L’iconica scultura di Robert Indiana, in versione spagnola, guida l’asta di arte moderna e contemporanea che Wannenes tiene il 5 dicembre a Milano. In generale, la maison propone un catalogo selezionato di 47 opere.
LOVE, AHAVA, AMOR. Tre parole, tre lingue, un significato: amore. E tante, tantissime opere che Robert Indiana, artista, scenografo e costumista tra i più noti e celebrati dell’arte contemporanea statunitense, ha realizzato in varie forme e dimensioni, ma anche tipologie. AMOR (1998) è la seconda delle sculture di LOVE in lingua straniera, la prima è stata AHAVA, la parola ebraica per amore, ideata nel 1977. Un tragitto linguistico che riflette l’allargamento della fama dell’artista, divenuto iconico proprio grazie a questa serie di opere.
Come le sculture LOVE, la versione spagnola utilizza una composizione quadripartita e una “O” inclinata, ed è stata realizzata in diverse dimensioni e combinazioni di colori. L’esemplare in asta da Wannenes proviene dalla The Morgan Art Foundation ACC di Lugano e appartiene all’edizione 3/6. La stima è di 250-300 mila euro. I collezionisti più attenti, forse, avranno avuto modo di vederla esposta a Torino, nella sede della casa d’asta, durante Artissima.
Un universo misterioso, pieno di ombre, sogni e una profonda solitudine. Questo ciò che emerge dal Cavaliere Frigio (stima 60-80 mila euro) di Giorgio De Chirico, una delle opere che il pittore realizzò negli anni tra il 1936 e il 1940, nel periodo in cui visse a Parigi, cioè quando ebbe la possibilità di prendere a modello le litografie del 1840 di Henri Felix Emmanuel Philippoteaux. Il quadro qui proposto, in particolare, appartiene alla sua produzione “barocca”, in cui le opere sono realiste, ma questo Cavaliere conserva, forse nella sua posa innaturale, l’eco della sperimentazione metafisica.
Apparentemente seduto in direzione di marcia, si può notare che il cavaliere risulta dipinto in due sezioni: quella del busto – orientata in senso opposto al moto del cavallo, come intuibile dalla posizione del viso collo e dalla conformazione del braccio destro fino al suo polso, il quale termina con la particolarità dell’innesto dell’interno della mano sinistra che impugna le redini – e quella degli arti inferiori, posta nel senso del moto del cavallo, mettendo in evidenza la gamba sinistra che termina anch’essa con un’ulteriore particolarità, rappresentata dall’innesto dell’interno piede della gamba destra.
Tra gli altri highlights spicca l’olio su tela di Due Hlavy Projektantu Vezi Iv (stima 45-65 mila euro) di Mikuláš Medek, pittore che occupa uno dei posti più importanti nella storia dell’arte ceca del dopoguerra che ha unito la tradizione artistica di oltre tre generazioni. L’opera, nello specifico, proviene dalla Galleria La Bertesca di Genova ed è firmata, titolata e datata 1968 sul retro. Da una collezione genovese proviene anche Untitled del 1952 di Franz Kline, stimata 40-60 mila euro. Come tipico del suo stile, l’opera è caratterizzata da vigorose pennellate nere su campi bianchi, le quali riflettono l’energia e la monumentalità della metropoli, evocando l’architettura e il ritmo pulsante della città. Più particolare l’utilizzo dell’acquerello e dell’inchiostro su pergamena, poi applicata su tavola.