
Christie’s porta in asta tre eccezionali dipinti di Paul Delvaux (1897-1994). In asta per la prima volta in oltre trent’anni, saranno i lotti di punta della The Art of the Surreal del 5 marzo 2025, a Londra.
I tre capolavori – Les belles de nuit (1936; stima 500 mila – 1 milione di sterline), La ville endormie (1938; stima 1.2-1.8 milioni di sterline) e Nuit de Noël (1956; stima 1-2 milioni di sterline) – uniscono realtà e fantasia nelle modalità liriche e inquietanti tipiche dello stile di Delvaux. Vicino al Surrealismo – ma mai pienamente inserito, per sua volontà, nel movimento – il pittore ha sviluppato una propria cifra distintiva caratterizzata dai colori freddi, dalla commistione tra scenario urbano e naturale, dalle figure femminili seducenti e da una persistente sensazione di mistero.
Les belles de nuit si distingue per essere il primo dipinto di Delvaux ad essere ambientato su uno sfondo aspro ispirato al cosiddetto “Pays Noir” (paese nero) del Belgio, che poi tornerà in diverse sue opere. Nella composizione, che presenta due nudi adornati da elaborati copricapi, riecheggiano influenze classiche nelle forme sculturee e negli elementi architettonici. Nell’accennata idea di piazza, così come nell’uso alterato della prospettiva, troviamo forse un riferimento a Giorgio De Chirico. Interessante anche la provenienza, essendo stato di proprietà di Edward James, celebre mecenate del Surrealismo che sostenne artisti come Salvador Dalí e René Magritte.
La ville endormie, dalla serie di paesaggi urbani di Delvaux, si configura come una visione sottilmente inquietante di figure femminili nude e semi-vestite, immerse in una morbida luce lunare tra le rovine di una città onirica, caratterizzata da stili architettonici inverosimilmente giustapposti. L’uso calibrato della prospettiva crea un’atmosfera teatrale, dove edifici in rovina e montagne torreggianti evocano uno sfondo senza tempo, quasi ultraterreno.
Luminosissima la notte di Nuit de Noël, che raffigura una giovane ragazza dal vestito rosso sulla banchina di una stazione. Il gioco tra luce lunare e artificiale rischiara l’ambiente e gli dona un’armonia surreale, che confonde i confini tra notte e giorno. Dipinto mentre Delvaux era professore all’École Nationale Supérieure d’Art et d’Architecture di Bruxelles, il quadro esprime in maniera perfetta l’abilità del pittore di creare scenari allo stesso tempo precisi e impossibile, dalla chiara compitezza cinematografica. Un fascino duraturo per i treni, ispirato dai sogni d’infanzia di diventare capostazione, aggiunge una curiosa lettura autobiografica all’opera.

