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Daniel Spoerri, Pietro Caporrella e altri. Due mostre a Narni

Daniel Spoerri. Tableaux-pièges e bronzi. La collezione Caporrella, Rocca Albornoz, Narni Daniel Spoerri. Tableaux-pièges e bronzi. La collezione Caporrella, Rocca Albornoz, Narni
Daniel Spoerri. Tableaux-pièges e bronzi. La collezione Caporrella, Rocca Albornoz, Narni
Daniel Spoerri. Tableaux-pièges e bronzi. La collezione Caporrella, Rocca Albornoz, Narni
A Narni gli spazi della Rocca Albornoz e di Palazzo Eroli omaggiano il fonditore-collezionista e il suo rapporto con Spoerri a cinque mesi dalla scomparsa

Modellare, fondere i metalli è la sintesi della mia vita e Daniel Spoerri è stato l’artista, tra i tanti con cui ho lavorato, con il quale si è sviluppato un rapporto costruttivo, creativo e di sincera collaborazione”. L’incipit del contributo in catalogo di Pietro Caporrella conduce direttamente al nucleo delle due mostre appena inaugurate a Narni, negli spazi della Rocca Albornoz e di Palazzo Eroli, a cura di Massimo Bignardi. Protagonista è lui, bizzarra figura di fonditore, ma poi collezionista e mecenate. E gli artisti che, in 40 anni di attività, si sono rivolti a lui per dare corpo e vita alle loro intuizioni: da Daniel Spoerri ad Arman, Agostino Bonalumi, Pietro Cascella, Nunzio, Umberto Mastroianni, Enrico Baj.

 

 

Incontrai Daniel per la prima volta a Tavernelle Val di Pesa, in Toscana, e da lì è cominciata la nostra storia, il primo grande progetto, Guerrieri della notte. La prima opera della mia collezione, il simbolo della nostra collaborazione”, scrive ancora Caporrella. E proprio a Spoerri è dedicata la prima mostra, che alla Rocca Albornoz presenta un’ampia selezione di opere del protagonista del Nouveau Réalisme scomparso da pochi mesi. Titolo: Daniel Spoerri. Tableaux-pièges e bronzi. La collezione Caporrella, visibile fino al 6 novembre, primo anniversario della scomparsa dell’artista.

 

L'opera di Silvia Mantellini Faieta in dialogo con Daniel Spoerri
L’opera di Silvia Mantellini Faieta in dialogo con Daniel Spoerri

Le quaranta sculture esposte rappresentano il primo tributo in Italia dopo la morte di Spoerri. Ad affiancarle, a simbolo di una parabola creativa proiettata anche al futuro, c’è l’opera di una promettente giovane artista, Silvia Mantellini Faieta, un “tappeto” fotografico che omaggia certi stilemi del maestro, innestandoli nelle sue personali esigenze espressive. All’interno di Palazzo Eroli si declina la storia di Caporrella nel suo rapporto con altri protagonisti del Nouveau Réalisme. E con altri grandi artisti, da Arman a Enrico Baj, Agostino Bonalumi, Pietro Cascella, Tommaso Cascella, César Edgardo Mannucci, Alì Traoré. Noi eravamo alla preview, ecco immagini e video…

 

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