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Art City: tutte (ma proprio tutte) le proposte del fine settimana in città

ARt City
Art City Bologna, la locandina
Inizia la febbre di Arte Fiera, e Bologna – come ormai da diversi anni a questa parte, schiera un programma che è una vera e propria vertigine per gli amanti dell’arte. Stiamo parlando di Art City, che oltre a portare una serie di artisti a lavorare su ognuna delle storiche porte della città (con il supporto di Banca di Bologna), come vi abbiamo raccontato, per un week end e poco più metterà in scena dozzine e dozzine di “mostre collaterali” ed eventi: da Villa delle Rose al MAMbo, dall’Accademia di Belle Arti alla Raccolta Lercaro, da Casa Morandi a Palazzo Vizzani, ecco l’elenco completissimo di cosa fare/vedere/organizzare nel week end dal 6 al 9 febbraio nel capoluogo emiliano.
  • ABABO Art Week
    Accademia di Belle Arti, Bologna
    Dal 6 al 9 febbraio 2025, l’Accademia di Belle Arti di Bologna ospita una serie di eventi che coinvolgono studenti e docenti, mettendo in risalto il ruolo dell’istituzione nella sperimentazione creativa.
    Il programma include mostre, performance e conferenze che esplorano vari aspetti dell’arte contemporanea, con un focus su nuove tecniche e progetti innovativi. Un’opportunità unica per vivere il dinamico rapporto tra formazione artistica e produzione culturale.
  • ARTalk CITY
    Aula Magna, Accademia di Belle Arti, Bologna
    Dal 5 all’8 febbraio 2025, ARTalk CITY propone una serie di incontri pensati per approfondire il lavoro di alcuni degli artisti più significativi di ART CITY Bologna 2025. Ogni incontro, coordinato da Marinella Paderni, offre uno spazio di riflessione sulle poetiche degli artisti, dando vita a un dialogo aperto sulle tendenze artistiche più contemporanee e sulle influenze culturali che caratterizzano la scena internazionale. Un’occasione di scambio tra artisti e pubblico.
  • ABABO OPEN SHOW
    Accademia di Belle Arti, Bologna
    Dal 6 al 9 febbraio 2025, l’Accademia apre i suoi spazi didattici e laboratoriali per una mostra che raccoglie le opere degli studenti dei Dipartimenti di Arti Visive e Progettazione.
    Questa esposizione diffusa non solo presenta il lavoro degli studenti ma include anche la mostra dei finalisti del Young Art Award 2025, promossa dal Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia. È un’opportunità per scoprire nuove voci nel panorama artistico emergente.
  • Targa commemorativa Alberto Garutti
    Accademia di Belle Arti, Bologna
    Sabato 8 febbraio 2025, l’Accademia dedica una targa commemorativa in onore di Alberto Garutti, titolare della cattedra di Pittura dal 1990 al 1994. La cerimonia si terrà alle 10:30, seguita da un incontro alle 11:00 in Aula Magna, dove si parlerà del suo lavoro artistico, della sua didattica e del suo impatto sull’istituzione.
    Il programma prevede anche il racconto delle esperienze di ex studenti che hanno avuto il privilegio di lavorare con lui, concludendo l’evento con la donazione delle 253 cartoline realizzate da ex studenti nell’ambito del progetto “Caro Alberto”.
  • In Our Real Life
    Palazzo Vizzani, Bologna
    Dal 6 al 9 febbraio 2025, la galleria Alchemilla presenta la mostra di Jason Hendrik Hansma, che raccoglie video di mareggiate provenienti da oltre 50 luoghi del mondo, tra cui Saint Malo, Koh Lanta e Montevideo.
    Attraverso un montaggio che unisce questi eventi catastrofici, l’artista crea una riflessione potente sulla natura e sul cambiamento climatico, amplificata dalla colonna sonora di Kelman Duran. La mostra fa parte di Climatica, un programma curato da Gabriele Tosi che esplora il legame tra gli spazi interiori e l’ambiente esterno, mettendo in evidenza le connessioni fisiche ed emotive che li legano.
  • I Quaderni di Hannah Arendt
    Archivio di Storia delle Donne, Bologna
    Fino al 9 febbraio 2025, Sabrina Mezzaqui presenta un’installazione che riproduce i quaderni manoscritti di Hannah Arendt, contenenti riflessioni scritte in diverse lingue tra cui tedesco, inglese e latino.
    L’opera si concentra sul processo di scrittura come atto di ricerca della verità, invitando lo spettatore a riflettere sul gesto del copiare e del leggere, che diventano strumenti di meditazione sul pensiero e sul dialogo interiore. La mostra offre una visione profonda della mente della filosofa, attraverso il recupero materiale e concettuale delle sue riflessioni.
  • Cronotopo 0. Lay out N.1
    Assemblea Legislativa, Bologna
    Fino al 9 febbraio 2025, Julia von Stietencron presenta una rassegna di sculture che riflettono sul concetto di tempo, materiale e memoria. Tra le opere, spicca Mater Matuta, una scultura monumentale sospesa che dialoga con la luce degli spazi e con l’immaginario del deserto tunisino. La mostra è parte del progetto Viaticum e esplora come il tempo e la materia si intrecciano nelle sue sculture, evocando paesaggi interiori e visioni fantastiche che alimentano il dialogo tra il passato e il presente.
  • Oscar Piattella. I Muri
    Biblioteca Comunale Archiginnasio, Bologna
    Fino al 9 febbraio 2025, la mostra dedicata a Oscar Piattella esplora il tema del muro come simbolo di barriera e di soglia, sia fisica che mentale. Le otto opere in esposizione, parte del ciclo I Muri (1958-1986), sono accompagnate da un’installazione luminosa che arricchisce la lettura delle sculture, creando un gioco di riflessi e ombre che amplifica il senso di separazione e di connessione.
