
A poco meno di un anno dall’inaugurazione del Parco Internazionale di Scultura di Mestre, Banca Ifis traccia un primo bilancio dell’iniziativa.
I numeri, soprattutto per una banca, sono spesso necessari, inevitabili per misurare l’efficacia della sua attività. Partiamo allora da quelli che definiscono il suo Parco Internazionale di Scultura di Mestre, inaugurato nell’aprile 2024 dal presidente Ernesto Fürstenberg Fassio con l’obiettivo di dotare il territorio di un altro punto di riferimento per l’arte contemporanea.
Ed eccoci: 22 ettari di giardino, 24 opere di 14 maestri della scultura contemporanea, italiani e internazionali: Fernando Botero, Annie Morris, Park Eun Sun, Igor Mitoraj, Manolo Valdés, Pablo Atchugarry, Pietro Consagra, Roberto Barni, Julio Larraz, Philip Colbert, Giuseppe Penone, Jaume Plensa, Nico Vascellari e Davide Rivalta. E oltre 2.000 visitatori in questo arco di tempo.
E proprio i visitatori sono stati interpellati al fine di misurare i risultati prodotti dal Parco Internazionale di Scultura da un punto di vista sociale, secondo il modello di misurazione d’impatto sviluppato dalla Banca con il Politecnico di Milano. In particolare, l’indagine quantitativa di Banca Ifis ha coinvolto 500 visitatori e ha consentito di indagare due impatti differenti: il benessere personale e lo sviluppo delle competenze.
Secondo tale analisi, il 97% dei visitatori del Parco ha dichiarato di aver vissuto un’esperienza artistica esclusiva; il 94% di aver percepito un miglioramento del proprio stato d’animo post-visita; il 91% di aver compreso meglio le sculture e l’85% ha visto stimolato il proprio pensiero creativo. Il 95% dei partecipanti ha affermato di aver visto ampliate le proprie conoscenze e l’85% di aver acquisito nuove competenze utili professionalmente.
Un buon viatico per la primavera 2025, quando il Parco riaprirà e sarà accessibile ogni domenica (escluse le festività), previa prenotazione tramite l’app dedicata “Ifis art”.