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Lubaina Himid rappresenterà la Gran Bretagna alla Biennale di Venezia 2026

Naming the Money (2004) Cento figure in compensato a grandezza naturale, dipinte e ritagliate, audio. Credits: Stuart Whipps. Courtesy: Stuart Whipps e Spike Island
Naming the Money (2004) Cento figure in compensato a grandezza naturale, dipinte e ritagliate, audio. Credits: Stuart Whipps. Courtesy: Stuart Whipps e Spike Island
Il British Council ha annunciato che Lubaina Himid sarà l’artista scelta per rappresentare il Regno Unito alla Biennale di Venezia del 2026. Himid, vincitrice del Turner Prize nel 2017, è una delle figure più influenti della scena artistica britannica contemporanea e sarà la seconda donna nera a esporre nel Padiglione nazionale ai Giardini della Biennale.

Nata a Zanzibar nel 1954 e residente a Preston, Inghilterra, Himid è stata una figura chiave del British Black Arts Movement degli anni Ottanta. Il suo lavoro si concentra su tematiche di liberazione, identità e memoria storica, con particolare attenzione alla figura femminile e alle eredità del colonialismo.

 

Lubaina Himid. Foto: Adama Jalloh

Lubaina Himid si è distinta per installazioni e dipinti che affrontano la storia coloniale e le sue ripercussioni nel presente, immaginando spazi di ricostruzione e resistenza. Oltre alla sua produzione artistica, ha svolto un ruolo cruciale nella valorizzazione della Black Art nel Regno Unito, curando mostre storiche come The Thin Black Line (1985) all’Institute for Contemporary Arts di Londra.

Quest’anno, proprio l’ICA le dedicherà un’importante retrospettiva, mentre attualmente è in corso una sua personale all’UCCA Center for Contemporary Art di Pechino.

I dettagli sul progetto che presenterà a Venezia nel 2026 non sono ancora stati svelati, ma Himid ha anticipato: «Ci sarà pittura». L’artista ha dichiarato di voler esplorare il rapporto tra surrealismo e quotidianità, e il suo approccio stratificato e critico promette di offrire una visione potente e provocatoria.

Nelle scorse edizioni il padiglione britannico è stato rappresentato da artisti di grande rilievo. Tra cui Sonia Boyce, che nel 2022 ha vinto il Leone d’Oro, e John Akomfrah, scelto per l’edizione del 2024.

Con ironia, Himid ha commentato le sfide che gli artisti affrontano nel portare avanti il proprio messaggio: «Gli artisti devono dire ciò che vogliono dire. Anche se a volte le persone non vogliono sentirlo».

La sua partecipazione alla Biennale di Venezia 2026 si preannuncia quindi come un evento di grande impatto, capace di stimolare un dialogo globale sulle questioni di identità, storia e libertà di espressione.

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