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Un nuovo sguardo sull’artista Maria Helena Vieira da Silva, a Venezia

Maria Helena Vieira da Silva Figura di balletto (Figure de ballet), 1948 Olio e grafite su tela 27 x 46 cm Courtesy Galerie Jeanne Bucher Jaeger, Parigi-Lisbona © Maria Helena Vieira da Silva, by SIAE 2025
Maria Helena Vieira da Silva, Figura di balletto (Figure de ballet), 1948
Olio e grafite su tela, 27 x 46 cm
Courtesy Galerie Jeanne Bucher Jaeger, Parigi-Lisbona
© Maria Helena Vieira da Silva, by SIAE 2025
La Collezione Peggy Guggenheim apre le porte alla mostra Maria Helena Vieira da Silva. Anatomia di uno spazio, personale dedicata a una delle voci più originali dell’arte del XX secolo, a cura di Flavia Frigeri, storica dell’arte e curatrice presso la National Portrait Gallery di Londra.

Uno sguardo approfondito e inedito sull’evoluzione del linguaggio visivo di Maria Helena Vieira da Silva (Lisbona, 1908 – Parigi, 1992) attraverso circa settanta opere provenienti da prestigiose realtà museali internazionali, tra cui Centre Georges Pompidou, Parigi, Guggenheim New York, Museum of Modern Art, New York, Tate Modern, Londra, nonché importanti gallerie, tra cui Jeanne Bucher Jaeger, Parigi, e istituzioni culturali, quali Comité Arpad Szenes – Vieira da Silva, Parigi e Fundação Arpad Szenes – Vieira da Silva, Lisbona.

Mettendo in luce il forte rapporto tra astrazione e figurazione, l’esposizione ripercorre i momenti più significativi della carriera dell’artista, dagli anni Trenta alla fine degli anni Ottanta, e pone l’accento sul suo interesse per gli spazi architettonici, in cui il confine tra paesaggi urbani reali e immaginari si dissolve, andando ben al di là dei riferimenti formali alla cultura visiva portoghese e ai movimenti d’avanguardia come il Cubismo e il Futurismo. Le sue composizioni, caratterizzate da strutture labirintiche, ritmi cromatici e prospettive frammentate, catturano l’essenza di un mondo in perenne trasformazione.

Penso di aver vissuto tutta la mia vita nei labirinti. È il mio modo di vedere il mondo”
Maria Helena Vieira da Silva

Ciò che di nuovo emerge dall’esposizione è il riconsiderare il suo lavoro come indipendente dal movimento Informale, a cui in passato è stato spesso accostato, e riconoscere invece come fondamentali sia la sua esperienza a Parigi, dove si trasferisce fin da giovane per motivi di studio, sia il periodo dell’esilio a Rio de Janeiro, dove si rifugia con il marito Arpad Szenes, anch’egli artista, durante la Seconda guerra mondiale e dove crea una fitta rete di contatti.

L’artista è inoltre storicamente legata all’eredità di Peggy Guggenheim e di Solomon R. Guggenheim. Non solo Vieira da Silva venne inclusa tra le trentuno artiste protagoniste della mostra Exhibition by 31 Women organizzata da Peggy Guggenheim nella galleria-museo newyorkese Art of This Century nel 1943, ma Hilla Rebay, prima direttrice del Museum of Non-Objective Painting, futuro Solomon R. Guggenheim Museum di New York, è considerata una delle sue prime sostenitrici, avendo acquistato nel 1937 Composition (1936), tutt’oggi nella collezione del museo americano.

Maria Helena Vieira da Silva. Anatomia di uno spazio sarà accompagnata da un catalogo illustrato, edito da Marsilio Arte, con testi della curatrice Flavia Frigeri, dell’artista Giulia Andreani, di Lauren Elkin, scrittrice e saggista, e di Jennifer Sliwka, storica dell’arte.

Completa la mostra un vasto programma di attività collaterali gratuite, volte ad approfondire e interpretare la pratica e il linguaggio visivo dell’artista, realizzate grazie alla Fondazione Araldi Guinetti, Vaduz. Dopo Venezia (12 aprile – 15 settembre 2025), l’esposizione si sposterà al Museo Guggenheim di Bilbao, dal 17 ottobre 2025 al 22 febbraio 2026

Maria Helena Vieira da Silva. Anatomia di uno spazio
A cura di Flavia Frigeri
12 aprile – 15 settembre 2025
Collezione Peggy Guggenheim
guggenheim-venice.it

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