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Yvonne De Rosa e le corrispondenze di amorosi sensi

Yvonne De Rosa, Corrispondenze, Magazzini Fotografici, Napoli Yvonne De Rosa, Corrispondenze, Magazzini Fotografici, Napoli
Yvonne De Rosa, Corrispondenze, Magazzini Fotografici, Napoli
Yvonne De Rosa, Corrispondenze, Magazzini Fotografici, Napoli

Incontriamo la fotografa Yvonne De Rosa in occasione della mostra Corrispondenze, fino al 30 marzo a Napoli presso Magazzini Fotografici

La Bellezza della Memoria. La Memoria della Bellezza. Questa la suggestione che mi giunge dall’incontro con l’opera di Yvonne De Rosa. Scrive Mormorio in Un’altra lontananza: “Di questo dominio della natura e del tempo, l’invenzione della fotografia diviene una dimostrazione concreta e al tempo stesso la più penetrante metafora“. Dominio di natura e di tempo dunque: la musa cattura il prodigio della transitorietà restituendola in forme immortali che non sono semplice sopravvivenza ma sostanza prodigiosa.

Colpita con forza da quella fascinazione del ricordo, dello splendore che fugge implacabile, che scorre lasciando le mani vuote, mi addentro nella visione di Corrispondenze, l’ultimo lavoro di Yvonne De Rosa, di cui l’artista stessa tornerà a parlarci di qui a poco. Carteggi d’amore tradotti per immagini e divenuti un libro edito da Roberto Nicolucci Editore e una mostra presso Magazzini Fotografici. Corrispondenze di amorosi sensi. Parole d’amore si iterano con immagini d’amore. Un territorio in cui mondo esteriore e mondo interiore si dissolvono generando in noi – dinanzi alle cose di quelle vite – una moltitudine di risposte emozionali che vanno dalla carezza terapeutica allo struggimento o al senso di esilio da qualcosa.

 

Yvonne De Rosa, Corrispondenze, Magazzini Fotografici, Napoli
Yvonne De Rosa, Corrispondenze, Magazzini Fotografici, Napoli

La Memoria è un miracolo. O la attraversi o ti inabissa. Yvonne decide di attraversarla. E lo fa con amore, con cura, restituendola alla sua natura di sostanza preziosa e incandescente. Sfogliando Corrispondenze risuona in me una nota, si apre uno spazio. Mi ritornano alla mente le parole di Mariangela Gualtieri: “La sostanza dove io manco è tutta avvolta nella coperta di lana. Di quelli che più volte ho toccato ricordo le mani le facce le pance le voci le pettinature. Mi stanno aiutando“.

Dell’opera fotografica della De Rosa mi colpisce l’opulenza, la saturazione dell’immagine; essa spesso sembra scolpita, possiede un forte senso plastico, sembra quasi acquisire il valore del tutto tondo. Riunisce in unità la generosa eredità napoletana mentre alcune sue opere mi hanno ricordato un’ispirazione estetica alla sintesi formale pierfrancescana. Altre volte essa pare sospesa, diamantina, emerge da un velo d’acqua, rivelatrice delicata di una sostanza mutevole ed intima. Mi pare abitata da una materia iridescente, da un incanto dolce.

 

Yvonne De Rosa, Corrispondenze, Magazzini Fotografici, Napoli
Yvonne De Rosa, Corrispondenze, Magazzini Fotografici, Napoli

In Corrispondenze i suoi lavori si dispiegano insieme ai materiali d’archivio come legati da un filo d’oro invisibile che di quelle storie ridisegna il profilo, ne indaga la bellezza, lo struggimento, la febbre, il senso della devozione, il contenuto storico, offrendo a tutto ciò la benedizione di una seconda vita. Ho avuto il piacere di intervistare Yvonne De Rosa…

Yvonne, cosa rappresenta per te la fotografia?
Sono una narratrice visiva e utilizzo la fotografia per esplorare e rappresentare le emozioni umane. Per me, la fotografia è un mezzo che stimola domande e riflessioni, evocando immagini capaci di toccare corde profonde e risvegliare sensazioni latenti. Ogni scatto è concepito per sospendere il tempo presente, creando uno spazio di riflessione che invita a interrogarsi su un tema. Le mie immagini agiscono come una sospensione temporale: voglio spingere lo spettatore a riflettere sull’importanza e sul sacrificio necessari per preservare la memoria. Desideravo creare uno spazio che permettesse di esprimere un altro aspetto di me: la volontà di divulgare e condividere.

