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Addio all’artista Filippo Panseca, uno dei due padri della computer art

Filippo Panseca Filippo Panseca

 

Filippo Panseca
Filippo Panseca

 

Pantelleria. Muore a 84 anni Filippo Panseca, figura pioneristica capace di fondere creatività, tecnologia e impegno sociale esplorando territori inediti ed influenzando intere generazioni di artisti.

Il mondo dell’arte perde uno degli artisti più innovativi del secolo scorso: Filippo Panseca, scomparso lasciando un’impronta indelebile nella storia dell’arte contemporanea. Nato con un’insaziabile curiosità per la tecnologia, l’artista ha dedicato la sua vita a esplorare nuovi orizzonti artistici. Fondatore (insieme a Laurence Gartel) della computer art , ha insegnato a generazioni di artisti ad approcciarsi al computer non solo come strumento, ma come mezzo espressivo fondamentale per la creazione di nuove forme artistiche. Con lui, l’arte digitale è diventata una realtà tangibile, influenzando profondamente l’evoluzione della pittura, della scultura e della grafica. La sua ricerca spaziava dall’arte cinetica alle installazioni elettroniche, dalle opere immateriali trasmesse tramite satelliti alle opere create con materiali biodegradabili. È stato uno dei primi a lavorare con plastiche fotosensibili, utilizzando la luce come elemento dinamico nelle sue creazioni.

Panseca ha inoltre contribuito in modo significativo alla cultura visiva degli anni ’80, rendendosi noto per le sue scenografie innovative nei congressi del Partito Socialista Italiano. Il suo talento e la sua visione artistica hanno avuto un impatto anche al di fuori del mondo accademico, con opere esposte alla Biennale di Venezia e alla Triennale di Milano, ma anche in mostre e collaborazioni con la Scala di Milano, la RAI, Mediaset e marchi come Kartell e Fiorucci.

L’artista ha avuto una carriera ricca di successi e tra le sue opere più celebri, si ricordano la piramide telematica eretta nel 1989 a Milano e il Tempio di Rimini, che incarnano perfettamente la sua capacità di fondere arte, tecnologia e concetti sociali. Negli anni ’90, ha inventato il Swart Art O Mat, un distributore automatico di opere d’arte che ha anticipato l’idea di un’arte fruibile e accessibile attraverso la tecnologia. L’artista ha continuato la sua ricerca artistica fino agli ultimi anni, con opere come le Cronache Mitologiche Digitali” del 2009.  Più recentemente, ha sviluppato una tecnica innovativa di opere fotocatalitiche, presentate in mostre a Palermo e Milano, che riflettono il suo continuo impegno a esplorare nuove frontiere della creatività.

A renderli omaggio anche le parole dell’amico Bobo Craxi  ” Panseca lascia un segno nell’arte contemporanea. Il suo eclettismo ha saputo unire il gesto d’artista all’impegno civile. Piango l’amico caro, il compagno, l’uomo che ha vissuto il suo tempo e ha disegnato e immaginato l’Italia da Pantelleria a Milano, passando per Rimini e Palermo”.

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