“Sole spento” è titolo della mostra personale di Hilario Isola attualmente in corso presso la Galleria Guido Costa Projects di Torino. Appena entrati, capiamo subito che, come sempre nel caso di Hilario Isola, abbiamo a che fare con un mondo sospeso tra filosofia, scienza e, naturalmente, rappresentazione e ricerca molto raffinata.
La mostra consiste, infatti, nella realizzazione di una macchina elettrica di grandi dimensioni, alimentata ad energia solare. La macchina è composta da una consolle collegata da un lungo e spesso filo elettrico ad una teoria o galleria di piccoli busti bianchi.
La consolle, accessibile al pubblico, porta scritti i nomi di diversi personaggi che, nel corso della storia dell’umanità, hanno dato un importante contributo alla ricerca scientifica sull’elettricità. E i piccoli busti bianchi rappresentano appunto i volti dei personaggi indicati sulla consolle.
Non si tratta di un percorso cronologico o storicamente esaustivo, ma di una serie di personaggi profondamente evocativi, che con il loro pensiero hanno contribuito alla formazione di una coscienza scientifica rilevante nella storia dell’umanità. Si va da Aristotele a Lavoisier, passando per Kant e Seneca, Ipazia e Marie Curie.
Accanto al nome di ciascuno di questi personaggi, sulla consolle, c’è una piccola manopola (che ricorda un po’ quelle delle vecchie cucine a gas, per intenderci). Girando una manopola, si accende una luce, e s’illumina un piccolo busto bianco con le fattezze del personaggio in questione.
È da notare come il meccanismo sia, per evidente e intelligente scelta dell’artista, squisitamente analogico. Non ci sono schermi né altri elementi tecnologici all’avanguardia, ma si privilegia un approccio fisico, concreto, in cui lo spettatore e fruitore è chiamato ad agire in prima persona, intervenendo con le proprie mani.
Ciascun visitatore può così costruirsi la propria storia dell’elettricità, creando collegamenti conseguenti oppure inattesi, e alternando a piacimento le figure e i volti di filosofe e filosofi, scienziate e scienziati.
Su una parete, però, isolato, in disparte e fissamente illuminato, sta il busto di un personaggio particolare. Si tratta di Nikola Tesla, le cui scoperte rivoluzionarie in ambito scientifico furono derubricate come folli quando era in vita, mentre oggi sono soggetto e ispirazione per diversi importanti studi all’avanguardia nell’ambito dell’innovazione tecnologica.
È da ricordare che, dal punto di vista formale, il lavoro esposto in questa occasione si pone in linea con altre ricerche compiute dall’artista anni fa sui volti e busti dei filosofi, che in occasione di un’altra mostra sempre da Guido Costa, figuravano come busti antichi su piccoli anelli e chiodi, posti anch’essi l’uno dietro l’altro, come una galleria o, meglio ancora, una teoria di facce e volti.
Mai come in questo caso, però, l’installazione Sole spento di Hilario Isola ha la qualità di stimolare il pubblico, di indurlo a pensare, ad agire con le proprie mani e poi ad approfondire, andando a vedere chi sono quei personaggi, che cosa hanno fatto o detto e perché l’artista li ha chiamati in causa.
L’installazione, già presentata da Hilario Isola la scorsa estate presso il Musée-promenade au CAIRN di Digne-les-bains, in Francia, risulta così un interessante esperimento insieme artistico e scientifico, in cui l’aspetto giocoso si accompagna a quello culturale e soprattutto di riflessione. Ma non aveva detto Eraclito (personaggio che certo non sfigurerebbe nel convivio di Hilario Isola) che il senso dell’essere è un fanciullo che gioca?
L’esposizione sarà aperta al pubblico fino al prossimo 2 febbraio 2025, secondo gli orari di apertura della galleria.