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L’agricoltore e il mosaico di caccia sepolto in Turchia

I conservatori sul luogo del mosaico, ph. credit: Elazığ Museum
I conservatori sul luogo del mosaico, ph. credit: Elazığ Museum
Possibile che un mosaico resti sepolto sotto cinquanta centimetri di terra solamente, per centinaia e centinaia di anni? È quello che pare sia successo a Salkayara, villaggio a 500 chilometri da Ankara, dove un agricoltore ha fatto la “miracolosa” scoperta

Ottantaquattro metri quadrati di mosaico, intatti, risalenti al tardo periodo romano, sepolti sotto appena 50 cm di terra: chissà che ha pensato l’agricoltore che – stando alle versioni ufficiali – era intento a piantare alberi da frutto in una regione abbastanza remota della Turchia, nella primavera del 2023, allo scoprire quello che è stato già ribattezzato come il mosaico di Salkaya e – come ha commentato Emre Çayır, capo archeologo degli scavi, supervisionati dal Museo di Archeologia ed Etnografia di Elazığ, “Il primo del suo genere ad essere giunto fino a noi intatto e nella sua raffigurazione degli animali, tutti presenti una volta in questa zona. Potrebbero esserci mosaici più grandi in altre parti della Turchia, ma quelli consistono in motivi geometrici o soggetti mitologici”.

Gli scavi, durati un anno e mezzo, hanno ridato luce a questo “ciclo eterno della natura”, dove si vede una capra inseguita da un leone, mentre un cervo fugge da un orso, oltre ad un raro leopardo anatolico che affonda i denti nel collo di uno struzzo e levrieri ringhianti con collari mettono all’angolo un cinghiale.

Ma il mosaico, probabilmente, non era solo: un’indagine preliminare ha indicato la presenza di numerosi edifici, tra cui un bagno e quella che potrebbe essere stata una casa di culto, su una superficie di 600 metri quadrati, e Çayır e il suo team hanno già scoperto una strada di basalto, un canale di irrigazione e quello che sembra un calcatorium per la vinificazione. Sempre stando alle teorie dell’archeologo, “L’insediamento potrebbe essere stato una città agricola o un avamposto vicino alla frontiera turbolenta di Roma con l’Impero Sasanide dell’antica Iran”. Le autorità culturali turche non hanno ancora deciso se spostare il mosaico, l’unico trovato a Elazığ, al museo statale o costruire un complesso nel sito per lasciarlo in situ e, dunque, creare un nuovo polo di attrazione turistica nella regione; tutto dipenderà dai reperti che verranno scoperti successivamente, come ha dichiarato il governatore provinciale Numan Hatipoğlu.

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