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Dopo aver celebrato il suo quarantesimo anniversario, poche settimane fa, il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea annuncia il programma espositivo per il 2025. L’anno sarà caratterizzato da due grandi mostre monografiche dedicate a Rebecca Horn ed Enrico David, oltre al lancio di Inserzioni, un progetto di Francesco Manacorda che vedrà artisti contemporanei dialogare direttamente con la Collezione permanente del Museo.
Realizzata in collaborazione con la Haus der Kunst di Monaco, la prima mostra è la prima retrospettiva italiana dedicata a Rebecca Horn, una delle figure più influenti dell’arte contemporanea. Attraverso un percorso che esplora tematiche come memoria, ossessione e potere, l’esposizione presenterà installazioni, sculture, film e disegni dagli anni ’70 ad oggi. Tra le opere in mostra spiccano le celebri macchine cinetiche, come Peacock Machine (1982), Hauchkörper (2017) e l’imponente Inferno (1993-1994). Inoltre, saranno proiettati in grande scala i suoi video storici, restaurati e digitalizzati, tra cui Performance I (1970-72) e Berlin (1974-75). Il Teatro del Museo ospiterà invece le proiezioni dei suoi celebri film La Ferdinanda – Sonate für eine Medici Villa (1981) e Buster’s Bedroom (1990).
Dedicata all’artista Enrico David (Ancona, 1966), la seconda esposizione ne ripercorrerà la carriera attraverso pittura, scultura, opere tessili e installazioni ambientali, indagando il corpo umano come metafora della trasformazione. Tra le opere in mostra Madreperlage (2003), prima grande installazione dell’artista, Ultra Paste (2007), presentata all’ICA di Londra, Absunction Cardigan (2009), realizzata per il Turner Prize, Tutto il Resto Spegnere, esposta alla Biennale di Venezia 2019. L’esposizione includerà anche nuove pitture, arazzi e sculture, offrendo un’immersione completa nell’universo espressivo di David.
Con Inserzioni, infine, il Castello di Rivoli introduce un formato dinamico e sperimentale: ogni sei mesi, artisti contemporanei saranno invitati a creare un’opera site-specific, dialogando con le sale storiche e le opere della Collezione. Questo progetto si ispira alla storica mostra Ouverture, curata dal primo direttore del Museo Rudi Fuchs, e ha l’obiettivo di ampliare la narrazione dell’arte, includendo nuove prospettive e movimenti non ancora pienamente rappresentati.