Con 200 artisti e una presenza in 25 Paesi, Trium Art Gallery è molto più di una galleria d’arte: è il frutto dell’incontro tra Mattia Masciullo, Daniele Corti e Fabio Mannoni, che hanno trasformato la loro passione in una realtà dinamica e innovativa. Unendo l’esperienza espositiva e l’art advisory, questo progetto opera con successo sia nel mercato primario che secondario. Con una sede fisica a Monza e una piattaforma digitale che abbatte ogni confine, hanno esteso il loro raggio d’azione a livello globale.
Vi chiamate Art Gallery, ma in realtà avete un approccio completamente diverso dalle gallerie classiche.
Trium Art Gallery si distingue nel panorama artistico grazie al suo focus unico: l’arte anche come bene d’investimento. Non ci limitiamo a promuovere opere di valore artistico e culturale, ma ci assicuriamo che siano anche scelte d’investimento intelligenti e consapevoli. Il nostro cuore strategico è il Comitato d’Investimento, composto dai partner fondatori e da esperti provenienti dai settori dell’arte e della finanza. Questo team multidisciplinare guida le scelte della galleria, combinando una profonda comprensione delle dinamiche di mercato con una visione artistica raffinata. La nostra firma? Offrire ai clienti opere che coniughino bellezza intrinseca e valore economico. Perché scegliere tra estetica e ritorno sull’investimento quando si possono avere entrambi?
Il mercato dell’arte, soprattutto quello di arte contemporanea, è molto difficile da governare. È pieno di bolle, speculazioni, mode che passano in fretta.
E noi siamo nati proprio perché nn nostro conoscente aveva appena acquistato un lavoro di un artista locale completamente sconosciuto, pagandolo una cifra piuttosto rilevante. Era convinto che alla morte di tale artista, l’opera acquistata avrebbe raggiunto chissà quale valore. Beh, è un luogo comune. Non funziona così e anzi, spesso è proprio l’opposto. In quel momento abbiamo capito che volevamo cambiare il modo in cui ci si approccia all’arte, cercando di trasmettere anche l’idea che, se strategicamente acquistata, l’arte possa essere un bene che si può trasferire con intelligenza da una generazione all’altra.
Avete artisti molto diversi tra loro. Come li scegliete?
La selezione degli artisti che esponiamo è un processo meticoloso, guidato dalla nostra costante ricerca di opere che uniscano bellezza e valore. Iniziamo analizzando la carriera dell’artista: mostre significative, partecipazioni a biennali internazionali, riconoscimenti da parte di gallerie prestigiose e la visibilità a livello globale. Allo stesso tempo, monitoriamo l’andamento dei prezzi, valutando il potenziale di crescita dell’artista, confrontandolo con altri di simile età o appartenenti a movimenti analoghi.
Non è tutto troppo meccanico?
Lo sarebbe se ci fermassimo lì. Ma non è così: per noi non c’è nulla di più importante della passione che suscita l’operala. Personalmente non riuscirei mai a proporre un lavoro che non mi appassioni in prima persona. E questo è il consiglio che diamo anche ai nostri clienti: scegliete opere che vi emozionano, perché l’arte è innanzitutto un piacere.
E poi un buon investimento?
A garantire quell’aspetto ci pensiamo noi. L’arte è meravigliosa in tutte le sue sfaccettature e le opere d’arte ci devono entusiasmare. Ma non si tratta solo di bellezza, chiunque ha l’opportunità di lasciarsi trasportare dalle emozioni e, allo stesso tempo, realizzare un investimento strategico e duraturo nel tempo, da poter tramandare anche ai propri figli. Inoltre è un ponte verso nuove connessioni: ogni opera racconta una storia e crea un’opportunità di dialogo con altre persone che condividono la nostra stessa passione.
Amate il rischio?
È quello che ci lega all’arte. Proprio come a un’opera, guardiamo a noi stessi ambendo a vivere con la stessa energia con cui l’arte si crea. Guardano avanti, osando, amando il bello e il nuovo. E ogni tanto sì: prendendosi un rischio.
Vi piacciono i luoghi classici o quelli strani come spazi espositivi?
Tutti. Stiamo addirittura pensando di noleggiare un bus, farlo personalizzare esternamente da uno dei nostri artisti e realizzare una mostra itinerante al suo interno.
Un’opera d’arte, quale sarebbe e perché?
Fabio: l’opera “Velocità Astratta” di Giacomo Balla del 1913, che esprime dinamismo, energia e innovazione, pur rappresentando una struttura definita e un ordine razionale.
Daniele: “Number 31” di Jackson Pollock – un lavoro attualmente presso il MoMA di New York. Quest’opera cattura l’energia e il movimento, la sua composizione complessa.
Tanja: una Pink Panther di Katherine Bernhardt, i cui dipinti ben rappresentano la mia individualità giocosa ed audace, allo stesso tempo ricca di energia vibrante.
Mattia: La Passeggiata” di Marc Chagall (artista che, tra l’altro, consiglierei anche per investimento). È un’opera che parla di famiglia, sogni e libertà.
Se poteste collaborare con un’artista del passato, chi scegliereste?
