Poca Europa, molte geografie emergenti, alcuni galleristi e solo due italiane: Patrizia Sandretto Re Rebaudengo e Miuccia Prada, nella Top 100 di Art Review
Puntualissima come ogni anno arriva oggi la Top 100 più copiata del mondo: quella del magazine Art Review. Sorprese? Nemmeno tantissime, se non che bisogna scendere fino al 35mo posto per trovare il primo gallerista in classifica: Larry Gagosian, in discesa dal 12mo scalino dello scorso anno. E non va meglio né per Zwirner (38ma posizione), né per Perrotin (42mo classificato).
La legge del più potente quest’anno è disputata tra la Principessa Sheikha Hoor Al Qasimi, l’artista Rirkrit Tiravanija e la pensatrice Saidiya Hartman, rispettivamente al primo, secondo e terzo posto. Al Qasimi, direttrice della Sharjah Art Foundation, di cui è anche presidente, è stata nominata curatrice della Biennale di Sydney del 2026, ma nel 2025 ricoprirà anche l’incarico di direttrice artistica alla Triennale di Aichi, in Giappone. Già curatrice della Biennale di Lahore (nel 2020) e il Padiglione degli Emirati Arabi alla Biennale di Venezia del 2015, Al Qasimi si conferma una delle donne più potenti del mondo dell’arte anche nell’utilizzare il suo “privilegio” per denunciare l’attualità più stretta, a partire dal massacro in corso in Palestina e Libano.
Tra gli altri artisti in posizioni di assoluto rilievo c’è Steve McQueen (4° posto), Wael Shawky, uno dei migliori padiglioni veneziani dell’ultima biennale (al 6° posto) e la mitica e battagliera Nan Goldin (al 7°).
A proposito di Biennali: il curatore uscente Adriano Pedrosa si classifica alla 33ma posizione, mentre sopra di lui vi sono sia Bonaventure Soh Bejeng Ndikung, nominato alla direzione della Biennale di Sao Paolo nel 2025, e soprattutto Koyo Kouoh, fresca di nomina alla Biennale Arti Visive, nel 2026 (al 16° posto).
Gli italiani? Poca roba e, in fin dei conti, due personalità che da sempre sono “attenzionate” nel mondo intero: Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, che non ha bisogno di particolari introduzioni per chi “mastica” arte contemporanea (in 44ma posizione) e Miuccia Prada, che invece si piazza alla 79ma, in discesa di 7 punti rispetto all’edizione Top 100 dello scorso anno.
L’elenco completo, qui.