La casa d’asta Phillips ha reso noto il totale delle sue vendite nel 2024: 843 milioni di dollari totali, di cui 721 milioni provenienti dalle aste.
Si tratta di un calo del 14% rispetto all’esercizio precedente, che si era attestato sugli 840,7 milioni di dollari di ricavi generati dalle aste. Un calo ancora più netto rispetto ad altre major del settore, come Christie’s e Sotheby’s, che si sono mantenute più o meno sul livello di un 2023 comunque in rallentamento rispetto al 2022.
Nonostante il calo, Phillips ha segnalato un tasso di vendita dell’86% complessivo, sommando i risultati conseguiti nelle sedi di New York, Londra, Ginevra e Hong Kong, con l’80% di questi venduti a prezzi superiori alle stime. Un problema dunque di volume di vendita, o di valore di vendita. Quel che aveva però, Phillips l’ha venduto bene. E qualche soddisfazione se l’è tolta.
Costantemente in crescita, per esempio, il numero di giovani che prendono parte alle aste della maison. I collezionisti di età pari o inferiore ai 40 anni rappresentano il 30% degli offerenti e degli acquirenti, con quasi un terzo di loro che ha effettuato transazioni con Phillips per la prima volta nel 2024. Stabili invece le vendite private: 121 milioni di dollari nel 2023, 122 milioni nel 2024. Stabili anche le vendite di orologi (hanno generato oltre 200 milioni di dollari per quattro anni consecutivi) e gioielli, così come quelle di design, mentre le vendite di opere d’arte hanno rallentato.