    Il lavoro di Piattella invita a riflettere su come i muri non solo separano, ma possano anche fungere da passaggi simbolici, in grado di aprire nuove prospettive interiori.
  • Arthur Garfield Dove e Stuart Davis
    Biblioteca del Conservatorio, Bologna
    Sabato 8 febbraio 2025 alle 17:00, il Conservatorio di Musica “Giovan Battista Martini” ospita un incontro per esplorare il legame tra arte visiva e musica nelle opere di Arthur Dove e Stuart Davis. Dove, influenzato dalla sinestesia, traduceva la percezione dei suoni in forme e colori, mentre Davis integrava elementi del jazz e del modernismo nelle sue opere. L’incontro offrirà una lettura delle loro opere accompagnata da performance dal vivo, creando un’esperienza sensoriale unica che esplora il rapporto tra colore, suono e percezione.
  • Ri-Partire da Dada
    Biblioteca delle Arti, Bologna
    Fino al 9 febbraio 2025, la mostra Ri-Partire da Dada celebra l’intellettuale Francesca Alinovi e il suo contributo critico nell’ambito dell’avanguardia storica. Attraverso oltre 300 volumi, la mostra esplora il suo lavoro sulla connessione tra Dada e le correnti artistiche contemporanee. In particolare, si concentra sulla sua monografia Dada. Anti-arte e post-arte (1980), che ha segnato un punto di riferimento fondamentale per il dibattito sull’arte contemporanea. Un viaggio attraverso i libri, le ricerche e le idee di Alinovi, che ha saputo tracciare un ponte tra passato e presente nelle pratiche artistiche.
  • Nuova Mixage Up
    Biblioteca Zeri, Bologna
    Fino al 9 febbraio 2025, la Biblioteca Zeri ospita un’imponente installazione di Flavio Favelli, composta da 216 bottiglie di liquori di varie forme e dimensioni, raccolte nel tempo dall’artista. Le bottiglie, provenienti da storiche aziende italiane di superalcolici, evocano la cultura popolare del dopoguerra e sono disposte su scaffali al centro della sala, creando un contrasto affascinante con i libri che ricoprono le pareti della biblioteca.
    Il progetto, curato da Roberto Pinto, trasforma questi oggetti di consumo in simboli di memoria collettiva, che dialogano con lo spazio architettonico storico del convento di Santa Cristina, invitando lo spettatore a riflettere sul significato della memoria, del consumo e del cambiamento sociale.
  • Immaginario
    Cappella di Santa Maria dei Carcerati, Palazzo Re Enzo, Bologna
    Fino al 9 febbraio 2025, la Cappella di Santa Maria dei Carcerati ospita il progetto fotografico di Guido Piacentini, che esplora il dialogo tra percezione e immaginazione. La sua fotografia, silenziosa e contemplativa, si trova su un leggio, visibile dall’esterno attraverso il portone del Voltone del Podestà.
    L’opera interagisce con il wall drawing di David Tremlett, creando una sinergia tra immagine e spazio. Il progetto invita a meditare sulla relazione tra l’individuo e l’ambiente, tra il pensiero interiore e la realtà esterna, utilizzando il paesaggio come punto di partenza per una riflessione più profonda sulla visione e sulla contemplazione.
  • Il quale cerca solamente la sua bellezza, nel modo qui descritto
    Casa Morandi, Bologna
    Dal 6 al 9 febbraio 2025, Alessandra Spranzi presenta una mostra che esplora le atmosfere di Casa Morandi, la casa e atelier di Giorgio Morandi. Attraverso nove fotografie inedite, tratte dalla serie Sul tavolo #80 (2014-2024), l’artista esplora le affinità con il maestro bolognese, osservando la variazione di colore e luce su un medesimo soggetto. La mostra, a cura di Lorenzo Balbi, invita alla riflessione sulla bellezza nel quotidiano, mostrando come la ripetizione delle forme possa rivelare una dimensione metafisica, dove il tempo e la contemplazione diventano strumenti di ricerca interiore.
  • “Io che ero una rondine”. L’Informale di Maria Petroni
    Casa Saraceni, Bologna
    Fino al 9 febbraio 2025, Casa Saraceni ospita una mostra dedicata a Maria Petroni, una delle voci più originali dell’Informale italiano. La donazione di venti opere della pittrice da parte di Giovanni Barducci alla Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna offre l’opportunità di riscoprire il suo ruolo nel gruppo degli “ultimi naturalisti” degli anni Cinquanta. A cura di Angelo Mazza, l’esposizione traccia l’evoluzione della sua arte, dal figurativo all’Informale, con opere incentrate sul virtuosismo pittorico e sull’uso innovativo del colore e della forma, creando un dialogo tra materia, sensazione e astrazione.
  • Guerrino Tramonti: Manager, Maestro e Pioniere
    Casa Museo Renzo Savini, Bologna
    Fino al 9 febbraio 2025, la Casa Museo Renzo Savini ospita una mostra dedicata a Guerrino Tramonti, artista e pioniere della cultura italiana del Novecento. L’esposizione ripercorre la sua carriera dalle sue opere pittoriche e scultoree fino al suo impegno nel design, offrendo una visione completa della sua evoluzione artistica. La mostra, guidata dalla figlia Benedetta Savini, si svolge nel suggestivo spazio di via Letizia, dove il pubblico potrà esplorare le sfaccettature della carriera di Tramonti, attraverso una selezione di opere che raccontano il suo contributo alla cultura visiva del XX secolo.
