Ora possiamo dirlo. Una rassicurante inerzia ha mosso il mercato dell’arte nell’anno appena concluso. Mai ipotizzati gli slanci dell’indimenticabile 2022, temuta invece un’ulteriore contrazione dopo un 2023 in decrescita. E invece le case d’aste, soprattutto in Italia, sono riuscite a mantenersi sui medesimi livelli dell’anno passato. Che non esaltano, ma almeno rinvigoriscono l’umore di un sistema che necessita di mantenersi entusiasta per funzionare a pieno regime.
Ecco in sintesi il 2024 de Il Ponte Casa d’Asta attraverso un commento della direttrice Dott.ssa Rossella Novarini.
Fatturato Colasanti 2024: 34.795.970 euro
Il 2024 ha segnato una tappa fondamentale nella storia de Il Ponte Casa d’Aste: nel suo Cinquantesimo anniversario, la maison ha rafforzato il suo ruolo di protagonista nel panorama nazionale e internazionale, raggiungendo € 34,8 milioni di fatturato e una media dell’86% di lotti venduti. L’ingresso nel Millon Auction Group ha gettato le basi per un futuro ancor più ambizioso. Con un fatturato complessivo del Gruppo di € 120,3 milioni, oltre allo straordinario successo si conferma la solidità e la visione innovativa di un team che, per il terzo anno consecutivo, raggiunge l’obiettivo del 100, grazie alla fiducia di venditori e collezionisti a livello globale e grazie a una strategia che unisce espansione e innovazione, permettendo al gruppo di affrontare con successo le sfide del mercato, consolidandone la leadership nel panorama delle aste internazionali. Sempre attenti ai mutamenti del panorama collezionistico e delle dinamiche globali, i nostri esperti puntano ad un’offerta distintiva e ricercata, capace di attrarre un pubblico di collezionisti e investitori internazionali, consolidando così un andamento positivo in entrambi i semestri con una media del 83,29% di rivalutazione dei prezzi di partenza e la gestione di 45 appuntamenti d’asta tra le nostre due sedi.
L’Arte moderna e contemporanea si conferma il settore di punta, con un fatturato complessivo di oltre € 11,6 milioni e aggiudicazioni che celebrano i grandi maestri del Novecento: Lucio Fontana, “Concetto spaziale, Attese” del ’66 (€ 640.000) e Tancredi con l’opera “Senza titolo” del ’59 (€ 252.000). Importanti risultati hanno premiato anche Mario Ceroli con “Interno Tempio” del ’83 (€ 83.200) e Sergio Lombardo con il “Mao TzeTung”del’64 (€ 100.800).
Ascesa inarrestabile per il settore dei Gioielli, che nel 2024 ha superato i € 9,3 milioni di fatturato, segnando un anno straordinario. A coronare questo successo è stato lo smeraldo colombiano da 35,27 carati venduto per oltre € 1,6 milioni, stabilendo il nuovo record di vendita non solo per il dipartimento ma per l’intera casa d’aste. Ottime performance hanno premiato anche l’anello di Marina B con diamante da 14,67 carati (€ 302.400) e alcuni preziosi firmati Bulgari degli anni Sessanta, come un bracciale (€ 252.000) e due spille (€ 220.500), impreziositi da diamanti e rubini birmani.