
Ora possiamo dirlo. Una rassicurante inerzia ha mosso il mercato dell’arte nell’anno appena concluso. Mai ipotizzati gli slanci dell’indimenticabile 2022, temuta invece un’ulteriore contrazione dopo un 2023 in decrescita. E invece le case d’aste sono riuscite a mantenersi sui medesimi livelli dell’anno passato. Che non esaltano, ma almeno rinvigoriscono l’umore di un sistema che necessita di mantenersi entusiasta per funzionare a pieno regime.
Ecco in sintesi il 2024 di Lempertz attraverso un commento rilasciato dalla maison.
ll fatturato emerso dalle vendite annuali nel 2024 è stato pari a 56.75 milioni di euro, senza contare le aste online.
“Ogni stagione e ogni anno sono diversi e stiamo già preparando attivamente le acquisizioni in vista della stagione primaverile. Quello che posso già rivelarvi è che da Lempertz potrete aspettarvi una grande collezione corporate e diversi highlight di grande interesse: per quanto riguarda la fotografia, metteremo all’asta anche nuove opere provenienti dalla Galerie Claire Fontaine e dalla Collezione Roland Angst. In più, stiamo organizzando anche una grande asta con opere provenienti dal lascito di Oskar Schlemmer” – dichiara Isabel Apiarius Hanstein, CEO e Contemporary art specialist, a commento dei prossimi piani per la casa d’aste.
Protagonista assoluta dell’asta di fine novembre a Colonia e dell’intero 2024 è un’opera chiave dell’impressionismo, dal titolo “Mer agitée à Pourville”. La tela è stata dipinta da Claude Monet nel 1882 ed esposta per la prima volta a New York nel 1891: in seguito a una prima visita al fratello nella località balneare di Petites-Dalles, egli vi fece ritorno soggiornando in un hotel vicino al piccolo villaggio di pescatori di Pourville e lì realizzò quello che rimane a tutti gli effetti l’unico esemplare a tema invernale della serie di capolavori a soggetto costiero. Risultato: € 3.516.000.
Protagonista assoluto della sessione contemporanea dell’asta di giugno è stato, invece, Heinrich Campendonk con “Liegender Akt”, opera appartenente al periodo dal 1917 al 1920 in cui il pittore visse in isolamento nella città bavarese di Seeshaupt per riflettere sui temi e sulle tecniche pittoriche da utilizzare. La scelta ricadde su forme fluide e campi di colore intenso che richiamavano lo stile dell’amico Franz Marc e di Marc Chagall, soprattutto nelle proporzioni alterate, nella presenza di animali da allevamento, dall’uso antinaturalistico del colore e dall’atmosfera onirica. Risultato: € 1.000.000.
Altre grandi protagoniste del 2024 i dipinti “Natura morta di fiori con scultura in pietra, gatto e topo” e “Natura morta di frutta con vaso di argilla” di Johannes Christianius Roedig, uno degli ultimi grandi rappresentanti di una lunga tradizione di quasi 200 anni di nature morte di fiori e frutti olandesi. La coppia di dipinti, una natura morta di fiori e di frutta, rappresenta un tour de force che Roedig dimostra tutte le sue capacità di pittore di nature morte che si riflettono nell’opulenza della composizione, nella delicatezza e nella brillantezza del dipinto e, infine, nella tavolozza dei colori. Risultato: 930.000€.

Di Emil Nolde è “Dahlien”. Realizzato nel 1948, è probabilmente uno dei dipinti floreali più belli e intensamente colorati dell’artista, dove la forza del colore non ostacola il pieno e sorprendente risultato formale dei fiori. Non esiste quasi nessun altro pezzo floreale di quegli anni che unisca in modo simile l’impiego completamente autonomo del colore con una composizione audace in cui i singoli fiori sono presentati in modo drammatico in forma grande ed espansiva. Risultato: € 816.000.
Dopo un lungo periodo di permanenza nei depositi della Staatsgalerie di Stoccarda, nel corso dell’asta dedicata all’arte contemporanea è stata battuta l’opera “Abstrakte Figur – Freiplastik G” di Oskar Schlemmer, esempio ideale del periodo Bauhaus dell’artista. Completata nel 1923, la scultura in gesso descrive una figura che può essere pienamente colta dallo spettatore soltanto muovendosi liberamente intorno ad essa. Risultato: € 810.000.
L’asta dedicata all’arte asiatica, a conclusione della stagione primaverile, ha visto come protagonista una straordinaria coppia di sigilli imperiali di giada, appartenente a una collezione privata in Cina. Risultato: € 705.000.
Di Salomon van Ruysdael è “Holländisches Binnengewässer, wohl das Wijkermeer, mit Fährkaag” (Acque interne olandesi, probabilmente il Wijkermeer, con Fährkaag), in cui il pittore del paesaggio acquatico olandese stilisticamente si allontana dalle ampie pennellate pittoriche dei suoi paesaggi tonali degli anni Trenta del Seicento per passare al chiaroscuro con colori più accesi e vari, enfatizzare maggiormente le nuvole e far apparire zone d’acqua più grandi. Risultato: € 520.000.
“Ein Werktätiger” (Un lavoratore) di Georg Baselitz è un’altra delle principali opere di arte contemporanee portate all’asta nel 2024. Gli arti e i torsi degli uomini, che possono essere letti come falegnami, macellai o fabbri, sono progettati come singole parti vagamente collegate. Frammentati, compressi, interrotti o sovrapposti, sono inseparabilmente integrati nelle loro attività e nel loro ambiente. Queste forme astratte sono spesso difficili da decifrare: la trave che giace dietro il personaggio e il gesto di lavorare all’ascia su un blocco di legno ci permettono di identificarlo come un falegname. Risultato: € 403.000.
All’asta di Colonia del mese di novembre è spiccata anche l’opera “Vorhang” (Tenda) di Gerhard Richter, parte di un famoso gruppo di opere in cui eglicercò una nuova sfida dopo i suoi dipinti fotografici e, insoddisfatto dal dipingere foto, si ispirò alla precisione e all’illusione della fotografia per trasporre questi dispositivi stilistici in porte, tende e tubi. Risultato: € 403.000.
Tra le principali opere contemporanee all’asta anche “Mobiles Herbarium” di Max Ernst, l‘opera più nota e bella dell’importante serie di sovrapposizioni realizzate durante il periodo dadaista dell’artista a Colonia, creata su una lastra dalla sezione botanica del catalogo di risorse educative “Bibliotheca Paedagogica”. In modo poetico, Max Ernst ha fatto emergere da queste illustrazioni banali un mondo fiabesco di bellezza enigmatica. Risultato: € 378.000.