  • Dall’origine al destino
    Centro Arti e Scienze Golinelli, Bologna
    Fino al 9 febbraio 2025, la mostra collettiva Dall’origine al destino esplora l’evoluzione della cultura umana, affrontando il significato di capacità di orientamento e velocità nello sviluppo della tecnica. Curata da Andrea Zanotti, Antonio Danieli, Luca Ciancabilla e Simone Gheduzzi, l’esposizione indaga il progresso umano sia in termini universali che individuali. In parallelo, Echoes of Africa al Opificio Golinelli presenta una selezione di opere d’arte contemporanea africana provenienti dalla collezione privata di Marino Golinelli, offrendo uno spunto di riflessione sul rapporto tra arte e identità culturale.
  • ART CITY Cinema
    Cinema Modernissimo, Bologna
    Fino al 9 febbraio 2025, la Cineteca di Bologna promuove la rassegna ART CITY Cinema, esplorando le intersezioni tra cinema e arte. La programmazione include ritratti di artisti come Mark Rothko, Ernest Cole e Martin Parr, e film che collegano le arti visive alla musica e alla poesia, come nel caso del gruppo bolognese Gaznevada e i lavori di Céline Sciamma e Lorenzo Spinelli su Patrizia Cavalli. Il ciclo di proiezioni offre anche film che riflettono sull’uso politico e provocatorio delle esposizioni internazionali, come Taking Venice e Il complotto di Tirana, oltre a opere autoriflessive come How about Art? e The Truth on Sendai City.
  • Contemporary Museum Watching. Alex Trusty Photographer
    Collezioni Comunali d’Arte di Palazzo d’Accursio, Bologna
    Fino al 9 febbraio 2025, la mostra Contemporary Museum Watching raccoglie oltre 50 fotografie di Alex Trusty, tratte da un ampio archivio di 25.000 scatti realizzati in oltre 80 musei del mondo. Le immagini ritraggono gli spettatori in contemplazione davanti alle opere d’arte, offrendo uno sguardo inedito e curioso sul ruolo del pubblico nell’esperienza artistica.
    Curata da Luciano Bolzoni, l’esposizione esplora il legame tra arte e osservazione, focalizzandosi sulla relazione tra lo spettatore e l’opera, e come quest’ultimo diventi parte integrante del processo artistico.
  • Trittico – Solo Echo | Glory Hall | Reconciliatio
    Teatro Comunale di Bologna
    Sabato 8 febbraio 2025, la stagione di danza del Teatro Comunale di Bologna si apre con Trittico, una performance contemporanea proposta dalla compagnia Aterballetto. Il programma comprende Solo Echo di Crystal Pite, un’opera in prima italiana che unisce sonate di Brahms a poesie di Mark Strand.
    La serata continua con Glory Hall di Diego Tortelli, un debutto assoluto sulle sonorità post-rock dei Godspeed You! Black Emperor, e si conclude con Reconciliatio di Angelin Preljocaj, un duetto che esplora la riconciliazione e l’Apocalisse attraverso la sonata Al chiaro di luna di Beethoven.
  • UNI, DOUBLE, COLLECTIVE. L’identità al tempo del Metaverso
    CUBO in Porta Europa e CUBO in Torre Unipol, Bologna
    Fino al 9 febbraio 2025, le gallerie CUBO ospitano una collettiva che esplora l’identità nell’universo digitale attraverso un progetto curato da Federica Patti e Claudio Musso. Le artiste LaTurbo Avedon, Auriea Harvey, Kamilia Kard e Mara Oscar Cassiani offrono un dialogo tra generazioni di new media artists, riflettendo sul concetto di identità come un equilibrio tra unità, complessità e relazione.
    La mostra si concentra sugli ambienti digitali come spazi di sperimentazione, dove le identità si costruiscono in modo fluido, libero dalle rappresentazioni fisse, e si trasformano in un processo creativo. Insieme a workshop, performance e talk, il progetto invita il pubblico a riflettere sull’interazione tra il sé e gli altri nell’universo virtuale, esplorando nuove modalità di espressione e connessione nell’era del Metaverso.
  • La Strage degli Innocenti – Per Barclay
    Ex Chiesa di San Barbaziano, Bologna
    Fino al 9 febbraio 2025, l’artista norvegese Per Barclay reinterpreta l’omonimo dipinto di Guido Reni, La Strage degli Innocenti, con un intervento installativo che trasforma l’ex Chiesa di San Barbaziano in un luogo di esperienza sociale, cognitiva ed emozionale. L’opera esplora temi di vulnerabilità, conflitto e disorientamento contemporaneo, invitando il pubblico a confrontarsi con le contraddizioni della società moderna.
    Curato da Denise Tamborrino e Patrizia Cirino, questo intervento visivo e concettuale stimola riflessioni profonde sull’attualità, sulla violenza, e sulla fragilità umana. Sabato 8 e domenica 9 febbraio, lo spazio ospiterà inoltre la performance Soglia, a cura di Ekodanza, che esplora il corpo come limen, un confine che connette e separa, aggiungendo una dimensione performativa alla riflessione sociale proposta da Barclay.
  • Harmonic Room – Alessandro Sciaraffa
    Ex Chiesa di San Mattia, Bologna
    Dal 6 al 9 febbraio 2025, la storica ex Chiesa di San Mattia ospita la personale di Alessandro Sciaraffa, Harmonic Room, una mostra che trasforma lo spazio in un viaggio sensoriale immersivo. Realizzata in collaborazione con il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, l’opera intreccia suono, luce e vibrazioni per amplificare la percezione del pubblico, invitando i visitatori a un’esperienza coinvolgente che esplora la relazione tra individuo e cosmo.
    A cura di Patrizia Cirino e Denise Tamborrino, la mostra propone una riflessione sulla connessione tra tradizione e innovazione, dove la dimensione sonora e sensoriale supera i confini della rappresentazione visiva, stimolando un’interazione emotiva e intima con lo spazio e l’opera.