Come nasce l’ idea di Magazzini Fotografici?
Magazzini Fotografici ha ospitato giovanissimi alle loro prime esperienze, ma anche grandi nomi del mondo della fotografia come Letizia Battaglia, Lisetta Carmi, Sylvia Plachy, Gabriele Basilico, Brian Griffin e Mario Giacomelli. Lo considero un presidio culturale: uno spazio aperto 5 giorni su 7, che accoglie e promuove un vivace dialogo culturale, sempre con ingresso gratuito. In questi 9 anni di attività, ho scelto consapevolmente di separare le mie due anime. Ho continuato la mia ricerca personale, ma ho deciso di non presentarla mai nel mio “spazio per gli altri”. Ho esposto il mio lavoro al MANN, a pochi passi da Magazzini, e, nonostante il Bookshop no profit di Magazzini sia tra i più forniti in città, ho scelto di non utilizzarlo per le mie presentazioni, rimanendo fedele all’idea di uno spazio dedicato agli altri. Recentemente, però, c’è stata un’occasione speciale: il mio ultimo libro, “Corrispondenze”, edito da Nicolucci Editore, è stato esposto come risultato di un workshop di curatela con gli studenti di fotografia dell’accademia. Ho deciso di donare il mio lavoro per sostenere lo spazio, e questa esperienza è stata particolarmente significativa. La curatela della mostra è stata affidata a 12 ragazzi pieni di entusiasmo, rendendo il progetto ancora più coinvolgente e ricco di stimoli.

 

Yvonne De Rosa, Corrispondenze, Magazzini Fotografici, Napoli
Yvonne De Rosa, Corrispondenze, Magazzini Fotografici, Napoli

Vorresti parlarci del tuo ultimo progetto, Corrispondenze?
Corrispondenze è un lavoro sull’ amore ma soprattutto sull’ importanza di non perdere l’ uso della scrittura a mano. Partendo dallo studio di due carteggi amorosi dei primi del ‘900, ho voluto approfondire la conoscenza della personalità dei soggetti scriventi con l’aiuto di una psicologa esperta in grafologia. L’analisi grafologica mi ha permesso di decifrare la scrittura come un vero e proprio “ritratto grafico” della persona che l’ha prodotta. La grafia non è più solo un insieme di segni codificati per trasmettere un messaggio verbale, ma diventa una finestra aperta sull’anima dello scrivente, una traccia che svela in modo spontaneo e involontario i tratti più intimi della sua personalità: un autoritratto inconscio. Ho trasformato il contenuto emotivo di quanto scoperto in immagini, creando correlativi oggettivi che donano ai protagonisti, oltre a un ritratto completo e complesso, una nuova vita e, per quanto possibile, l’impressione di un loro movimento nel presente. Esplorando le tematiche della memoria, del desiderio e dell’amore, è emerso come queste esperienze umane siano universali e atemporali, capaci di attraversare generazioni e di offrire uno spunto di riflessione sulla natura dei desideri umani. Il risultato è una fusione tra arte visiva, documentazione storica e indagine psicologica, che dissolve i confini tra passato e presente.

Qual è la tua visione della Bellezza?
Le foto sono “specchi” del nostro vissuto interiore. Interpretiamo e rispondiamo alle immagini basandoci sulle nostre esperienze personali, rendendo il nostro vissuto parte integrante del processo di decodificazione dell’immagine. La stessa cosa vale per la bellezza, che non può essere definita in modo univoco. La mia visione della bellezza è quella di una gentilezza che educa, che stimola una riflessione profonda e che, attraverso la sua delicatezza, invita a vedere oltre l’apparenza.

 

Yvonne De Rosa, Corrispondenze, Magazzini Fotografici, Napoli
Yvonne De Rosa, Corrispondenze, Magazzini Fotografici, Napoli

Prossimi progetti di Yvonne De Rosa?
I miei prossimi programmi/progetti sono dedicati alla promozione dei miei ultimi lavori, ho in programma una mostra a Belgrado curata da Simone Azzoni che ha curato il mio progetto “A mia Madre” edito sempre da Nicolucci editore , che ha da poco vinto il premio come miglior libro al festival di Bratislava. Tengo anche molto ad un prossimo invito e presentazione di Corrispondenze a Le Cave di Roma. Un nuovo centro dedicato alla fotografia molto attivo sul territorio. Ho ovviamente in cantiere tanti altri nuovi progetti ma preferisco parlarne poi quando saranno pronti. Chiaramente non smetterò la mia attività di promotrice culturale nel mio Magazzini Fotografici.

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