
Un gesto di ribellione o un tributo velato? Questo il quesito che aleggia attorno a Pintura, una delle opere più enigmatiche di Joan Mirò. Il celebre pittore surrealista spagnolo celò sotto il caratteristico blu cobalto della tela il ritratto di una donna di mezza età, elegantemente vestita, in una posa che richiama la ritrattistica borghese. Gli studi più recenti identificano questa figura come Dolors Ferrà i Oromì, madre dell’artista. Ma qual era il suo intento?
Nato nel 1893 e scomparso nel 1983, Joan Mirò è stato un pioniere delle avanguardie del XX secolo. La sua incessante ricerca artistica lo ha portato a esplorare territori inediti, affermandosi come una delle figure chiave del surrealismo. Pintura, realizzato tra il 1925 e il 1927, ne è un esempio paradigmatico. Questo piccolo olio su tela, oggi custodito presso la Fundació Miró di Barcellona, ha recentemente rivelato un segreto che ha acceso il dibattito tra storici e critici dell’arte.
Il dipinto, inizialmente donato da Mirò all’amico collezionista Joan Prats, entrò a far parte delle collezioni della Fundació Miró negli anni Settanta. Nel tempo, segni di deterioramento della superficie pittorica alimentarono il sospetto che sotto la brillante stesura di blu si celasse un’altra immagine. Una prima radiografia rivelò la presenza di una zona più scura, ma fu solo nel 2024 che l’indagine condotta da Elisabet Serrat, esperta della Fundació, portò alla svolta definitiva.
Utilizzando tecniche avanzate come la scansione ai raggi X, l’imaging iperspettrale, la radiazione visibile e la luce ultravioletta e infrarossa, gli studiosi hanno individuato dettagli nascosti: tre rilievi sulla tela che, a un’analisi più approfondita, si sono rivelati due orecchini e una spilla. L’identità della figura emersa da sotto gli strati pittorici non ha tardato a venire alla luce: si trattava proprio della madre dell’artista, Dolors Ferrà i Oromì.
Ma perché Mirò scelse di coprire il volto materno? La ricostruzione degli studiosi suggerisce che l’artista abbia ritagliato un ritratto già esistente della madre per inserirlo al centro della composizione prima di ricoprirlo di vernice. Un gesto che si presta a molteplici interpretazioni: da un lato, la centralità dell’immagine potrebbe suggerire un tributo affettuoso; dall’altro, il fatto che il volto sia stato deliberatamente nascosto lascia intravedere un atto di ribellione.
Marko Daniel, direttore della Fundació Miró, evidenzia questa ambiguità, confermando che se da una parte il ritratto non è stato danneggiato nei lineamenti, come segno di un possibile omaggio, dall’altra il gesto di celarlo sotto un nuovo strato pittorico potrebbe rappresentare una forma di contestazione nei confronti dei genitori, che non accettarono mai pienamente la sua vocazione artistica.
Così, Pintura si rivela non solo un capolavoro dell’arte surrealista, ma anche una finestra sull’animo di Mirò, diviso tra il bisogno di affermazione e il legame con le proprie radici familiari. Un enigma che, forse, rimarrà per sempre sospeso tra un gesto di ribellione o un tributo velato.