  • Ceiling Cat – Eva & Franco Mattes
    Garage BENTIVOGLIO, Bologna
    Fino al 9 febbraio 2025, il Garage BENTIVOGLIO ospita Ceiling Cat, una provocatoria installazione di Eva & Franco Mattes, che gioca con il concetto di vetrina e con l’idea di arte come oggetto da osservare e consumare. In un contesto di passaggio, senza testi critici, solo autore e titolo, l’opera diventa immediatamente visibile e percepibile, mettendo in discussione il nostro rapporto con l’arte e la sua fruizione.
    A cura di Davide Trabucco, questo progetto si propone di far incontrare la collezione privata con un pubblico più ampio, invitando a riflettere sulla teatralizzazione dell’arte come merce e sull’accessibilità delle opere in un contesto urbano che stimola l’interazione con il pubblico.
  • Blinding Plan: the minimalism of art
    Fondazione Carlo Gajani, Bologna
    Fino al 9 febbraio 2025, la Fondazione Carlo Gajani presenta un progetto curato da Sara Papini, in cui le artiste Isabella Tortola e Debora Vrizzi collaborano per creare un intervento immersivo che riflette sul minimalismo nell’arte. L’installazione lascia alcuni arredi visibili mentre nasconde le opere di Carlo Gajani con teli, invitando il pubblico a confrontarsi con un ribaltamento percettivo che gioca con il concetto di cancellazione e rivelazione.
    In dialogo con i video Blinding Plan di Debora Vrizzi e le fotografie architettoniche di Isabella Tortola, l’opera esplora temi di vuoto e assenza, reinterpretando l’eredità di Gajani attraverso un atto di cancellazione ispirato a Emilio Isgrò, stimolando una riflessione profonda sull’arte come processo di rivelazione e percezione.
  • La finestra sul cortile
    Fondazione Collegio Artistico Venturoli, Bologna
    Fino al 9 febbraio 2025, la Fondazione Collegio Artistico Venturoli ospita una mostra che unisce il film di Alfred Hitchcock La finestra sul cortile con il contesto del Collegio Venturoli. A cura di Veronica Camastra, Diana Cava, Andrea Di Natale e Blu Mila Renzini, l’esposizione esplora la dualità tra interno ed esterno, personale e collettivo, attraverso le opere di cinque artisti – Nicola Bizzarri, Federico Falanga, Chiara Innocenti Sedili, Elena Vignoli e Aurora Vinci. La mostra invita il pubblico a riflettere sul rapporto tra ciò che è visibile e ciò che è nascosto, attraverso una serie di opere che aprono una “finestra” sulla percezione e sull’interpretazione del mondo, proprio come nel film, dove la finestra è sia una barriera che una porta di accesso alla realtà.
  • La Resistenza – Aldo Mondino & Lorenzo Puglisi
    Istituto Storico Parri, Bologna
    Fino al 9 febbraio 2025, l’Istituto Storico Parri celebra l’80° anniversario della Liberazione con una mostra che unisce le opere di Aldo Mondino e Lorenzo Puglisi, dedicate alla resistenza e al valore delle proprie convinzioni. Le due imponenti tele, Festa Araba di Mondino e Il Grande Sacrificio di Puglisi, che superano i 6 metri di lunghezza, rappresentano una riflessione visiva sulla forza della libertà e sul coraggio di rimanere fedeli ai propri principi in tempi difficili. L’esposizione, che si sviluppa come un tributo alla Resistenza, invita il pubblico a riflettere sull’importanza della lotta per la libertà e sul significato della Liberazione nella storia contemporanea.
  • Identificazione del luogo
    LabOratorio degli Angeli, Bologna
    Fino al 9 febbraio 2025, l’ex Oratorio di Santa Maria degli Angeli ospita la mostra performativa Identificazione del luogo di Luca Vitone, a cura di Leonardo Regano. L’opera riflette sul legame tra l’identità del luogo e il suo passato, utilizzando grandi fogli di cartografia come metafora della relazione tra uomo e territorio.
    La mostra coinvolge il pubblico in un’esperienza dinamica e progressiva, con un intervento di restauro che si attuerà lungo tutto il periodo dell’esposizione. Le carte realizzate dall’artista, a partire dal 1989, sono oggetto di un restauro che intreccia il processo creativo di Vitone con la stratificazione storica del luogo, offrendo una riflessione sulla memoria e sull’evoluzione del territorio.
  • Facile ironia. L’ironia nell’arte italiana tra XX e XXI secolo
    MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
    Fino al 9 febbraio 2025, il MAMbo celebra il 50° anniversario della nascita della Galleria d’Arte Moderna di Bologna con una grande mostra collettiva, Facile ironia, a cura di Lorenzo Balbi e Caterina Molteni. Allestita nella Sala delle Ciminiere, la rassegna esplora l’ironia come uno strumento critico, in grado di rivelare le contraddizioni e le anomalie della realtà. Presentando oltre 100 opere di più di 70 artisti, la mostra attraversa 70 anni di arte italiana, dal paradosso all’immaginazione, toccando anche temi politici e sociali.
    Il titolo stesso suggerisce una dimensione ambivalente: dietro l’apparente leggerezza dell’ironia, si cela una profondità critica che invita il pubblico a riflettere sui meccanismi linguistici e sugli stereotipi che influenzano la nostra percezione del mondo. In occasione della mostra, il Dipartimento educativo del MAMbo realizza Looking for questions!, un progetto che invita gli artisti coinvolti a donare una domanda, stimolando una riflessione sull’arte e sulla contemporaneità. Le domande raccolte saranno esposte dal 5 febbraio fino a settembre 2025, diventando una risorsa per la progettazione futura e un luogo di dialogo all’interno del museo.
