
È online, il 16 e 17 aprile, l’asta che Capitolium dedica ai dipinti e disegni antichi. Una selezione di 376 lotti spaziano dall’arte antica e arrivano fino al XIX secolo.
Occhi puntati sulla Deposizione di Cristo nel sepolcro, realizzato da un artista centro italiano del XVI secolo. Qui il corpo di un Cristo pallidissimo contrasta con il rosso e il verde intenso delle vesti delle persone attorno a lui, che lo sorreggono formando un serrato intreccio di arti e vesti. Lo stile, la disposizione e il trattamento delle figure, così come i chiari riferimenti all’antico, evocano il ricco clima culturale del manierismo centro-italiano e suggeriscono un’influenza, sul nostro anonimo autore, di Prospero Fontana o di un suo seguace. La stima per il lotto di 15-25 mila euro.
Sconosciuto anche l’autore della Battaglia tra cavalieri turchi e cristiani, realizzata da un artista del XVII secolo. La scena, convulsa e agitata, si sviluppa diagonalmente su una direttrice che muove da sinistra verso sinistra, e culmina in un cavaliere che brandisce una bandiera rossa. Plastico il cavallo, la cui eco arriverà, se vogliamo, fino al classicismo di De Chirico. La stima è di 5-7 mila euro.
Il catalogo ritrova calma e compostezza nel Ritratto di patrizio veneziano (stima 3-5 mila euro), il cui soggetto è probabilmente Agostino Barbarigo (1516-1571). A realizzarlo un artista veneziano del XVI secolo, che raffigura l’uomo su uno sfondo grigio, dove brilla tenue il suo abito rosso. Intenso lo sguardo del soggetto, che rivolge gli occhi verso l’osservatore. La barba, la fronte, l’intero viso sembra suggerire autorevolezza e severità.
Di nuovo un artista senza nome, questa volta del XVII secolo, l’autore di Veduta della città di Amsterdam dal porto. Valutata 3-5 mila euro, il paesaggio pone in primo piano una serie di imbarcazioni che veleggiano davanti alla città, quasi sfumata tra le nuvole e la foschia che salgono dal mare scuro. Citiamo infine la Coppia di dipinti raffiguranti scene di interno, offerti insieme con una stima di 3-5 mila euro. A realizzarli Jan Josef Horemans, celebre per i vari trucchi compositivi con cui raccontava gli episodi che animavano case private, locande e cortili dell’Anversa del 1600.
