Print Friendly and PDF

BRAFA 2025 si avvicina: le opere più attese e le italiane in fiera

Claes Gallery, Maschera Songye della Repubblica democratica del Congo
Pablo Picasso, Tasse et bananes, Stern Pissarro Gallery
Pablo Picasso, Tasse et bananes, Stern Pissarro Gallery

BRAFA torna a Bruxelles per la 70a edizione dal 26 gennaio al 2 febbraio 2025 negli spazi di Brussels Expo, sull’altopiano dell’Heysel, a nord della capitale belga.

Mentre molte delle fiere mondiali si settorializzano, si dividono e cambiano città per adeguarsi al mercato e non disperdere nulla della propria proposta, BRAFA si prepara a celebrare la sua settantesima edizione all’insegna dell’eclettismo che da decenni la caratterizza. Cinquemila anni di arte antica, moderna e contemporanea, ma anche archeologia, numismatica, gioielli, fumetti contemporanei e altro ancora.

Le 130 gallerie che da 16 paesi si ritrovano negli spazi di Brussels Expo dal 26 gennaio al 2 febbraio 2025 portano in scena una proposta culturale che più trasversale non si può. Inoltre, il più longevo evento del calendario artistico internazionale quest’anno sarà ancora più eccentrico grazie gli allestimenti dell’artista Joana Vasconcelos, che racconta: “per questa edizione storica, propongo l’installazione di un corpus di opere che sto sviluppando dallo scorso anno in collaborazione con Dior. Questa serie presenterà due sculture monumentali, la cui collocazione credo fungerà da punto focale estetico e concettuale dell’esposizione“. 

Per tastare l’eterogeneità che troveremo nell’elegante bazar belga, è sufficiente guardare a cinque delle opere più attese dell’edizione. A partire da Artimo Fine Arts, che presenta Magician question and answer automaton ‘album amicorum’ (valutazione 1,5-2 milioni di euro). Si tratta dell’unico automa conosciuto in forma di libro con un meccanismo di domande e risposte, conservato nella sua custodia originale con le istruzioni originali, firmato e datato MEUSSEL & FILS A GENEVE, marzo 1823. Immancabile la grande pittura, che da Stern Pissarro Gallery prende le forme vedutiste di Palais et gondoliers sur le Grand Canal di Henri Martin (450-500 mila euro) e quelle pseudo cubiste di Tasse et bananes di Pablo Picasso (350-400 mila euro). Così come l’arte antica africana, declinata in oggetti archeologici, soprattutto maschere, per cui il mercato belga impazzisce. Tra queste la Maschera Songye proposta da Claes Gallery a circa 200 mila euro.

Quanto alle italiane che arriveranno a Brussels Expo, saranno 12. Tra loro la debuttante Galleria Valerio Turchi di Roma, specializzata in arte e archeologia greco-romana. Tornano per il secondo anno Mearini Fine Art di Perugia e Romigioli di Legnano (MI), che lo scorso gennaio avevano preso parte a BRAFA per la prima volta accanto alla fiorentina Dei Bardi Art, specializzata in sculture medievali e mobili rinascimentali. Ormai una veterana, alla decima partecipazione, Robertaebasta Gallerie Milano, punto di riferimento per il Design. Molto attese le proposte di Barbara Bassi di Cremona, specializzata in gioielleria antica e vintage; così come i dipinti e quadri materici del secondo dopoguerra di Cortesi Gallery.

Dalton Somaré annuncia grandi novità per l’edizione 2025 con un omaggio all’architetto Giovanni Muzio (Milano, 12 febbraio 1893 – Milano, 21 maggio 1982) che insieme a Giò Ponti ha segnato la prima metà del Novecento milanese progettando edifici come la Triennale, il Palazzo dell’Informazione e la più famosa Cà Brüta. Tornano a BRAFA Ars Antiqua e la Gioielleria Nardi di Venezia. Due le gallerie italiane con sede all’estero: Repetto Gallery di Lugano, che promuove i protagonisti dell’arte povera e concettuale; e Giammarco Cappuzzo (Londra), specializzato in pittura europea (secoli XVII-XIX), con particolare attenzione agli Impressionisti francesi.

Claes Gallery, Maschera Songye della Repubblica democratica del Congo
Florian Kolhammer, Josef Hoffmann, Vaso con decorazione incisa
Objects with narratives, Maison Jonckers, Hypsometrique bronze coffee table

Commenta con Facebook