Banca Patrimoni Sella & C. – banca del Gruppo Sella, specializzata nella gestione ed amministrazione dei patrimoni della clientela privata ed istituzionale – in collaborazione con la Veneranda Biblioteca Ambrosiana presenta i nuovi studi storico-critici e diagnostici dell’enigmatico dipinto leonardesco San Giovanni Battista.
L’opera, oggetto di complesse e profonde questioni attributive, è stata analizzata con le più recenti tecnologie di diagnostica scientifica per l’arte – come la fluorescenza ultravioletta (UV), l’analisi del pigmento tramite fluorescenza a raggi X (XRF) e infrarosso in falso colore (IRFC), la macrofotografia e microscopio digitale, la riflettografia infrarossa multispettrale (IR) e la radiografia digitale (RX) – che hanno permesso, al contempo, di approfondire sia il valore di stima dell’opera, sia lo studio in chiave comparativa del dipinto.
Il progetto ha trovato infatti il suo naturale proseguo nell’analisi comparata tra il San Giovanni e la Testa di Cristo Redentore – un olio su tavola acquistato durante un’asta di Sotheby’s dall’imprenditore e collezionista Bernardo Caprotti, omonimo del celebre allievo di Leonardo, Gian Giacomo Caprotti, detto il Salaino; un’opera, quest’ultima, che reca la firma Salai, e che è dunque riconducibile al celebre allievo del Da Vinci e la cui mano, secondo la critica del passato, poteva accomunare sia la Testa di Redentore che il San Giovanni Battista.
Tuttavia le prime evidenze dello studio comparativo hanno fatto emergere una discrepanza tra i due artisti, confermando la complessità di questa vicenda attributiva.
Inoltre uno degli aspetti di maggior interesse per gli studiosi riguarda la qualità dei materiali usati nel dipinto del Redentore, il cui fondo si è scoperto essere stato realizzato da lapislazzuli, materiale pregiato e costoso, solitamente riservato a opere commissionate da mecenati di alto livello.
Successivamente è stato avviato anche uno studio sugli esiti delle analisi effettuate, che ha ribadito la necessità di andare oltre l’analisi scientifica per interpretare i dati, considerando la storia dell’arte.
Questo approccio ha permesso di sviluppare nuove prospettive e intuizioni grazie al contributo dei diversi professionisti che hanno partecipato alla campagna di studi, tra cui storici dell’arte, esperti di diagnostica, conservatori e restauratori – in particolare Edoardo Villata e Thierry Radelet, insieme ai professionisti dell’Ambrosiana e della Direzione Artistica di Banca Patrimoni Sella & C.
Gli esiti delle ricerche preliminari sullo stato di fatto del dipinto, delle analisi diagnostiche e dei nuovi studi che ne conseguono sono pubblicati in un volume che sarà destinato sia alla comunità scientifica e accademica, sia a un pubblico di appassionati, curiosi e collezionisti, oltre che distribuito da parte di Banca Patrimoni Sella & C. alle principali biblioteche d’arte nazionali e internazionali.