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Da noi all’universo: a Torino le “Macchine del tempo”

Macchine Del Tempo, ph. Luigi De Palma for OGR Torino
Macchine Del Tempo, ph. Luigi De Palma for OGR Torino
Alle OGR di Torino è in corso da qualche giorno la mostra “Macchine del tempo. Il viaggio nell’universo inizia da te”. Si tratta di una mostra interattiva, densa di video, giochi di vario tipo ed esperienze disponibili per il pubblico, che è invitato ad indagare e meglio conoscere lo spazio interstellare che circonda noi e il nostro pianeta. Curioso che il titolo della mostra alluda al tempo, piuttosto che allo spazio. Ma a parte l’atmosfera vagamente anni settanta che pervade tutto il percorso espositivo (lo dico come un complimento), la contaminazione tra tempo e spazio e il loro rapporto è proprio uno dei punti chiave della ricerca degli ultimi decenni in questo ambito.

Ideato dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), l’evento è realizzato dalle OGR di Torino in collaborazione con Pleiadi, INAF Osservatorio Astrofisica di Torino, Infini.to Planetario di Torino – Museo dell’Astronomia Attilio Ferrari e MU-CH Museo della chimica. L’intento è evidentemente divulgativo e didattico, anche se mai noioso, con un programma e un percorso espositivo pensato ad hoc per coinvolgere attivamente adulti e bambini alla scoperta delle più recenti scoperte in ambito astronomico ed astrofisico.

Non tutti sanno, infatti, che il nostro Paese è all’avanguardia in questo settore che di recente ha interessato le cronache di tutti i tipi, a partire dalle esperienze di Samantha Cristoforetti sulla Stazione Spaziale, fino allo Starlink di Elon Musk, e giù a scendere alle pagine di curiosità e approfondimento sui vari social e alle varie notizie che circolano ogni volta che arriva una nuova immagine scattata da James Webb dalla NASA. Ma il tema è in realtà molto più vasto della semplice informazione scientifica, perché la ricerca in ambito astronomico e astrofisico ha riflessi importanti a molti livelli sul nostro modo di concepire tante cose che abitualmente diamo per scontate, ma che hanno un’importante rilevanza dal punto di vista anche filosofico e di visione del mondo.

Macchine Del Tempo, ph. Luigi De Palma for OGR Torino

Il nostro modo di concepire il tempo e lo spazio è, infatti, messo in discussione quando ragioniamo in termini di velocità della luce, di grandezze e vastità come quelle che i modelli matematici e di recente i metodi di fotografia e indagine a livello spaziale ci propongono. L’idea di uno spazio siderale che sia governabile dall’essere umano, in cui sia possibile muoversi e addirittura viaggiare, appare insieme più vicino e nello stesso tempo più facile da immaginare, ma a patto di fare i conti con un modo di vedere l’universo, e noi stessi come parte di esso, ancora abbastanza lontano da quella che è la nostra reale esperienza del mondo e delle cose quotidiane.

Per questa e per altre ragioni la mostra in corso alle OGR fino al prossimo 2 giugno è interessante e densa di stimoli, soprattutto per i più piccoli, che reagiscono con vivace entusiasmo alle varie proposte. Ci sono modellini, giochi vecchio stile, come flipper e games elettronici che ricordano i vecchi pac man, ma anche esperienze multimediali, video e esperienze immersive volte alla divulgazione di concetti scientifici non semplici, che stimolano la fantasia e l’immaginazione oltre alla voglia di conoscere, d’informarsi e di imparare.

Macchine Del Tempo, ph. Luigi De Palma for OGR Torino

La mostra via via affronta le varie tematiche, dalle fasi lunari alla velocità della luce, con un tono che, pur preservando il rigore scientifico, va incontro al pubblico, lo coinvolge e lo intrattiene. Alla mostra interattiva è poi affiancato un vasto programma di incontri, eventi collaterali e conferenze che coinvolgono intellettuali, specialisti del settore, scienziati e performer. Il tono è però sempre insieme formativo e divulgativo, esprimendo concetti complessi in modo semplice, senza mai assumere un tono accademico, ma andando incontro ai desideri del pubblico e alla sua voglia di conoscere e divertirsi insieme. Per percorrere una strada che va certamente verso il futuro, ma che è sempre più vicina al nostro presente.

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