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Una scoperta sulla Grande Muraglia Cinese che riscrive la storia

Un turista cinese cammina su una sezione della Grande Muraglia vicino a Gubeikou il 10 novembre 2019, 130 km a nord-est di Pechino, Cina. Questa sezione fu inizialmente costruita durante la dinastia Qi (556 d.C.) e fu ampliata in seguito durante la dinastia Ming (1368-1644 d.C.) ed è meno frequentata dai turisti. Foto di Kevin Frayer/Getty Images.
Un turista cinese cammina su una sezione della Grande Muraglia vicino a Gubeikou il 10 novembre 2019, 130 km a nord-est di Pechino, Cina. Questa sezione fu inizialmente costruita durante la dinastia Qi (556 d.C.) e fu ampliata in seguito durante la dinastia Ming (1368-1644 d.C.) ed è meno frequentata dai turisti. Foto di Kevin Frayer/Getty Images.
Un’importante scoperta archeologica ha rivelato che la Grande Muraglia Cinese è 300 anni più antica di quanto si pensasse. Gli studiosi, grazie a tecniche di datazione avanzate, hanno dimostrato che una sua sezione risale alla tarda dinastia Zhou occidentale (1046-771 a.C.), spingendo ancora più indietro nel tempo le origini di uno dei monumenti più iconici del mondo.

La ricerca, condotta dallo Shandong Provincial Institute of Cultural Relics and Archaeology, si è concentrata sulla Grande Muraglia di Qi, la sezione più antica e lunga della muraglia, situata nella provincia dello Shandong. Gli archeologi hanno portato alla luce un tratto di circa 1.200 metri vicino al villaggio di Guangli, nel distretto di Changqing, Jinan.

Utilizzando un approccio multidisciplinare — che comprende datazione al carbonio-14, luminescenza stimolata otticamente (OSL), analisi dei reperti e campionamento del suolo — i ricercatori hanno individuato diverse fasi costruttive: le fondamenta risalgono alla dinastia Zhou occidentale; il muro si è ampliato durante il periodo degli Stati Combattenti (475-221 a.C.), aumentando da 10 metri a quasi 30 metri di larghezza; l’‘ultima fase, attribuita al re Xuan di Qi (350-301 a.C.), è la meglio conservata grazie all’uso di terra gialla finemente compattata con strumenti metallici.

Oltre alla funzione difensiva, la ricerca suggerisce che il muro potrebbe aver ospitato insediamenti abitativi. Gli studiosi hanno infatti trovato abitazioni semi-sotterranee nelle vicinanze, probabilmente abitate dalla popolazione locale.

Veduta della celebre Grande Muraglia cinese, costruita originariamente per impedire le invasioni dei Tartari, 1782. Foto di Print Collector/Getty Images.

Un’altra scoperta chiave riguarda l’antico insediamento di Pingyin City, menzionato nei testi storici ma mai identificato con certezza fino ad oggi. Situato a un miglio a nord del muro, presentava porte fortificate e un muro occidentale lungo oltre 500 metri, testimoniando la sua importanza strategica nei conflitti tra Qi e gli stati rivali.

Questa scoperta getta nuova luce sulla storia della Grande Muraglia, costruita in un arco di oltre due millenni. Un tempo lunga 13.000 miglia, la sezione meglio conservata, costruita durante la dinastia Ming (1368-1644), si estende per 5.500 miglia ed è visitata ogni anno da oltre 10 milioni di persone.

“La Grande Muraglia è un simbolo culturale della Cina e della civiltà cinese”, afferma il ricercatore Bo Xiao. E ora sappiamo che la sua storia è ancora più lunga e complessa di quanto immaginassimo.

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