
Un gatto che cammina su tre zampe. Così si presenterà la 18a Biennale di Istanbul, un evento che, come un felino, abbraccia l’incertezza e la resilienza come forze creative
La 18a Biennale di Istanbul si prepara a una nuova edizione che si svilupperà nell’arco temporale di tre anni, proponendo un’innovativa riflessione sull’arte e sul futuro. L’annuncio ufficiale è stato fatto martedì 25 febbraio, durante una conferenza stampa al Beyoğlu Sports Club, uno storico club di Istanbul che vanta una tradizione che risale al 1877. È stato in questo affascinante spazio che sono stati rivelati i dettagli della prima parte della Biennale.
Curata da Christine Tohmé, avrà come titolo “Il Gatto a Tre Zampe” e affronterà i temi della conservazione di sé e della futurità. Riservando un ampio spazio alla riflessione sull’arte e sul ruolo che essa ricopre nel nostro presente e futuro. La curatrice ha definito la manifestazione come “completamente felina”, facendo riferimento alla metafora del gatto a tre zampe, simbolo di equilibrio e resilienza. “Appoggiata su tre zampe dal 2025 al 2027“, spiega Tohmé nel suo testo curatoriale, “la Biennale troverà il suo equilibrio distendendosi nel tempo, seguendo un ritmo alimentato da conversazioni, ginnastica e incessanti flussi di notizie“.
La direttrice della Biennale, Kevser Güler, insieme alla curatrice, ha annunciato che la prima parte della manifestazione si terrà dal 20 settembre al 23 novembre 2025. In questa fase, saranno presentate le opere di oltre 40 artisti, accompagnate da un ricco programma di performance, proiezioni e conferenze. Il pubblico avrà quindi l’opportunità di immergersi in una serie di eventi pubblici che esploreranno nuove frontiere artistiche e concettuali.
Oltre 1.500 candidature
Svelati anche gli elementi degli anni successivi. In particolare, il secondo periodo (nel 2026) sarà focalizzato sulla creazione di un’accademia e sul rafforzamento della collaborazione con iniziative artistiche locali. La Biennale si concluderà nel 2027, quando la terza fase vedrà una raccolta delle esperienze e dei temi esplorati. Con l’organizzazione di mostre e laboratori finali.
Il Beyoğlu Sports Club, luogo simbolo di Istanbul, ospiterà anche delle performance legate alla Biennale. Fondato da greci di Istanbul nel 1877 come Ermis, e successivamente rinominato in vari modi, il club rappresenta una parte significativa della storia della città, un luogo che si intreccia perfettamente con la riflessione della Biennale sui temi della memoria storica e della trasformazione.
Va ricordato che fino al 15 dicembre 2024, era stata lanciata una call aperta per artisti, che ha raggiunto oltre 1.500 candidature provenienti da più di 105 paesi, diventando un’occasione per coinvolgere artisti provenienti da tutto il mondo e per riflettere su come le pratiche artistiche possano rispondere alle sfide del presente e del futuro. La selezione sarà completata dalla curatrice Christine Tohmé, che annuncerà i risultati entro la fine di marzo 2025.

Nel corso degli anni, la Biennale ha ospitato oltre 1.200 artisti e collettivi. E ha contribuito a formare una rete culturale internazionale che unisce artisti, curatori e critici.
Grazie al supporto della Istanbul Foundation for Culture and Arts (İKSV) e allo sponsor Koç Holding, la rassegna si conferma come un punto di riferimento fondamentale nella scena culturale mondiale. Non solo una vetrina per l’arte contemporanea, ma anche un laboratorio per esplorare nuove forme di collaborazione e di partecipazione artistica.














