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Ernst e Gustav Klimt: la storia dietro il dipinto a quattro mani venduto da Sotheby’s

Gustav Klimt, Hanswurst che offre un'esibizione improvvisata a Rothenburg. Venduto a 2.2 milioni di dollari Gustav Klimt, Hanswurst che offre un'esibizione improvvisata a Rothenburg. Venduto a 2.2 milioni di dollari
Gustav  Klimt, Hanswurst che offre un'esibizione improvvisata a Rothenburg. Venduto a 2.2 milioni di dollari
Gustav Klimt, Hanswurst che offre un’esibizione improvvisata a Rothenburg. Venduto a 2.2 milioni di dollari

Realizzata a quattro mani, sì, ma non contemporaneamente. Il dipinto che Sotheby’s ha venduto il 4 dicembre 2024 a Londra è il tributo che Gustav Klimt dedicò al defunto fratello Ernst.

Un’asta è un’occasione unica per i collezionisti di aggiudicarsi un grande capolavoro, ma anche per tutti gli appassionati può riservare un’opportunità da non perdere. Per ammirare opere che altrimenti rimarrebbero nelle stanze delle collezioni private, ma anche per scoprire le storie, spesso sconosciute, racchiuse nei lavori che vengono proposti in vendita. Nell’asta di dipinti antichi e del XIX secolo che Sotheby’s ha tenuto a Londra il 4 dicembre, ne spicca una in particolare.

Quella che riguarda il dipinto Hanswurst che offre un’esibizione improvvisata a Rothenburg, realizzata a quattro mani da Gustav e Ernst Klimt tra il 1892 e il 1893. A quattro mani, sì, ma non contemporanee. Il dipinto, che ripropone lo stesso soggetto che Ernst Klimt aveva realizzato per il pannello decorativo per la grande scalinata del Burgtheater di Vienna (un comico che intrattiene il pubblico nella piazza del mercato), fu l’ultimo iniziato, ma non finito, dal fratello del più celebre Gustav, di due anni più giovane. L’autore morì infatti, inaspettatamente, all’età di 29 anni. L’opera era ancora sul cavalletto del suo studio.

La sua morte, avvenuta nel dicembre 1892, seguì a stretto giro quella della madre Anna, e sconvolse ulteriormente Gustav, che affranto dal dolore si impegnò personalmente a concludere il grande e dettagliato dipinto. Concludere l’ultima opera del fratello come estremo punto di contatto, come struggente saluto d’addio. Il quadro diviene così un commovente incrocio di pennelli, oltre che uno dei pochi realizzati da Klimt in un periodo di scarsa attività.

Ancor di più, l’opera diviene un tributo all’intera famiglia, oltre che un modo per sostenerla concretamente. Nella versione ultimata, alcuni dei volti nella composizione originale sono stati sostituiti con i ritratti di alcuni membri della famiglia Klimt, tra cui la madre Anna, le sorelle e l’altro fratello Georg. Inoltre, Gustav presentò il dipinto con il nome di Ernst e venduto per 8 mila fiorini a un collezionista viennese. Il ricavato fu ceduto dall’artista alla cognata vedova Helene, che aveva a carico la nipote di cinque mesi.

Difficile stabilire quanto la vicenda abbia impattato sulla fortuna dell’opera, ma di certo ne aumenta il fascino di chi la conosce. E chissà che non sia questo retroscena ad averne aumentato il valore. Sia dal suo ultimo passaggio in asta (140 mila sterline, 40 anni fa), sia nell’asta di settimana scorsa, quando il dipinto ha bruciato la stima di 380-630 mila dollari ed è stata aggiudicata per 2.8 milioni di dollari.

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