  • MORBID – Valeria Magli
    MAMbo – Project Room
    Fino al 9 febbraio 2025, il MAMbo dedica una mostra a Valeria Magli, danzatrice e coreografa bolognese, con MORBID, a cura di Caterina Molteni. La mostra ripercorre il suo impegno nella ridefinizione del femminile attraverso un percorso cronologico e tematico che va dagli anni Settanta ai primi Duemila.
    Il titolo gioca sull’ambivalenza del termine “morbido” in italiano e “morboso” in tedesco, esplorando le contraddizioni attribuite alla figura femminile nel tempo. Con un linguaggio ironico e delicato, l’artista sfida le rigidità imposte dalla società, rappresentando una femminilità sinuosa e libera che si contrappone alla durezza simbolica della mascolinità, evocata da oggetti come una banana. La mostra propone una riflessione profonda sulla forma e sul contenuto della danza e sul potere del corpo femminile.
  • MAST Photography Grant on Industry and Work 2025
    MAST Galleries
    Fino al 9 febbraio 2025, MAST Galleries ospita l’ottava edizione del MAST Photography Grant on Industry and Work, un concorso fotografico che promuove la ricerca visiva sui temi dell’industria e del lavoro, sostenendo fotografi emergenti under 35 provenienti da tutto il mondo. Curato da Urs Stahel, il progetto riunisce le opere dei cinque finalisti: Felicity Hammond, Gosette Lubondo, Silvia Rosi, Sheida Soleimani e Kai Wasikowski.
    La vincitrice di questa edizione è Sheida Soleimani, con il suo progetto Flyways, che esplora le vie di fuga simboliche, riflettendo sulla devastazione ambientale e sulla speranza di un futuro più giusto per tutte le specie. Le fotografie di Soleimani, insieme a quelle degli altri finalisti, offrono una visione potente e urgente delle condizioni di lavoro e della lotta per la giustizia sociale attraverso il linguaggio visivo contemporaneo.
  • RINASCIDENTRΩ – Luca Rossi
    Musée de l’OHM, Museo Civico Medievale
    Sabato 8 febbraio 2025, Luca Rossi terrà una conferenza in assenza di pubblico, trattando i temi più urgenti del nostro tempo e l’uso dell’arte come strumento per affrontarli. Il progetto, RINASCIDENTRΩ, si sviluppa attraverso l’analisi critica del valore degli oggetti nel contesto del Musée de l’OHM e la creazione di 10 palline di carta, simbolo di un sistema artistico che sfida la nostra visione del mondo. Queste palline, che fanno riferimento all’origine della collezione del museo, saranno esposte nella pergula e, durante l’ART CITY White Night, verranno prelevate e portate simbolicamente in dieci luoghi significativi della città. Il corteo, guidato da Rossi, si snoderà attraverso la città come un’azione-performance itinerante, stimolando una riflessione pubblica sui temi della memoria, della degenerazione del sistema artistico e sul valore della critica sociale.
  • Nino Migliori, i Miei Gioielli
    Museo Civico Archeologico di Bologna
    Fino al 9 febbraio 2025, il Museo Civico Archeologico di Bologna ospita la mostra Nino Migliori, i Miei Gioielli, parte della biennale do ut do. Il progetto esplora il tema del desiderio attraverso una collezione di gioielli creati da Nino Migliori negli anni Settanta e Ottanta, esposti in teche di marmo progettate da Mario Cucinella. Le opere sono accompagnate da cinque lightbox contenenti fotografie scattate da Migliori appositamente per l’occasione. Oltre alla collezione originale, sono esposte riproduzioni d’autore realizzate dalla Gioielleria Giulio Veronesi. L’intero progetto ha una finalità benefica: i fondi raccolti attraverso la vendita delle riproduzioni e delle opere retroilluminate andranno a sostenere le attività della Fondazione Hospice MT. Chiantore Seràgnoli, che si occupa di assistenza e formazione. Curata da Lorenzo Balbi, la mostra celebra l’arte del desiderio attraverso una sintesi tra la tradizione della gioielleria e la fotografia contemporanea.
  • Corpo eterico – Christian Fogarolli
    Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini, Bologna
    Fino al 9 febbraio 2025, il Museo Civico d’Arte Industriale ospita Corpo eterico, un progetto di Christian Fogarolli a cura di Pier Paolo Pancotto. Le opere, inedite o create per l’occasione, esplorano le caratteristiche intellettuali ed emotive dell’individuo in relazione al contesto sociale e culturale, attraverso sculture, fotografie, installazioni sonore e olfattive. Il progetto si integra con la collezione permanente del museo, creando una grande installazione multisensoriale che interagisce con gli oggetti di arte industriale esposti. Fogarolli propone una rilettura originale del patrimonio museale, evidenziando aspetti inediti degli oggetti attraverso analogie iconografiche e contrastanti, tra realtà e fantasia, poesia e ironia. Ogni sala diventa un microcosmo narrativo che stimola una riflessione sui temi della memoria, della percezione e della trasformazione.
  • Vestirsi paesaggio – Alessandro Roma
    Museo Civico Medievale
    Fino al 9 febbraio 2025, il Museo Civico Medievale ospita la mostra Vestirsi paesaggio di Alessandro Roma, un’esposizione che intreccia la ceramica con l’ambiente museale, esplorando il rapporto tra forma, segno e colore. Dopo più di dieci anni di ricerca sulla ceramica come materia elettiva, l’artista ha scelto il museo come spazio di confronto tra antico e contemporaneo, presentando nove nuove opere che diventano estensioni tridimensionali della pittura. La sua opera, che gioca sulla stratificazione del colore e sulla scomposizione delle forme, si relaziona con le collezioni permanenti del museo, creando un dialogo visivo e concettuale tra passato e presente. L’ambiente di esposizione invita il pubblico a riflettere sul paesaggio come un concetto mutevole, sia fisico che simbolico, che si evolve attraverso l’arte.
