
Fino al 13 febbraio sarà visibile la mostra Paesaggi di Silenzio e Tempo dell’artista Erjon Nazeraj e curata da Marta Blanchietti ed Eleonora Da Col, presso Fabbrica H3 a Venezia.
Creare un’opera senza tempo significa svincolarsi dalle immagini predefinite del passato, dalle rappresentazioni identitarie sia proprie che altrui, e dalle visioni idealizzate del futuro. Attraverso questo approccio, le forme essenziali di Erjon Nazeraj si liberano dei segni che le legano alla storia e alla geografia, così come l’essere umano si sforza di emanciparsi dai vincoli identitari per adattarsi a nuovi luoghi e culture, in una continua ridefinizione del sé. Questo processo incarna l’essenza dell’immaginazione, elevandola fino all’astrazione.
Le opere esposte proiettano lo spettatore in una dimensione temporale e spaziale sospesa, dove paesaggi, storie di emigrazione, memorie e confini geografici, intimi e collettivi, sfumano in un insieme complesso, fondendosi con l’architettura del luogo, anch’essa custode di molteplici livelli di esperienza. Attraverso diverse forme espressive — sculture, bassorilievi, acquerelli — Nazeraj ci guida in un viaggio intimo alla ricerca di significato e armonia.

Le opere riescono a sublimare la narrazione storica in un’esperienza universale, dove il viaggio fisico si trasforma in un percorso spirituale. Mappe e narrazioni sovrapposte, evocano un tempo interiore che non appartiene più solo alla storia, ma diventa percepibile come una condizione esistenziale profonda, accompagnata da un silenzio carico di spiritualità.
La mostra risuona nell’armonia tra il bianco, vasta eco silenziosa delle anime migranti che si sposta in modo imprevedibile, permeando lo spazio espositivo, e l’infiltrazione dei toni più acuti del blu e dell’oro, che talvolta interrompono il silenzio, risvegliando, attraverso la dimensione visiva, il ricordo delle geografie, fisiche e mentali, che abbiamo percorso.
L’Ex Chiesa dei SS. Cosma e Damiano, oggi FabbricaH3, unisce il suo passato industriale e la sua attuale funzione di hub di innovazione, offrendo il contesto ideale per le opere di Nazeraj, che esplorano il tema della stratificazione temporale. Originariamente consacrata come chiesa nel 1583, ha attraversato molteplici trasformazioni nel corso dei secoli. Da luogo sacro a fabbrica tessile durante la rivoluzione industriale, fino a divenire oggi una fabbrica delle idee che offre spazio alla ricerca negli ambiti scientifico e tecnologico, artistico e culturale. Nella sua “terza vita”, questo spazio si intreccia con le creazioni dell’artista, condividendo il desiderio di affiorare tracce di memoria e identità sedimentate nel tempo. Al centro di questo dialogo si trova un’opera site-specific, che diventa custode delle storie e delle esperienze di questo luogo.

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Informazioni utili
dal lunedì al venerdì, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00,
Fabbrica H3, ex chiesa dei SS Cosma e Damiano, Campo San Cosmo 624-625, Giudecca, Venezia (VE)