
Da Robert Rauschenberg ad Albert Oehlen, non mancano fra i corridoi di Arco 2025 opere di livello museale
Non è raro, in fiere “blue chips” come Art Basel o Frieze Masters, di farsi la domanda se si è in un museo o in un evento commerciale. Quest’anno capita anche ad Arco Madrid, che specie nel settore “moderno” (Padiglione 7) allinea pezzi da sette zeri di valutazione. Lo è certamente lo straordinario Robert Rauschenberg ostentato da Thaddaeus Ropac, di grandi dimensioni, che probabilmente si colloca nell’ordine di cifre delle decine di milioni. E non si dovrebbe distanziare di molto anche il grande Albert Oehlen che calamita gli sguardi nello stand Max Hetzler.

Più piccoli di dimensioni, ma non certo di prestigio, i tanti capolavori visibili nel booth della galleria madrilena Leandro Navarro, forse il più bello di tutta la fiera. Solo nella foto che vedete sotto ci sono i cubisti Picasso e Gris, e le due glorie iberiche Joaquìn Torres-Garcia e Julio Gonzàles. E potrebbe tranquillamente far mostra di sé in un museo il grande Takashi Murakami portato ad Arco da Perrotin. Ancora da non perdere ci sono Allen Jones da Levy, ancora Juan Gris da Guillermo de Osma, un raro Nicolas de Stael figurativo da Sur, un grande Sean Scully da Mayoral. Buona visione…





