
Una fragranza preraffaellita s’alza nell’aria parigina insieme all’asta che Artcurial dedica alla Collection Gérard Lévy, in programma l’11 febbraio 2025. Una selezione di opere di fine secolo, tra cui molte di stampo preraffaellita e simbolista, compongono la selezione di 115 lotti protagonista della vendita.
Una perfetta copertina per l’evento è rappresentata da Lucien Levy-Dhurmer e la sua La Bourrasque (stima 60-80 mila euro), incastonata nei toni autunnali di un dipinto dominato da un profilo femminile, i cui capelli si perdono sinuose come onde giunte alla battigia. In esso si ritrovano i tormenti della natura e dell’uomo, per una volta uniti e non contrapposti nell’impetuoso incedere dell’esistenza.
Un’altra donna, un altro profilo con Edgard Maxence e il suo Profil au paon (stima 50-80 mila euro). In questo caso la figura emerge maggiormente nel suo elegante chiarore, con il collo lunare che rischiara un contesto estetico dalla chiara eco giapponese. Come si evince dal titolo, il pavone e le sue piume ritornano nell’abito del soggetto, così come nell’acconciatura e, soprattutto, nell’animale che si prende la scena in secondo piano.
Le forme dei fiori e quelle femminili trovano sintesi ne L’Iris (stima 40-60 mila euro) di Alphonse Mucha, il cui taglio verticale esalta il crescere sinuoso della donna, che avvolta in un leggerissimo abito azzurro accarezza le piante, altrettanto leggere ed azzurre, salire e avvolgerla fino a riempire lo spazio dell’opera.
Propensione ascensionale che ritroviamo anche in Esquisse pour Spleen et Idéal, d’après Les Fleurs du mal de Charles Baudelaire (stima 30-40 mila euro), che Carlos Schwabe realizzò ispirandosi al poema dell’autore francese. Le due figure allegoriche salgono avviluppandosi in un incrocio di gambe e corpi, rabbia e amore, sentimento e distacco. In poche parole, il fascino decadente e infinito di Parigi che ancora si respira per le sue strade.