  • Fragmented Nations (on dropping bomb*shells)
    Museo Civico del Risorgimento
    Fino al 9 febbraio 2025, la mostra collettiva Fragmented Nations (on dropping bombshells)*, a cura di Carmen Lorenzetti e Dušan Josip Smodej, affronta la frammentazione geopolitica e esistenziale attraverso una selezione di opere video di artisti come Bojan Stojčić, Daniil Revkovskyi, Marco Brambilla, Rashid Masharawi, e altri. Il progetto esplora la condizione fragile e incerta del tempo presente, mettendo in relazione i manufatti storici della collezione del Museo Civico del Risorgimento con le crisi geopolitiche del XXI secolo. La mostra invita a riflettere sulla natura ricorsiva dei conflitti e sulle fragili identità nazionali, utilizzando una giustapposizione tra passato e presente per illuminare le vulnerabilità del nostro mondo contemporaneo.
  • Memorie del Lavoro e Spazi Industriali
    Museo del Patrimonio Industriale
    Fino al 9 febbraio 2025, il Museo del Patrimonio Industriale ospita Memorie del Lavoro e Spazi Industriali, un progetto che documenta la connessione tra gli spazi industriali e l’identità operaia di Bologna. Attraverso fotografie storiche degli archivi FIOM CGIL e del museo, il progetto ricostruisce i luoghi della produzione industriale bolognese, mettendo in luce le lotte e le organizzazioni dell’attivismo operaio degli anni Settanta e Ottanta. La selezione di 45 fotografie in bianco e nero, realizzate tra il 2019 e il 2024, racconta le trasformazioni dei vecchi stabilimenti metalmeccanici, ora rifunzionalizzati o in procinto di essere demoliti. Inoltre, il progetto include una sezione interattiva con il sito web Bologna metalmeccanic@, che offre percorsi di public history su dieci fabbriche dell’area metropolitana, e tre documentari inediti che raccontano la memoria del lavoro direttamente dalle testimonianze degli ex operai.
  • Una linea più buia – Stefano W. Pasquini
    Museo Ebraico di Bologna
    Fino al 9 febbraio 2025, il Museo Ebraico di Bologna ospita Una linea più buia, il progetto espositivo di Stefano W. Pasquini che intreccia storia personale e collettiva attraverso un dialogo con Primo Levi. La mostra nasce da uno scambio epistolare tra Pasquini e Levi negli anni Ottanta, in cui l’adolescente Pasquini chiedeva al grande scrittore un confronto sull’esperienza della deportazione. Il progetto, a cura di Gabriele Tosi, esplora la trasmissione della memoria e l’inquietudine del non sapere, affrontando temi come il pianto, il senso di colpa e la mancanza di risposte definitive. Attraverso pittura, scultura e testi, la mostra invita a riflettere sulle sfumature della memoria storica e sull’inquietudine che accompagna la comprensione dell’orrore del passato.
  • Rio Ari O. Luca Carboni, 40 anni tra musica e arte
    Museo Internazionale e Biblioteca della Musica di Bologna
    Fino al 9 febbraio 2025, il Museo Internazionale e Biblioteca della Musica celebra i 40 anni di carriera di Luca Carboni con la mostra Rio Ari O.. Curata dal critico d’arte Luca Beatrice, l’esposizione esplora la sinergia tra musica e arte visiva, con un focus sul percorso creativo dell’artista, che spazia tra disegni, schizzi, dipinti e riflessioni sulle sue canzoni e concerti. La mostra comprende una wunderkammer che presenta i suoi lavori visivi, offrendo un dietro le quinte della sua carriera. In concomitanza con l’esposizione al museo, il Portico del Pavaglione ospita una serie di autoritratti di Carboni, stampati su larga scala e appesi alle chiavi di ferro degli archi del portico, creando una sorta di “ghost track” visivo che attraversa lo spazio pubblico di Bologna.
  • before – Silvia Bächli
    Museo Morandi
    Fino al 9 febbraio 2025, il Museo Morandi ospita il progetto espositivo before di Silvia Bächli, a cura di Lorenzo Balbi. La mostra mette in dialogo il linguaggio astratto e poetico di Bächli con le opere di Giorgio Morandi, esplorando le similitudini nei loro approcci alla forma, alla linea e alla composizione. Per l’occasione, Bächli ha selezionato un nucleo di opere dalla collezione permanente del museo, che si confrontano con i suoi lavori inediti creati appositamente per l’esposizione. Il titolo before rimanda a un processo condiviso tra i due artisti: la fase preliminare e invisibile della creazione, in cui entrambi gli artisti esplorano e sperimentano prima di giungere alla composizione finale. La mostra invita a riflettere sulla preparazione e sull’attesa, sulla ricerca dell’essenziale e sulla capacità di evocare emozioni attraverso la semplicità delle forme.
  • Aquae Utiles – Canali di Bologna, 2025
    Progetto curato da Milena Naldi e Monica Manfrini, con opere di Lidia Bagnoli, che esplorano il legame tra arte, archeologia industriale e società. Il titolo si ispira al Cantico delle Creature di San Francesco e la mostra si svolge all’Opificio delle Acque, combinando pittura, video e proiezioni. Un’installazione che riflette sulla connessione tra acqua, vita urbana e paesaggio industriale.