Leonardo da Vinci, senza dubbio. Il suo genio poliedrico e la capacità di unire arte e scienza sono un’ispirazione. Collaborare con lui significherebbe fondere bellezza, innovazione e visione in un’unica opera. E se potessi sceglierne un secondo, direi Caravaggio: l’arte di catturare la luce e l’oscurità è qualcosa che ancora oggi ci insegna molto.
Avete qualche progetto in corso?
Abbiamo avuto il piacere di collaborare per la realizzazione della prestigiosa mostra Banksy & Friends: storie di artisti ribelli, curata da Piernicola Maria di Iorio, con produzione di Next Events in collaborazione con Arthemisia. La mostra è aperta fino al 2 marzo 2025 a Torino, presso la Promotrice delle Belle Arti del Parco del Valentino. Abbiamo partecipato con opere di artisti molto diversi tra loro, come Mimmo Rotella, Sara Pope e Patrizia Casagranda, che ben dialogano con il tema della mostra.
Come si fa a rimanere aggiornati?
Tramite i nostri social e la nostra newsletter. Anzi: ai primi 5 sottoscrittori alla nostra newsletter che poi ci scriveranno via mail per confermare di essersi iscritti, daremo l’ingresso omaggio alla mostra di Torino.
Cosa ne pensate del mercato dell’arte degli ultimi anni e quali sviluppi vedete nei prossimi 5?
Il mercato dell’arte è caratterizzato da cicli che spesso mostrano una correlazione inversa con i mercati finanziari, evidenziandone il ruolo come asset alternativo e rifugio. Negli ultimi anni, abbiamo assistito a una fase di consolidamento stabile, con un collezionismo sempre più consapevole e selettivo.
Le opere d’arte continuano a distinguersi come investimento strategico e mezzo di trasmissione generazionale. Nei prossimi cinque anni prevediamo un trend positivo per il mercato dell’arte, sostenuto da diversi fattori: l’aumento della domanda nei mercati asiatici e mediorientali, il crescente coinvolgimento di giovani collezionisti desiderosi di diversificare i propri portafogli con opere d’arte e un’intensa attività di promozione che, da tempo, valorizza l’arte come asset culturale ed economico. Attualmente, il mercato offre molte opportunità estremamente interessanti, con artisti ancora sottovalutati e trend che, come spesso accade, torneranno ciclicamente a essere protagonisti nei prossimi anni. Naturalmente, il segreto è sempre sapere cosa acquistare e soprattutto, a quale prezzo.
Quali consigli date ai vostri collezionisti?
Il nostro consiglio principale è di lasciarsi guidare dai propri gusti e dalla propria passione, senza però mai tralasciare gli aspetti culturali e sociali. Non bisogna mai acquistare un’opera d’arte in maniera impulsiva; l’artista va conosciuto, capito, studiato, seguito nel suo percorso artistico. Se il collezionista desidera poi anche realizzare un ottimo investimento, è fondamentale conoscere molto bene le dinamiche del mercato e saper riconoscere quelli che sono gli indicatori che predicono il successo di un artista.
Quali sono i criteri per ritenere un’opera valida anche a livello di investimento?
Questa è una domanda piuttosto complessa alla quale è difficile poter rispondere in poche righe.
Noi selezioniamo gli artisti che riteniamo validi ai fini dell’investimento sulla base di una quantità di parametri tra cui: l’età, il curriculum espositivo, le gallerie d’arte con le quali collaborano, i trend internazionali, professionalità ed affidabilità, la comparazione con artisti simili, l’idea alla base della produzione artistica, la nazionalità geografica, i musei che li espongono, ecc. Questi criteri cambiano o risultano più o meno rilevanti se si tratta di artista contemporaneo/emergente o di artista storicizzato ed anche i relativi rischi di investimento sono molto variegati. Abbiamo un servizio di art advisory personalizzato con il quale riusciamo a guidare il collezionista/investitore nella scelta della migliore soluzione di investimento in opere d’arte alle migliori condizioni di mercato.
Qual è il ritorno di investimento medio per un’opera d’arte?
Il ritorno sull’investimento di un’opera d’arte può variare significativamente in base a numerosi fattori: l’artista, la rarità e la qualità dell’opera, le condizioni del mercato e l’orizzonte temporale dell’investimento. Storicamente, i dati mostrano che il mercato dell’arte tende a offrire un rendimento medio annuale compreso tra il 6% e il 10%, anche se alcune opere hanno registrato aumenti di valore molto più elevati, mentre altre hanno avuto performance meno brillanti. Dipende dalla propensione al rischio del collezionista: un investimento su artisti emergenti ha le potenzialità per ottenere importanti rivalutazioni (anche con multipli decisamente alti) ma con un rischio molto elevato; mentre un investimento su artisti storicizzati ha potenzialità di ottenere una crescita di valore più costante nel tempo, un rendimento più contenuto, ma con rischi decisamente più bassi. Infine, un aspetto fondamentale per investire in arte in modo efficace e intelligente è saper scegliere non solo l’opera giusta, ma anche riuscire ad ottenere condizioni economiche favorevoli per l’acquisizione.