
Oltre al terremoto in Myanmar c’è un’altra piaga che sta colpendo l’oriente nelle ultime ore: gli incendi boschivi che stanno flagellando la Corea del Sud sono tra i più devastanti mai registrati nel Paese. Il bilancio, secondo fonti locali, è drammatico: almeno due dozzine di vittime, oltre 300 edifici ridotti in cenere e 30.000 residenti costretti all’evacuazione
Tra le strutture colpite, il complesso del tempio buddista Gounsa, situato nella contea di Uiseong, ha subito danni ingenti. Fondato circa 1.300 anni fa sulle pendici del monte Deungun, il tempio ospitava più di 30 edifici, alcuni dei quali dichiarati tesori nazionali. Secondo il Korea JoongAng Daily, l’intero complesso sarebbe andato distrutto, mentre l’agenzia AP riferisce che le fiamme hanno consumato circa 20 strutture, tra cui il padiglione Gaunru (costruito nel 1668) e Yeonsujeon (risalente al 1904), edificato in onore della longevità di un re.
Alcune preziose reliquie, tra cui una statua in pietra del Buddha dell’VIII secolo, sono state salvate dal Korea Heritage Service. Tuttavia, la distruzione resta immensa. “Sono andato lì stamattina e ho trovato solo cumuli di cenere”, ha dichiarato all’AP il monaco Doryun, che in passato aveva vissuto nel tempio. “La vita è transitoria, ma il dolore è grande”.
Le fiamme si sono spinte pericolosamente anche verso l’Hahoe Folk Village di Andong, sito patrimonio mondiale dell’UNESCO risalente ai secoli XIV-XV. Le autorità stanno tentando di proteggere gli edifici storici con getti d’acqua nel tentativo di arginare il disastro.

Il primo ministro Han Duck-soo ha definito questi incendi “i peggiori mai registrati” e ha lanciato l’allarme sulla vastità dei danni. L’AP riferisce che le fiamme hanno già divorato quasi 44.000 acri di territorio, favorite da condizioni climatiche secche e ventose. Oltre 4.650 vigili del fuoco, soldati ed emergenzisti sono stati mobilitati per fronteggiare l’emergenza, con l’impiego di 130 elicotteri antincendio.
Le autorità sospettano che l’origine degli incendi sia legata all’attività umana, con ipotesi che vanno dall’uso del fuoco per la pulizia delle tombe familiari alle scintille provocate da lavori di saldatura.
Intanto, dall’altra parte del Pacifico, anche Los Angeles ha vissuto una tragedia simile a gennaio, quando incendi di proporzioni storiche hanno distrutto abitazioni e studi di numerosi artisti.