  • Torri: Terra – Oratorio di San Filippo Neri
    Installazione di Grazia Toderi e Gilberto Zorio, che unisce scultura e proiezioni. Le Torri Stella di Zorio dialogano con le proiezioni satellitari della Terra, creando un gioco di simmetrie e significati, esplorando il rapporto tra materia e pensiero in un ambiente storico. La mostra riflette sul legame tra l’interno e l’esterno, la materia e la visione.
  • Five Geometric Songs – Arte Fiera, 2025
    Adelaide Cioni presenta una performance che riflette sull’astrazione e il colore, evoluzione della sua precedente opera Song for a Square, a Circle, a Triangle. La performance si inserisce nel contesto del Padiglione de l’Esprit Nouveau, in occasione del centenario dell’Exposition Internationale des Arts Décoratifs di Parigi, fondendo storia, architettura e arte contemporanea.
  • La Palazzina dei sogni – Giardini Margherita, Bologna
    Antonello Ghezzi crea un’installazione su un ponteggio che avvolge la Palazzina Liberty, trasformando il piazzale Jacchia in un viaggio galattico. L’opera include immagini astronomiche e il suono di Shooting Stars, che si attivano quando una stella cadente attraversa il cielo, creando un’esperienza sensoriale e un simbolo di speranza e desiderio collettivo. Riassunto delle puntate precedenti é una esposizione che ricostruisce la collezione d’arte di Antonio Stame e Vincenzina Lanteri, raccogliendo opere che riflettono il panorama artistico degli anni Quaranta-Ottanta. La mostra esplora le relazioni tra i collezionisti, gli artisti e le gallerie di ricerca italiane, con un focus sulle avanguardie che hanno reso Bologna un centro culturale di rilevanza internazionale.
  • Alfredo Pirri. Ritratto di Palazzo – Palazzo Boncompagni
    Alfredo Pirri crea un’opera che invita i giovani a interagire con lo spazio del Palazzo Boncompagni, simile alla visione del poeta Sandro Penna. La mostra esplora il concetto di “ritratto” attraverso una serie di opere che rispecchiano il dialogo tra i desideri dei giovani e le forze che abitano lo spazio, unendo arte e memoria collettiva.
  • Ai Weiwei. Who Am I? – Palazzo Fava, Bologna
    La mostra personale di Ai Weiwei esplora il suo universo creativo, affrontando temi come libertà, verità e giustizia. Con oltre 50 opere, il percorso curato da Arturo Galansino si conclude con la proiezione del documentario Ai Weiwei: Never Sorry, riflettendo sull’identità, la politica e la provocazione intellettuale dell’artista.
  • Oltre la forma, dentro la memoria – Palazzo Malvezzi de’ Medici, Bologna
    Nikola Filipovic esplora il valore degli oggetti come custodi di memorie e storie. L’opera si divide in due parti: una riflessione sulla casa come simbolo di protezione e identità collettiva, e l’altra sul significato affettivo degli oggetti quotidiani come frammenti di storie che resistono al tempo.
  • Luisa Gardini. La stessa voce ma non lo stesso canto – Palazzo Paltroni, Bologna
    La personale di Luisa Gardini esplora la sua ricerca artistica dal 1960 ad oggi, con un focus su gesti, segni e immagini ricorrenti. La mostra riflette sul rapporto dell’artista con la scrittura come disegno, la scultura come assemblaggio e il collage come associazione, creando un dialogo continuo tra passato e presente.
  • Tavolo delle trattative – Palazzo Pepoli, Bologna
    Alessandro Bergonzoni presenta un’installazione che affronta il tema dei conflitti mondiali, riflettendo sulla violenza e sulle mutilazioni causate dalla guerra. L’opera è un simbolo di azione e dignità, invitando alla riflessione e al cambiamento attraverso l’arte e la sua capacità di trasformare la sofferenza in messaggi di pace e speranza.
  • Teatro Comunale – Claire Fontaine Siamo con voi nella notte è una scritta luminosa in LED azzurro, collocata sulla facciata del Teatro Comunale di Bologna, nell’ambito del Piano della Notte. Parte del progetto Lotta, curato da Fabiola Naldi per la Galleria De Foscherari, l’opera riflette sulla città notturna come spazio accogliente e sostenibile. Visibile dopo il tramonto, diventa simbolo di solidarietà e supporto alle diverse identità urbane. La scritta riafferma la dimensione collettiva come antidoto alla frammentazione sociale, offrendo un gesto di resistenza contro l’isolamento. Un invito a riflettere sulla forza della comunità nel contesto contemporaneo
  • La Raccolta Lercaro – Agostino Arrivabene
    La linea verticale
    Una personale che raccoglie 22 opere inedite, tra dipinti e disegni, dove Agostino Arrivabene esplora temi di trascendenza e dialogo interiore. Il percorso espositivo offre un’esperienza immersiva, mettendo in dialogo la visione contemporanea dell’artista con i grandi maestri del passato, e propone una riflessione profonda sulla tensione “verticale” verso l’Altro e l’infinito.
  • Doni d’artista – Giovanni Gardini e Francesca Passerini
    Una collettiva che celebra la generosità e la connessione tra arte e solidarietà, presentando le donazioni ricevute tra il 2023 e il 2024 da artisti che hanno scelto di condividere la loro creatività a sostegno di cause importanti. Un progetto che rafforza il legame tra il mondo dell’arte e la comunità.
  • Se chiudo gli occhi il buio non mi vede. Atto II – Luca Freschi
    Un’installazione che esplora l’alterità umana, la memoria e la caducità della vita, attraverso l’uso di calchi e ceramiche. Freschi, ispirato al concetto di memento mori, rinnova il tema della vanitas con un’interpretazione contemporanea che stimola una riflessione sulla morte, l’immortalità digitale e le nostre percezioni di eternità.
