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Al Castello di Vinovo, un tocco di Giappone in Piemonte

Kin. Sfumature d’oro nelle arti giapponesi
Alle porte di Torino, in quel di Vinovo, c’è un bellissimo castello che pochi conoscono. Sembra l’inizio di una favola, ma il castello c’è davvero, apparteneva anticamente al cardinale Della Rovere ed oggi è proprietà del comune di Vinovo. E là, al Castello della Rovere di Vinovo, è in corso fino al prossimo 8 giugno un’interessante mostra sull’arte giapponese, dal titolo “Kin. Sfumature d’oro nelle arti giapponesi”

Come recita il titolo, la mostra ha al suo centro il modo in cui il più nobile e insieme simbolico di tutti metalli, l’oro (appunto, in giapponese, kin), sia stato e sia ancora utilizzato nella produzione artistica e artigianale giapponese nel corso dei secoli. Dall’uso della foglia d’oro all’interno di dipinti, incisioni e ceramiche, ma anche di monete, tessuti e Katana, fino alla pregiatissima arte del Kintsugi, dai mille riferimenti psicologici e spirituali senza tempo, l’arte giapponese ha da sempre con l’oro un rapporto particolare e affascinante.

Forse questo è da attribuire a due virtù caratteristiche e proprie del mondo giapponese: da un lato l’attenzione ai dettagli, al disegno preciso e pieno di armonia che anima tanto le opere d’arte vere e proprie, quanto le calligrafie, i manufatti, le ceramiche e persino i disegni dei kimono e dei tessuti; dall’altro l’attenzione alla dimensione spirituale e meditativa che permea la tradizione zen, arricchendo ogni più piccolo gesto di un profondo significato simbolico e poetico.

Tre sezioni

La mostra è molto ben curata si articola in tre sezioni. La prima sala ospita i manufatti, le ceramiche e i tessuti, con alcuni kimono nuziali particolarmente ricchi di immagini, più alcune spade antiche, tra cui una katana del XV secolo. La seconda sezione si concentra sulle opere di incisori moderni e contemporanei, con una sala dedicata all’opera (con tanto di gadget e merchandising originale, non in vendita) dell’artista contemporaneo Takashi Murakami, famoso per i suoi fiori pop. L’ultima sezione sviluppa, invece, i temi della calligrafia e degli haiku, con i lavori della maestra calligrafa contemporanea Kazuko Hiraoka. Per finire, una sala è dedicata alla pregiatissima e affascinante arte del kintsugi, con opere dell’artista Aiko Zusho.

 

Kin. Sfumature d’oro nelle arti giapponesi

Come si sa, il kintsugi è quell’arte giapponese di riparare oggetti rotti, ridotti dalla vita e dal caso in frantumi, ricostruendoli pazientemente e, anzi, vergando le “cicatrici” tra un frammento e l’altro con un filo d’oro. L’oggetto distrutto nasce così a una nuova vita, trasformandosi in qualcosa di ancora più prezioso di quanto non fosse in origine, fino a divenire opera d’arte. È facile leggere la portata simbolica e addirittura terapeutica di questo operare, che guarisce, insieme con gli oggetti, l’anima delle persone.

Curata da Roberta Vergagni, esperta nel settore e consulente per il MAO Museo d’arte orientale di Torino, l’esposizione è organizzata dall’Assessorato alla Cultura di Vinovo insieme con l’Associazione italiana per la spada giapponese e l’Associazione interculturale Italia-Giappone Sakura di Torino, e patrocinata dal Consolato Generale del Giappone a Milano. Nel corso del periodo espositivo, sono previste diverse iniziative collaterali e di approfondimento, dalle visite guidate ai laboratori destinati al pubblico di grandi e piccoli.

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