La Pinacoteca comunale Francesco Podesti di Ancona contiene almeno sei tele preziosissime, testimonianze del ruolo che lo Stato della Chiesa ha giocato per secoli nelle Marche. Chiusa da ottobre 2023 per lavori, La Pinacoteca anconetana ha tolto i suoi gioielli da depositi e collocazioni temporanee per dare loro nuova luce, sfruttando il tempo del Giubileo romano. La mostra Tiziano, Lotto, Crivelli e Guercino, Capolavori della Pinacoteca di Ancona è aperta ai Musei Capitolini fino al 30 marzo 2025.
Protagonista della mostra romana è la cosiddetta Pala Gozzi di Tiziano (1520). Collocato in origine nella Chiesa di San Francesco in Alto, ad Ancona, e poi spostato all’interno della Pinacoteca, il dipinto è particolarmente significativo per iconografia e tecnica pittorica. Spiega Ilaria Miarelli Mariani, direttrice dei Musei Civici della Sovrintendenza Capitolina: “È una pala complessa, che si rifà alla Madonna di Foligno di Raffaello; la quale, in origine, era esposta a pochi passi dai Musei Capitolini, nella Basilica di Santa Maria in Aracoeli”. La sorpresa della Pala Gozzi, posta a fine percorso espositivo, è il retro, realizzato con tavole del legno di otto pioppi: vi si trovano schizzi preparatori a matita; uno in particolare, che rappresenta la testa di un bambino, secondo gli esperti sarebbe stato disegnato proprio dalla mano di Tiziano.
Di un Tiziano più maturo, del 1558, è un altro quadro esposto, la Crocifissione, Pala Cornovi della Vecchia. Gli altri capolavori in mostra sono Immacolata Concezione del Guercino (1656), la Pala dell’Alabarda di Lorenzo Lotto (1539), la Circoncisione di Gesù Bambino di Olivuccio di Ciccarello (1430-39), la Madonna col Bambino di Carlo Crivelli (1480). La direttrice Miarelli Mariani, curatrice della mostra insieme al direttore della Pinacoteca di Ancona, Luigi Gallo, sottolinea la rara occasione di poter esporre un quadro di Crivelli, pittore molto ricercato dai collezionisti tra settecento e ottocento. La Madonna col Bambino in mostra ai Capitolini, ad esempio, è stata ritrovata fortunosamente, in un armadio della sacrestia della Chiesa anconetana di San Francesco in Alto.
I dipinti provenienti dalla Pinacoteca di Ancona sono davvero unici e per di più consonanti con il periodo giubilare. L’allestimento è suggestivo e ben illustrato, ma un po’ angusto: tele di grandi dimensioni (fatta eccezione per il piccolo meraviglioso Crivelli), poste l’una di fronte all’altra, avrebbero forse meritato spazi più ampi.
La riapertura della Pinacoteca comunale Francesco Podesti di Ancona è in là da venire. “Ci auguriamo di riaprire nell’arco del 2025”, ha dichiarato il direttore del museo, Luigi Gallo. I lavori, che riguardano la climatizzazione delle sale e sono sostenuti con i fondi del PNRR, sarebbero dovuti terminare nell’ottobre del 2024. Non appena la Pinacoteca anconetana sarà di nuovo visitabile, alcune opere dei Musei Capitolini partiranno alla volta del capoluogo marchigiano, secondo un accordo di prestiti vicendevoli siglato dai due musei.