Print Friendly and PDF

Tanti alberi, e (non) fotografie. Le nuove mostre di Studio la Città a Verona

Franco Passalacqua, Compost, 2009-2010, acrilico e vernici industriali su alluminio (particolare) Franco Passalacqua, Compost, 2009-2010, acrilico e vernici industriali su alluminio (particolare)
Franco Passalacqua, Compost, 2009-2010, acrilico e vernici industriali su alluminio (particolare)
Franco Passalacqua, Compost, 2009-2010, acrilico e vernici industriali su alluminio (particolare)

A Verona una personale di Franco Passalacqua e una collettiva sulla mutevole percezione delle immagini curata da Giacinto Di Pietrantonio

Questi boschi così legati alla terra e nutriti dal suo compost sono illuminati da un sole forte fra le nuvole e da una placida, argentea luna”. Con queste parole l’artista Franco Passalacqua focalizza l’oggetto pressoché univoco della sua creazione: l’albero come unità linguistica, che si organizza nelle diverse declinazioni del bosco. Ora ampiamente documentate nella mostra Au clair de lune. 2000-2025, appena inaugurata alla galleria Studio la Città di Verona.

 

Franco Passalacqua, Au clair de lune 2000- 2025, Studio la Città, Verona
Franco Passalacqua, Au clair de lune 2000- 2025, Studio la Città, Verona

Una mostra che assieme a opere risalenti al 2000, anno della prima personale dell’artista nella galleria veronese, presenta lavori più recenti, realizzati in grafite e acrilico su tela e intitolati Compost. Con alberi dove le chiome sono baciate dalla luna, in sintonia con il titolo scelto dall’artista, Au clair de lune. “Viste da lontano le sue opere sembrano astratte: grandi campiture di colore verde più chiaro e più scuro che possono virare sui toni autunnali come nel cambio di stagione”, come ha osservato Valerio Dehò in un testo di qualche anno fa.

 

 

Deficit d’attenzione

(…) Le immagini sono sempre più forme di scorrimento che discorsive verso le quali si manifesta un grado di attenzione inversamente proporzionale alla loro quantità. È stato per questo riscontrato un deficit d’attenzione sia verso la loro comprensione sia nei confronti della scrittura. Una tecnica quest’ultima che le nuove generazioni maneggiano sempre meno in favore della veicolazione di messaggi attraverso le immagini”. È invece il curatore Giacinto Di Pietrantonio a contestualizzare l’altra mostra della galleria, dal titolo ATTENZIONE!. Che analizza l’attualissima tematica con opere di Nando Crippa, Loredana Di Lillo, Marco Palmieri, Giuseppe Stampone, Vedovamazzei.

 

ATTENZIONE!, Studio la Città Verona
ATTENZIONE!, Studio la Città, Verona

La mostra dunque è stata pensata con le opere di un gruppo di autori che da tempo concepiscono un’arte che attinge e restituisce alla fotografia stessa”, puntualizza Di Pietrantonio. Dalle sculture di Nando Crippa, spesso ispirate ad immagini pubblicitarie, agli Horizons in bianco e nero di Marco Palmieri, che esplorano “temi legati all’eredità classica del modernismo metafisico”. Interessante la sequenza orizzontate le opere “astratte” di Loredana di Lillo, con tavole dipinte con palette di colori tratti dalla fotografia in prima pagina del giornale e collocate sul giornale stesso.

 

Giuseppe Stampone, Europa versus Europa import export, ATTENZIONE!, Studio la Città Verona
Giuseppe Stampone, Europa versus Europa import export, ATTENZIONE!, Studio la Città, Verona

Le opere di Giuseppe Stampone (1974) “sono un altro esempio di questo andare e venire dalla fotografia”, chiarisce Di Pietrantonio. Con composizioni frequentemente ispirate o catturate da immagini che si trovano nel web. Il duo Vedovamazzei è invece presente in mostra con quadri che si rifanno a celebri opere pittoriche del passato e da altri quadri provenienti dalla loro rappresentazione fotografica in cataloghi, cartoline, ecc. Noi raccontiaqmo le mostre – visibili fino al 30 maggio – con alcune immagini e video…

 

ATTENZIONE!, Studio la Città Verona
ATTENZIONE!, Studio la Città, Verona

Commenta con Facebook