  • Do ut do – Fondazione Hospice MT. Chiantore Seràgnoli
    Una mostra di beneficenza che raccoglie opere donate da artisti per sostenere le attività di assistenza e formazione della Fondazione Hospice. Il progetto include lavori di artisti come Luca Blumer, Cuoghi Corsello e Luigi Ontani, tra gli altri, ed è un’occasione per unire arte e solidarietà in un atto concreto di supporto alla comunità.
  • Giungla da schermo / Foresta da tastiera – Luca Trevisani
    Xing a Raum
    Il lancio del LP AMAZOOM, una produzione che esplora le possibilità artistiche della musica e dell’immaginazione, offrendo una riflessione sulle trasformazioni ecologiche e culturali. Trevisani accompagnerà l’uscita del disco con una sound performance il 6 febbraio, con un’esperienza audiovisiva che esplora due possibili reincarnazioni di un paesaggio.
  • In a Naked Room – Peggy Franck
    Un’installazione che trasforma la Sala Convegni di Palazzo De’ Toschi in uno spazio in cui l’intimità e la presenza fisica si mescolano a elementi di forte impatto visivo. Franck, attraverso pittura e fotografia, crea una “stanza nuda” che invita a riflettere sull’assenza, il corpo e il legame tra spazio pubblico e privato, offrendo una visione di grande intensità emozionale.
  • Like an Open Door – Arte e città diffusa
    Un progetto che porta l’arte fuori dai musei e nelle strade di Bologna, coinvolgendo artisti che attivano installazioni e performance in vari luoghi della città. Il 7 febbraio, con la proiezione in prima nazionale del film Disaster Tourism e altri eventi, la rassegna culmina con un’esplorazione della relazione tra spazio urbano e pratiche artistiche contemporanee.
  • Like an aggressive river – Eva Papamargariti
    Un’installazione immersiva che utilizza cinque canali video per esplorare un mondo di identità fluide, dissolvendo i confini tra arte classica e realtà virtuale. I video, che alternano paesaggi naturali e artificiali, creano un’esperienza di disorientamento, invitando lo spettatore a riflettere su come il digitale e la natura possano coesistere in un mondo sempre più liquido.
  • MONDOpatia – Stazione Arte Contemporary
    Dieci artisti, tra cui Oscar Baccilieri e Ernesto Jannini, presentano una mappa di immagini e simboli che risponde alle urgenze del nostro tempo. Con un linguaggio ironico e metaforico, gli artisti indagano le contraddizioni del mondo contemporaneo, creando un percorso visivo che stimola la riflessione critica attraverso quadri, oggetti e installazioni.
  • TEATRODISEGNATO/01 – Accademia di Belle Arti di Bologna
    Una mostra che raccoglie i disegni realizzati dagli studenti di Illustrazione per l’editoria ispirati allo spettacolo La vegetariana di Daria Deflorian. Ogni opera traduce l’intensità del testo di Han Kang in immagini che evocano la potente atmosfera del romanzo, offrendo una lettura visiva e profonda di uno dei temi più forti della letteratura contemporanea.
  • OltreNatura – Simona Ragazzi
    Un’esplorazione del rapporto tra natura e intervento umano, attraverso sculture in ceramica che immaginano piante geneticamente modificate che producono oggetti inaspettati, come pesci, tortellini e orologi. L’installazione pone interrogativi sul futuro del pianeta, sulla biotecnologia e sul cambiamento climatico, invitando a riflettere sulla manipolazione genetica e sulle sue implicazioni.
  • Silenzio, il Sipario d’autore – Lorenzo Puglisi
    Una riflessione sull’arte del sipario e sul suo ruolo simbolico, con l’installazione di Lorenzo Puglisi al Teatro Duse. Il sipario d’autore diventa un’opera visiva che interagisce con la performance teatrale, mentre Puglisi dialoga con il critico d’arte Lorenzo Balbi e lo storico Marco Tonelli per esplorare il significato di quest’opera all’interno della stagione teatrale.
  • Marca Corona Per l’Arte – Andrea Mastrovito
    Un progetto che unisce arte e industria, con l’opera site-specific MCm – Minimo Comune Multiplo, realizzata da Andrea Mastrovito. La mostra esplora il rapporto tra memoria e produzione, intrecciando elementi aziendali e artistici in un dialogo tra passato e presente, e culmina con la proiezione di NYsferatu – Symphony of a Century, un film che affronta le tensioni internazionali tra Siria e America.
  • The Models – dmstfctn
    Un’installazione audiovisiva interattiva che esplora le dinamiche delle fake news, ispirandosi alle teorie del complotto. Utilizzando maschere 3D ispirate alla Commedia dell’Arte, dmstfctn invita il pubblico a interagire con l’intelligenza artificiale, esplorando le potenzialità e i pericoli dell’AI in un contesto dove verità e fascinazione si mescolano.
  • CAROL RAMA. Unique Multiples – Villa delle Rose
    Una mostra che celebra il lavoro di Carol Rama, mettendo in luce il suo corpus di multipli prodotti tra il 1993 e il 2005. I multipli, realizzati in collaborazione con Franco Masoero Edizioni d’Arte, esplorano temi ricorrenti nel suo lavoro, come la sessualità, il corpo e la libertà, offrendo una nuova interpretazione delle sue opere in un formato più accessibile e riproducibile.
  • Dietro tutte le cose – Concorso Zucchelli 2024
    Una mostra che raccoglie le opere dei vincitori del Concorso Zucchelli 2024, esplorando il legame tra emozioni, oggetti e archetipi. Le opere si focalizzano sulla luce e l’ombra, e sulla tensione tra presenza e dissolvenza, creando una narrazione che invita alla riflessione sui frammenti di vita quotidiana e il loro significato profondo.

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