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