
Estroso e politico, interessato alle connessioni tra l’arte e i mondi della musica, dello sport, della moda: un ritratto personale di Luca Beatrice
Ho conosciuto Luca Beatrice alla fine degli anni Ottanta, quando era fidanzato con Cristiana Perrella, che poi sarebbe diventata sua moglie e la madre della sua prima figlia, Giulia. Erano entrambi vicini a Enrico Crispolti e si interessavano di giovani artisti. Le loro indagini finirono nel libro Nuova Scena, uscito nel 1995 per Giorgio Mondadori. In quegli anni vivevano a Roma, sulla via Cassia. Ci vedevamo alle inaugurazioni romane e d’estate ci si trovava tutti insieme nelle diverse edizioni di Fuori Uso a Pescara, animate da Cesare Manzo, gallerista visionario e indimenticabile agitatore culturale.
Già allora si vedeva la differenza di carattere tra i due: Luca più estroso e politico, interessato alle connessioni tra l’arte e altri mondi (musica, sport, moda), mentre Cristiana, più studiosa e riflessiva, era attratta dall’arte contemporanea internazionale. Poi si sono separati, e Luca è tornato nella sua città, Torino, dove si è avvicinato alla galleria Inarco di Sergio Bertaccini. È sua la cura (insieme a Cristiana) della mostra Dodici Pittori Italiani nel 1995, presso il magnifico Spazio Herno.
Fin da allora Luca si rivolge alla pittura figurativa di matrice pop, e si lega ad artisti come Daniele Galliano, Marco Cingolani, Pier Luigi Pusole e altri. Nonostante la mia attività e i miei gusti coincidessero con quelli di Cristiana e non con quelli di Luca, ho sempre stimato il suo coraggio di andare controcorrente, fuori dal mainstream, come fece nel 2009 con la mostra Collaudi al Padiglione Italia della Biennale di Venezia, curata insieme a Beatrice Buscaroli. Simpatico, estroverso, combattente e militante, ma sempre in maniera autoironica, Luca è stato sicuramente una figura alla quale molti pittori italiani di quegli anni devono molto.
Nel 2015 torna a curare, con Cristiana Perrella e Andrea Busto, la collettiva Liberi tutti! Arte e società in Italia. 1989 – 2001 al Museo Fico. All’inaugurazione c’era un clima un po’ Amarcord, ma molto simpatico. Dopo la sua nomina alla Quadriennale, la sua presenza a Roma era diventata più costante, e alla conferenza stampa di presentazione al MIC, avevo elogiato il progetto e i colleghi ai quali lo aveva affidato con grande attenzione.
Ciao Luca, ti ricordo con molto affetto e simpatia, e sono certo che dove sarai convincerai tutti a tifare per la Juve!
I funerali di Luca Beatrice si terranno sabato 25 gennaio presso il Duomo di Torino, alle ore 11,30.